la settima vittima (1943)

Film godibile ed a tratti inquietante, ma che a volte non va a fondo nelle tematiche.

Thriller non privo di passaggi interessanti: il regista riprende le angosciose atmosfere urbane del fortunato " il bacio della pantera" - successo dell'anno precedente - per raccontarci una storia di paura tutta basata su ombre e suggestioni, suggerendo alcune soluzioni registiche e di ambientazione che faranno la fortuna di altri cineasti ( le strade bagnate de "il terzo uomo" di Reed e soprattutto la scena della doccia di "Psycho" ).
Detto ciò le cose che non vanno sono parecchie, dall'attrice protagonista ( la Hunter, credo al debutto ) troppo acerba e legnosa per la parte ad un trio di anonimi dirimpettai maschili, all'intreccio che verso il finale si fa nebuloso.
Il finale dicevo, che in pellicole di questo genere conta ovviamente parecchio, perchè ci sono delle spiegazioni da fornire ed un mistero da svelare. Qui la conclusione è proprio bruttina, inficiando inevitabilmente il voto complessivo.

Altro b-movie Lewton/RKO, “La Settima Vittima” è un buon thriller dalle tinte marcatamente noir, il cui aspetto di maggiore interesse è, e non è certo un'anomalia nella serie di film a basso costo commissionati dalla casa di produzione al produttore, l'amplificazione delle paure interne, quindi, ancora una volta, una introspezione molto efficace dei personaggi. Il vero nemico, infatti, non è né il dottore, né la setta né nessun altro, bensì la mente della protagonista, soffocata da un vuoto esistenziale che non riuscirà a colmare. Peccato per alcune dinamiche sentimentali, troppo abbozzate e sbrigative e quindi poco credibili.

film che a tratti mi ha annoiato per poi risvegliarmi con il finlae che reputo geniale pensando al periodo storico in cui è stato girato...sottolineo pero la parte centrale che vive di pochi spunti...