il rifugio dei dannati (1963)

Non sarà tra i lavori meglio riusciti della Hammer, tuttavia è una pellicola che si lascia seguire vuoi per la durata ridotta e vuoi per quell'alone di mistero che fino alle battute finali riesce ad avvolgere le sorti di questa famiglia disgraziata dove tutti hanno qualcosa da nascondere. La recitazione però è troppo enfatica e in alcuni frangenti sottrae credibilità alla vicenda. Va bene che sono tutti mezzi pazzi ma non è il caso di esagerare..

Piccolo thriller (per la durata) ben fatto con qualche retaggio Hitchcockiano (Psyco) e alcune scene veramente inquietanti. Consigliato.

Buon thriller psicologico della Hammer, in un ottimo bianco e nero che gli conferisce un'aura tetra e sinistra. Ci mette un po' a carburare (relativamente, visto che dura in tutto 1 ora e 16), ma poi svolge il suo compito in maniera soddisfacente, con perfino qualche momento di sapore Hitchcockiano.

Ambientazione horror ma il film di Francis è il classico thriller dall'ambientazione familiare malsana dove chi più chi meno cova le proprie paranoie. Forse un po' eccessive a livello quantitativo le sottotrame tanto che alcune di esse, con relativi personaggi, vengono messe a disparte. La sceneggiatura non è certo eccelsa ma il film è girato bene e si avvale di un Oliver Reed in gran spolvero.