incatenata (1934)

"Incatenata" è un inno al fascino senza tempo di due divi all'apice della forma, intrappolati entrambi in personaggi abbastanza convenzionali eppure capaci di dare interesse al racconto con il loro tira e molla sentimentale. La storia si rifà al più classico canovaccio del triangolo amoroso, la Crawford è al centro delle attenzioni di un aitante ranchero sudamericano incontrato casualmente in crociera ( Gable ) e di un milionario di mezza età che per lei ha rinunciato a moglie e figli ( Kruger ); il finale non è mai in discussione, per quanto il regista le provi tutte per mescolare le ( poche ) carte in tavola, alternando commedia e melodramma.

Pezzo forte nella carriera della Crawford, "Incatenata" è uno dei suoi titoli più proverbiali e leggendari, acme del suo divismo e del suo personaggio di eroina sentimentale tormentata. Messa al centro di un triangolo amoroso che la vede contesa tra la convenzione sociale, rappresentata nell'amante di mezza età Kruger che per amor suo divorzia dalla moglie e rinuncia ai figli, e la passione travolgente incarnata dal fascinoso Gable, Crawford ha modo di mettere in mostra tutto il suo indubitabile magnetismo. Diviso in maniera evidente tra una prima parte più leggera e brillante, dedicata al corteggiamento sfrenato di Gable sul transatlantico, e una seconda più melodrammatica, il film ha dalla sua il tatto di un regista esperto in materia come Brown e l'allure di per sé spettacolare dei due protagonisti. Purtroppo paga un finale che, oltre ad essere precipitosamente accomodante, sgonfia in malo modo il pathos fino a quel punto ben costruito. Occhio agli incredibili abiti che sfoggia Joan, compreso il costume con cui fa il bagno in piscina.