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Esempio di stile di un maestro del nostro cinema che in maniera "didattica", come indicato dallo stesso regista, ci parla del primo periodo di Luigi XIV sul trono di Francia. La sua ossessione per l'estetica lo portera' nel bene e nel male a firmare alcune opere d'arte come la reggia di Versailles. Malgrado si tratti di un film di soli dialoghi l'attenzione resta alta per la qualita' della sceneggiatura e per la bellezza, ancora l'estetica, di colori e costumi.
E' forse la pellicola televisiva più celebre tra quelle pensate e realizzate da Rossellini per avere una funzione didattica. Non prevede né azione né attori di richiamo eppure nel suo barocco immobilismo centra perfettamente l'obbiettivo che si prefigge ed entra con minuzia maniacale nei passaggi di corte di Luigi XIV per illustrarne dall'interno i meccanismi politici e di costume. La lunga scena del pranzo del Re, con decine e decine di portate alle quali lavorano un numero indefinito di cuoche e cortigiani, ne è l'esempio magistrale ed è forse la sequenza più esemplificativa della pellicola, mentre quella della costruzione della sconfinata Reggia di Versailles testimonia sia l'ostentazione di ricchezza del sovrano ma anche il suo acume politico-sociale, visto che poteva controllare meglio nobili e borghesi lì ospitati e limitarne l'influenza sulle relative terre. Senza dubbio da vedere per farsi se non altro un'idea anche sul Rossellini televisivo.
"Ne il sole ne la morte si possono guardare fissamente"
Un altro must dal grande Rossellini, con un film di un rigore formale e storico assolutamente ineguagliabili.
Non è proprio un'opera semplicissima da guardare, ma alla mancanza di ritmo, comunque inevitabile in un film del genere, si contrappongono stupendi costumi, curatissimi dialoghi (edificanti proprio come l'epoca impone) e un impegno immenso sotto tutti gli aspetti.
A metà strada tra il dramma e il documentario, uno stupendo affresco che ben mostra la bramosia del potere, le sue manie, le sue superstizioni, i suoi fanatismi, tutte cose che nel tempo tolgono libertà ed indipendenza.
Purtroppo ne conosciutissimo, ne programmatissimo (nelle scuole per esmepio andrebbe benissimo, magari mostrato a poco a poco e non tutto d'un fiato), andrebbe recuperatoe lodato, magari in una bella confezione speciale dvd (spero esista).
Piacevole sorpresa, questo Rossellini impegnato in un tipo di realismo diverso da quello a cui ci aveva abituato (e non solo per il fatto d’essere un film storico). E’ una pellicola (come l’ha classificata lo stesso regista) didattica. Sembra appunto d’essere in una di quelle aule di proiezione scolastiche, e di sentire l’insegnante che, indicando con la bacchetta, ti spiega: “Questo era fatto così… Quest’altro invece veniva fatto in questa maniera…” Un modo elegantissimo d’illustrare - e intanto ridicolizzare, e in questo mi vengono in mente i ritratti di Goya - la bramosia e i comportamenti dei nobili o uomini di potere.
Un film-documentario che racconta come Luigi XIV è diventato re di Francia e come ha realizzato il proprio assolutismo. E' sicuramente il più bel film didattico che sia mai stato realizzato. E' un capolavoro di rigore storiografico e accuratezza formale. Non si finirà mai di esprimere ammirazione per Roberto Rossellini, il cui contributo alla storia del Cinema è stato assolutamente fondamentale.
Non è un film, ma un documentario sull'assolutismo francese spiegato a tutti, giovani e adulti. Potrebbe essere messo tra le materie di studio nelle scuole, visto che di leggere non va più a nessuno. Perfetto.
Uno degli ultimi film di Roberto Rossellini, uno di quelli per cui non viene ricordato, ma comunque di pregevole fattura. L'acutezza di questo maestro del neorealismo è veramente profonda, ed ad un osservatore attento questo non può sfuggire: la cura dei particolari è estrema, ogni singolo gesto che compie ogni singolo personaggio ha un suo motivo ed un suo significato. Un film che va visto quindi con grande attenzione, per poterne afferrare la completezza: Rossellini racconta esattamente tutto ciò che vuole dirci riguardo ai primi giorni di vero e proprio governo del Re Sole, e con poche pennellate riesce a stigmatizzare l'intera futura politica del sovrano francese, a concentrarne il senso in pochi gesti. Decisamente notevole.