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Prendere o lasciare: chi non ha troppa dimistichezza con il cinema dell'est, con i suoi retaggi ideologico-culturali e la verbosità metaforica di certi spunti, è meglio che giri al largo. Se non altro, è ritenuto un capolavoro dalla critica, che lo esalta come uno dei film determinanti degli anni sessanta. Personalmente, lo trovo interessante anche se sopravvalutato, ma l'interpretazione del protagonista è davvero strepitosa. Di questo film, fra l'altro, mi ricordo indirettamente, essendo stato programmato alla Rai proprio il giorno prima del devastante terremoto del 1976 che colpì il Friuli. Non posso certo negare di avere una buona memoria, però a 8 anni ovviamente lo trovai noiosisissimo. Mi è rimasta impressa la sequenza finale, quasi un'omaggio surrealista alla rimozione del ricordo, e all'inconscia speranza di un presente/futuro migliore