l'ape regina regia di Marco Ferreri Italia 1963
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l'ape regina (1963)

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locandina del film L'APE REGINA

Titolo Originale: L'APE REGINA

RegiaMarco Ferreri

InterpretiMarina Vlady, Ugo Tognazzi, Linda Sini, Riccardo Fellini, Achille Majeroni

Durata: h 1.27
NazionalitàItalia 1963
Generegrottesco
Al cinema nel Gennaio 1963

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Trama del film L'ape regina

Alfonso, commerciante d'auto sulla quarantina, si decide al matrimonio. Si sposa con Regina, ragazza severa e riservata, che dopo le nozze si rivela però una femmina famelica, vera e propria consumatrice di maschi. Resta anche incinta, ma le cose non cambiano: e mentre lei si fa sempre più bella e luminosa, Alfonso deperisce fino alla morte, che avviene lo stesso giorno della nascita dell'erede.

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Voto Visitatori:   7,84 / 10 (16 voti)7,84Grafico
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Voti e commenti su L'ape regina, 16 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Oskarsson88  @  12/03/2021 19:20:54
   7 / 10
Favola amara di Marco Ferreri sul bigottismo di certi ambienti e del matrimonio all'interno di questi in cui, nel nostro caso esemplare, il maschio funge unicamente allo scopo di creare prole per la donna che col suo atteggiamento fine e subdolo annienta in tutti gli aspetti l'umanità dell'uomo. Visione non sempre semplice e leggera ma l'ho comunque trovato meno grottesco e più fruibile di altri prodotti del regista.

alex94  @  25/07/2020 12:49:08
   7½ / 10
Ferreri al suo esordio italiano dipinge un quadretto familiare tutt'altro che positivo, mostrando una moglie fagocitatrice ed un marito utile solo all'attività procreativa,che una volta compiuta, può anche morire per essere sostituito dalla propria prole.
Un ritratto impietoso della famiglia, anticlericale, grottesco ed ironico, interpretato da un cast di alto livello.
All'epoca incontro numerosi problemi con la censura, da recuperare.

Invia una mail all'autore del commento marco986  @  24/12/2019 18:01:47
   8 / 10
Ottimo esordio italiano per Marco Ferreri(dopo tre film girati in Spagna) e prima collaborazione con Ugo Tognazzi che diventerà il suo alter ego cinematografico.

Storia molto satirica e interessante che all'epoca creò problemi di censura al regista.

Bravo come sempre Tognazzi,molto bella e brava Marina Vlady(premiata al festival di Cannes e doppiata in italiano da Valeria Valeri), interessanti le figure dei caratteristi come quella del cognato affidata al futuro regista Gianluigi Polidoro(poi regista per Tognazzi in Una moglie americana e per Sordi nel Diavolo),Riccardo Fellini(fratello minore del più noto Federico) e Achille Maieroni travestito da donna nel film come zia.

Sceneggiato da Ferreri con lo sceneggiatore di fiducia lo spagnolo Rafael Azcona,da Pasquale Festa Campanile e Massimo Franciosa e Diego Fabbri su soggetto di Goffredo Parise.

Musiche belle di Teo Uselli

C_0_  @  01/12/2017 20:40:03
   6½ / 10
Sicuramente è un film di satira potente ma non l'ho apprezzato moltissimo forse anche per colpa dei pesanti tagli che ha dovuto subire dalla censura. Mi è sembrato anche abbastanza anacronistico. Non annoia ma non fa nemmeno ridere. Tognazzi davvero bravo ma questo si sapeva già

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  10/08/2011 23:11:54
   8 / 10
Non è proprio un attacco al matrimonio in sè stesso, inteso come unione fra due coniugi, ma lo squilibrio che si viene a creare all'interno della coppia che ne decreta la fine, diventando di conseguenza una trappola per il coniuge debole. Accade sia in un contesto da harem oppure nel contesto da alveare come quello affrontato da Ferreri. il personaggio di Tognazzi vive una parabola discendente in cui viene totalmente spersonalizzato, perde cioè quei requisiti di supremazia sessuale e sostegno della famiglia. Una persona che una volta adempiute certe convenzioni sociali imposte da famiglia e religione, viene messo da parte per la sua inutilità. La morte sociale prima di quella fisica. Un Tognazzi sublime e una Marina Vlady realmente mefistofelica in un film molto coraggioso per i tempi e non del tutto "fuori moda".

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  24/06/2011 23:05:30
   6½ / 10
Amarissima favoletta nera contro il matrimonio e il cattolicesimo in generale da parte del grande Ferreri.
Non facile da seguire questa volta anche se il messaggio arriva come al solito diretto come un pugno in faccia,ma devo dire di aver apprezzato tantissimo i lavori successivi. Sarà per una certa censura che sembra aver in un certo senso bloccato potenzialmente un film che avrebbe osato di più,se ne avesse avute le possibilità...

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  08/06/2010 18:11:35
   7 / 10
Un film intinto fino al midollo negli anni '60. Per apprezzare pienamente questo film bisognerebbe essere al corrente delle discussioni etiche e sociali dell'epoca.
L'Italia (soprattutto in ambiente urbano) stava rapidamente modificando lo stile di vita, verso una condotta più libera, più agiata e più dedita ai piaceri (vedi nel film la facilità con cui venivano vendute le Citroen nuove fiammanti -all'epoca-). Questo nuovo stile più "godereccio" entrava in conflitto con i cardini morali della società, considerati come sacri e quasi intoccabili: la famiglia, le cerimonie, le tradizioni, la religione. Guai a quel tempo a contestare apertamente il matrimonio, propugnare il sesso libero e la condotta indipendente soprattutto per le donne. Imperava poi lo stereotipo del maschio sciupafemmine e dominatore.
Ferreri (sempre coadiuvato dal fido Azcona) come suo stile cerca di corrodere in maniera indiretta questi fondamenti "intoccabili" ormai vistosamente in declino. Lo fa con la sua solita ironia coperta, di solito nascosta dietro piccoli particolari apparentemente insignificanti e con il distacco e la "cattiveria" verso i personaggi.
Ecco quindi che l'immagine della donna vergognosa, timida, remissiva viene in qualche maniera rovesciato e buttato addosso all'idea del maschio dominatore. Nel film la moglie così "devota" e ligia, si trasforma in un'assatanata succhiasesso, giusto per arrivare proprio al "fine" della famiglia, cioè la procreazione. Il bello del film sta proprio nel metodo dell'iperbole, nell'esagerazione di cio che è "norma" fare, tanto per mostrare quanto le convenzioni siano assurde e ridicole.
C'è poi il tipo "antisentimentalismo" di Ferreri. C'è un grande sfoggio di amore, devozione, amicizia ma poi alla prova dei fatti si dimostra è tutta apparenza, dietro domina l'esatto contrario, il proprio egoistico tornaconto. Come succede spesso nei film di Ferreri, le disgrazie vengono "piante" più per forma e tutto continua forse "meglio" di prima. E' il tipico "cinismo" di Ferreri, secondo me molto realistico.
Non mancano le solite frecciate alla chiesa (vista come molto secolare) e all'ipocrisia dei rapporti familiari. Inizia con questo film il grande sodalizio di Ferreri con Tognazzi, adattissimo a questo tipo di ruolo. Bravissima anche la protagonista femminile. Nonostante la bravura degli attori e del regista, il film non ha secondo me una grande consistenza, almeno a me ogni tanto ha annoiato un po'.
Nonostante che tutto adesso appaia quasi innocuo, all'epoca era visto come scandaloso e estremamente irriverente. Questo film ha patito tagli da parte della censura e addirittura Ferreri ha dovuto farlo precedere da una didascalia in cui faceva professione di fede nei "principi incrollabili" della coesione sociale: famiglia e religione. Altri tempi, per fortuna. E pensare che qualcuno li vorrebbe addirittura restaurare !!!

paride_86  @  13/10/2008 17:48:32
   7 / 10
Uno scapolo incallito arrivato alla soglia dei 40 decide di sposarsi con una ragazza pia e cattolica. Il destino gli riserverà sconcertanti sorprese.
Una fiaba grottesca sul matrimonio, eppure, nonostante l'ottima interpretazione di Tognazzi, non l'ho trovato particolarmente divertente.

castelvetro  @  19/05/2008 23:05:36
   9 / 10
Come tutti i film di Ferreri è un pugno nello stomaco...

Sono rimasto un pò sorpreso per certi tagli e certe inquadrature,
ma penso ke ciò ke più di ogni altra cosa Ferreri abbia voluto mettere
in evidenza sia la psicologia e la morale della favola.

Ancora più di questa magari l'angoscia e il malessere di lui.

Ferreri merita moltissimo.

benzo24  @  25/11/2007 19:40:17
   9 / 10
un film che come al solito racchiude tante intuizioni felici. ugo tognazzi è un mostro di bravura.

Mizoguchi  @  08/10/2007 18:08:11
   7½ / 10
Ferreri impietoso come al solito, qui fa a pezzi l'istituzione del matrimonio e le sicurezze virili dell'uomo.
Grandi i protagonisti, con Tognazzi che riesce a far trasparire dalla sua ostentata sicurezza i presagi del suo destino e la splendida Marina Vlady, praticamente contessa Vlad.

addicted  @  22/09/2007 08:54:40
   9½ / 10
Tragica dissacrazione del matrimonio, della coppia, della maternità e della famiglia.
Memorabile lo scambio di battute con il secerdote.
Da vedere e rivedere soprattutto oggi, tra family-day, pacs e crociate varie.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  29/08/2007 00:41:56
   8 / 10
Scandalo e dissacrazione per questa vicenda che turbò non poco gli animi dei benpensanti dell'epoca (italiani, ovviamente) e fornì a Tognazzi una delle migliori interpretazioni della sua carriera... Un tema molto Ferreriano che il regista affronterà in altri modi nei capolavori degli Anni Settanta... tutto quello che scorre in Ape Regina oltre a un modo inedito e originale di fare cinema italiano resta memorabile e oltretutto coraggioso.
Notevole la crudeltà "rassicurante" della signora Vysotsky

Beefheart  @  02/07/2007 11:03:46
   7 / 10
Commedia grottesca, abbastanza attuale nonostante i 40 e passa anni di età. Nell'Italia anni '60, un comune impiegato, Alfonso, sposa l'amata Regina, inconsapevole di mettersi nelle mani di colei che lo consumerà fisicamente e mentalmente. Infatti colei che inizialmente si presentava come una mite ragazza borghese, illibata e discreta, nonchè perfetta mogliettina, immediatamente dopo le nozze si rivela una vera e propria prosciugatrice di forza e linfa vitale, che assorbe dal compagno per alimentare le proprie esigenze. E' così che ad una costante ed evidente evoluzione sua e del bambino che porta in grembo, corrisponde un'altrettanto chiaro ed inarrestabile imbruttimento del povero marito. Il tutto scorre senza la necessità di approfondite spiegazioni del perchè e del percome avvengono i fatti e senza particolari impennate emozionali; tutt'altro: la cinica visione di una normalità che scorre, in maniera quasi gradualmente indolore, verso un inevitabile epilogo drammatico da accettare con rassegnazione è, credo, il punto forte del film, che, senza sbalordire o meravigliare, riesce ad impressionare per umorismo nero, amarezza ed efficacia. Su tutte impera la sensazione di impotenza di fronte ad una realtà nefasta, forse segnata sin dall'inizio da un destino crudele e beffardo, che non lascia adito ad alcuna speranza di salvezza, ne del corpo, ne della mente e che, coerentemente, non cessa mai sino alla fine. I grandissimi Tognazzi e Vlady, con la loro ottima interpretazione, hanno contribuito a tutto ciò in grande misura. Buon film.

PetaloScarlatto  @  15/05/2007 22:07:35
   10 / 10
magnifico attacco contro l'ipocrisia cattolica...

Un Tognazzi schiavo delle voglie sessuali di una moglie che lo succhia, che si nutre d'esso fino a lasciarlo morire, non prima di avergli fatto fare un figlio.

é davvero un piccolo gioiello.. Da riscoprire...

Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  05/05/2007 21:01:07
   8 / 10
Satirica commedia di Ferreri che si diverte a dipingere l'uomo come un povero fuco che dopo aver procreato viene dimenticato e lasciato morire. Un film corrosivo sul rapporto di coppia.

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