Sulla base degli archivi reali di padre Gabriele Amorth, noto come l'esorcista capo del Vaticano, che mentre indagava sul possesso di un giovane, scopre che per secoli in Vaticano hanno cercato a tutti i costi di tenere nascosta la verità.
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Film che segue la linea degli altri film a tema cosa dire la trama e quella certo non mi ha creato suspense pero devo dire in tutta onesta che mi ha coinvolto forse l'unica scena che mi ha coinvolto e quella dove la ragazza si gira nella posizione del ragno poi devo dire tutto lineare devo premiare però l'interpretazione di Russel Crowe, inoltre il film fa riferimento a padre Amorth esorcista del vaticano ma non vedo nessun collegamento con il prelato
Film banale e scontato che sa di stravisto dall'inizio alla fine... Unico motivo di visione la buona, quanto anomala, prova di Russel Crowe. Potrebbe anche piacere a chi di film sulle possessioni non ne ha mai visti, scenografie e fotografia sono di buon livello e la sceneggiatura ha qualche freccia al suo arco ma ripeto che questo può valere solo per una parte di spettatori. Il trucco del bambino è proprio una porcheria, la tensione non c'è così come i momenti di paura.
Per quanto mi riguarda non fa paura per niente ma intrattiene sperando di vedere magari scene originali e quelle del film di padre amorth,il film e godibile e Crowe fa la sua parte nel personaggio,e più un fantasy che si lascia vedere per passare i 100minuti di durata
Se la Screen Gems ha acquistato nell'ottobre 2020 i diritti cinematografici dei libri di Gabriele Amorth, Avery non sa che farsene e finalmente fornisce a un Crowe quasi 60enne il permesso per un ruolo disimpegnato, non da gigione ma da guascone, spaccone, sornione: il Bruce Willis di "Die Hard". Divertimento inaspettato quanto garantito, basta non fissarsi con l'idea che si stia guardando un film horror o un sequel del capostipite firmato da Friedkin (che comunque, quando lo vidi al cinema con uno dei miei fratelli, ci fece sbellicare dal ridere: ognuno ha le paure che si merita). Inoltre il macchiettismo che pervade il lungometraggio forse è stato il prezzo da pagare per toccare argomenti seri: la scena d'apertura che dovrebb'essere ambientata a Tropea nell'87 mentr'invece rappresenta un'Italia prebellica serve per giustificare una famiglia con un maiale, a sua volta necessario per inscenare l'episodio che ricorre nei Sinottici (https://www.laparola.net/wiki.php?riferimento=Marco+5,+9-13;+Luca+8,+30-33;+Matteo+8,+28-32). La distanza fra il mistico papa Wojtyla e la razionalità teologica del cardinal Ratzinger è storia. L'incapacità di conciliare demonologia e soteriologia, libero arbitrio e predeterminismo divino (l'Inquisizione fu opera diabolica o umana?) affligge ancora la dottrina vaticana. Un difetto vero che ho riscontrato? Non conosco esorcismo che non cominci invocando la protezione dell'arcangelo Michele. Dopodiché si dovrebbero interpretare tali fenomeni da punti di vista completamente diversi, ma questo è un altro "film".
Desolante. Colpa mia che mi ostino a guardare ancora film sulle possessioni ...non hanno piu' nulla da dare non capisco perche' ci si ostini a fare questi tipi di film. Qui si sfiora il ridicolo in piu' punti con Russell Crowe fuori ruolo. Pessimo davvero.
Allora, qualunque film inizi con She sells sanctuary dei Cult mi predispone bene. Fatto il preambolo passiamo al personaggio che caratterizza il film, quello di Padre Amorph, realmente esistito e di cui William Friedkin fece un documentario che presentò alla Mostra di Venezia qualche anno fa. Hollywood se ne sbatte altamente della veridicità del personaggio e lo reinventa come una sorta di supereroe con tanto di crocefissi, medaglioni fantasmatici ed acqua santa. E lo interpreta Russell Crowe. Dato che è un film sull'esorcista e non sull'indemoniato e familiari affini che praticamente non esistono (e mi dispiace per la Essoe di Starry Eyes, perchè è brava, basta vedere quel film). Di Crowe si può di dire di tutto: che è bolso, appesantito, invecchiato. Ma rimane un ottimo attore ed al personaggio perlomeno offre una definizione delle caratteristiche ben precise e sinceramente azzecca qualche bella battuta ironica. Anche se non capisco come possa andare in giro per mezza Europa con una Lambretta. L'horror? Quasi non pervenuto e secondo me per un motivo. Non è un horror. La location aveva del potenziale ma non viene sfruttato nel suo potenziale inquietante. La tensione siamo a livelli pressochè assenti, tenendo conto che non si gioca nemmeno la carta facile dello jumpscare. Derivativo dell'Esorcista di Friedkin? No, direi copiativo. Non fa nulla per nascondere le trovate di quel film, anzi le copia come se il film di Friedkin fosse uscito sei mesi fa e non 50 anni fa. Se non è un horror che cos'è? Scoprirò l'acqua calda, però per me è un film di supereroi, con Padre Amorph nei panni di Batman, il prete preso al discount locale il Robin della situazione e le vittime innocenti che fanno le vittime innocenti (da notare che che la fanciulla vestita da zoccola qualche somiglianza con la Blair ce l'ha). E per finire un cattivo di turno, demone potentissimo che ha la facoltà della possessione multitasking, mica pizze e fichi eh! In definitiva, pur essendo un po' troppo lungo, dato che si annoda nella seconda parte leggermente seriosa, mi sono divertito. E mi ha intrattenuto il giusto.
Al netto di tutti gli stereotipi che investono molti dei personaggi presentati e la pochissima originalità nelle dinamiche, e negli effetti speciali, riguardanti gli esorcismi, il film di Avery riesce, almeno in parte, a ricreare una certa atmosfera malsana, potendo contare sul carisma di Crowe. L'ESORCISTA DEL PAPA non ha grandi frecce al proprio arco ma, a mio avviso, riesce ad assolvere al compito di intrattenere il pubblico, soprattutto quello meno avvezzo al genere.
Tanto per flexare, ho visto il film in inglese. E secondo me cambia il giudizio, perchè di fatto qui siamo di fronte ad un film che vuole presentare il personaggio di padre Armoth. L'impressione è che vogliano aprire una saga tipo Conjiuring con i coniugi Warren, però con un taglio più simile ad Hellboy, unpò fantastico. E infatti il film si regge sull'interpretazione di Russell, che giogionegga alternando l'inglese con accento straniero all'italiano riempiendo tutte le scene con la propria stazza e giovialità ed humor richiesti dal personaggio. Non so come sia il doppiaggio, ma già il fatto di perdere l'alternanza delle lingue fa perdere tantissimo all'efficacia interpretativa di Crowe. Il taglio è un pò da film horror di serie b, veramente lineare.
Peccato. Visto il materiale di partenza, poteva uscirne fuori un film interessante, di registro realistico, magari giocato sull'ambiguità della possessione, che facesse vedere al pubblico chi si rivolge ancora dall'esorcista negli anni 2000, e quanto la realtà - ovviamente filtrata dal racconti di Amorth nei suoi libri - sia distante da quella fissata nell'immaginario collettivo da Friedkin. Si é scelta invece la baracconata farsesca. L'impressione data é di assistere a Constatine, con il fisicato Keanu Reeves sostituito da un frate paciocco e corpulento (ma il vero padre Amorth ha mai avuto questa barba? L'iconografia ricorda più padre Pio). Purtroppo, rispetto ad altri film simili, la produzione é davvero scadente, e nemmeno il prendersi molto poco sul serio salva la baracca.
Per chi fosse realmente interessato al tema, consiglio la lettura di "Il rito" di Matt Baglio.
L'ho visto in lingua originale. Esileranti i risultati di costirngere tutti gli attori a parlare italiano sin dalle prime battute, per poi scordarsi di ogni logica narrativa e fargli parlare inglese per larghi tratti della seconda metà del film.
Film orribile, che non rispecchia assolutamente quello che è stato Padre Amorth, da evitare. "L'esorcismo così rappresentato diventa uno spettacolo finalizzato a suscitare forti e malsane emozioni, grazie ad una scenografia cupa, con effetti sonori tali da suscitare soltanto ansia, inquietudine e paura nello spettatore. Il risultato finale è di infondere la convinzione che l'esorcismo sia un fenomeno abnorme, mostruoso e pauroso, il cui unico protagonista è il demonio, le cui reazioni violente si possono fronteggiare con grande difficoltà; il che è l'esatto contrario di ciò che si verifica nel contesto dell'esorcismo celebrato nella Chiesa Cattolica in obbedienza alle direttive da essa impartite". Associazione Internazionale degli Esorcisti
In un miscuglio di storia vera e leggenda il solito film sull'esorcista di turno. Molto porta alla mente "Il nome della rosa", ma ovviamente il paragone è inesistente. Qui è tutto mediocre, compreso Crowe a tratti quasi ridicolo.