il matrimonio di maria braun regia di Rainer Werner Fassbinder Germania 1978
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il matrimonio di maria braun (1978)

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locandina del film IL MATRIMONIO DI MARIA BRAUN

Titolo Originale: DIE EHE DER MARIA BRAUN

RegiaRainer Werner Fassbinder

InterpretiHanna Schygulla, Klaus Löwitsch, Gunther Lamprecht

Durata: h 2.00
NazionalitàGermania 1978
Generedrammatico
Al cinema nel Luglio 1978

•  Altri film di Rainer Werner Fassbinder

Trama del film Il matrimonio di maria braun

Maria si sposa nel 1943 e il marito parte subito per il fronte, dove viene dato per disperso. Per sopravvivere nella Germania sconfitta, Maria inizia una relazione con un americano, che viene ucciso in circostanze poco chiare al ritorno del marito. Questi si fa arrestare per salvare Maria, che seduce l'industriale Oswald diventando ricca e potente. Secondo un accordo tra i due uomini, alla morte di Oswald la donna tornerà con il marito....

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Voto Visitatori:   7,87 / 10 (15 voti)7,87Grafico
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Voti e commenti su Il matrimonio di maria braun, 15 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  18/02/2024 10:45:16
   7 / 10
Inizia come un ritratto neorealista della Germania sconfitta del secondo dopoguerra, ed è sicuramente la parte che scelgo come la migliore.

Con l'entrata in scena del marito creduto morto il film prende una piega diversa cono situazioni al limite del grottesco.
Pur apprezzando lo stile riconoscibilissimo di Fassbinder mi chiedo come questo personaggio (il marito) possa prendere alcune scelte discutibili che cambiano completamente il resto della trama.

Maria Braun invece è la classica donna Fassbirendiana stralunata e spinta dalle emozioni. Il film come indica il titolo parla del suo matrimonio, dall'inizio sotto le bombe a...

Filman  @  31/03/2023 07:37:57
   7 / 10
DIE EHE DER MARIA BRAUN (Il Matrimonio di Maria Braun) ha una sceneggiatura cristallina dai dialoghi duri e dai personaggi affilati. Tuttavia fa fatica a schiudersi dall'apparato letterario che lo ha forgiato, figlio della passione di Rainer Werner Fassbinder per la letteratura moderna tedesca, e nelle vesti di film storico e melodrammatico appare meticoloso, romanzato in maniera autentica ma non eccessivamente interessante.

DogDayAfternoon  @  05/06/2016 13:13:01
   6 / 10
Interessante la prima parte, che ben descrive la miseria che il popolo tedesco in particolare ha dovuto sopportare nell'immediato dopoguerra. Ma mano a mano che si entra nel fulcro della trama, il film perde a mio avviso parecchia attrattiva e brillantezza: seguire le evoluzioni fedifraghe di Maria Braun, se all'inizio può risultare anche interessante, alla lunga ha finito per annoiarmi. Inconcepibile poi la personalità del marito Hermann. Ultimi minuti veramente spossanti.

Sinceramente non ci ho visto nulla di eccezionale.

Oskarsson88  @  15/01/2013 23:13:03
   7 / 10
Interessante svolgimento della Germania tra il 43 e il 54 rappresentato dalla storia-specchio di Maria Braun. Brava l'attrice, parabola che coinvolge ma alla fine resta qualcosa di incompiuto a fine visione. Diciamo che il complesso non si eleva a quel che erano magari gli obiettivi. Resta per carità un ottimo film...

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  10/10/2012 22:03:15
   7½ / 10
Ho avuto come l'impressione che con la storia di Maria Braun, Fassbinder volesse più che altro raccontare la storia della Germania del dopoguerra. Ci sono paralleli, tanti segni che fanno pensare a uno sviluppo della storia che fungesse anche da metafora della vita del popolo tedesco dopo il disastro del nazismo.
Prima di tutto la subitanea conversione da popolo etico e legato a grandi ideologie a popolo opportunista, pratico e materiale. La guerra e i suoi strascichi vengono presto cancellati, dimenticati (il cartello di Maria sotto le rotaie del treno) ed è una rincorsa a chi fa più soldi, a chi fa più fortuna. Così fa Maria, che si lancia nel mondo degli affari, senza scrupoli. Il difficilissimo equilibrio, che Maria tenta di tenere, fra dignità, indipendenza individuale da una parte e successo, cinismo dall'altra, si rompe alla fine a favore dei secondi. Tante scene rendono visibile il grande salto dalle macerie alla ricchezza, dalla fame all'abbondanza.
Il prezzo dell'arricchimento è però alto: i sentimenti sono venduti, distrutti dall'opportunismo e dal materialismo; piano piano si riformano nuovi rapporti di potere e di sudditanza. Nonostante la ricchezza raggiunta non c'è gioia e felicità ma estraneità e conflitto; addirittura tutto potrebbe saltare per aria.
La successione dei cancellieri tedeschi del dopoguerra nel finale svela la sottotrama politica del film.
Ma il film non è solo questo, anzi è il racconto di come il tempo, le circostanze, i compromessi cambino le persone, le stravolgano, le rendano come esse non vorrebbero. E' questa la difficile strada intrapresa da Maria, che cerca di essere libera assoggettandosi alle regole del sistema e di essere innamorata e fedele al suo uomo, dandosi a tutti quelli che la desiderano. Maria è sincera con se stessa, con tutti; è consapevole del doppio gioco che fa e dei rischi che corre. Pensa di condurre il gioco e invece non si accorge che alla fine sono gli altri che lo conducono alle sue spalle. Il gioco, la finzione quindi finiscono per avere il sopravvento sull'amore e sulla sincerità interiore. E' la vittoria dei soldi e del potere sull'amore e a Maria non resta che fermarsi prima di non essere più se stessa del tutto.
"Il matrimonio di Maria Braun" è quindi un film ambizioso e ricco di spunti di riflessione; è girato molto bene (splendide le scenografie alla Sirk), bella la fotografia, incantevole la Schygulla, eppure c'è qualcosa che non va. Secondo me la trasformazione di Maria non è raccontata alla perfezione, c'è troppa freddezza, troppo distacco nella rappresentazione, non si rende bene la drammaticità o il pathos di molte scene cruciali. Senza questo la storia non ha mordente, non ha credibilità. Fassbinder per carità è un osservatore molto attento e fine, ma tratta le vicende umane quasi con fatalismo, come se tutto fosse uguale, come se avvenisse al di là della persona che lo vive. La Schygulla è bravissima nell'incantare ma forse non dà abbastanza profondità al personaggio. Il film poi a volte ha momenti di stanca ed è forse troppo verboso e statico.
In ogni caso è un bel film da vedere.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  18/05/2011 22:23:54
   9 / 10
Splendido ritratto della Germania del secondo dopoguerra, raffigurata alla perfezione dalla sua protagonista Hanna Schygulla, donna dalle incrollabili passioni, ma dotata anche di una capacità di adattarsi a tutte le circostanze pur di sopravvivere e mantenere il suo sogno. Fassbinder ha una filmografia molto ricca di titoli, quantitativamente parlando, e questo è secondo me il suo miglior film, almeno fra quelli che ho visto.

bulldog  @  25/08/2010 23:34:51
   8 / 10
Bene, siccome tornato dalle mie vacanze tedesche non ho voglia di scrivere nulla(ancor più del solito), direi che per quanto riguarda Maria Braun di Fassbinder, mi accodo al commento sottostante di PaulTemplar .

Inoltre citazione:
'Maria è la Germania del dopoguerra. Con il suo continuo sputannarsi e ricostruirsi una verginità, verso il dissolvimento.'

PaulTemplar  @  07/02/2010 10:59:30
   9½ / 10
Fassbinder gira un film che incrocia la poesia, pur devastata dalle immagini delle rovine di quella che era una grande azione, con il cinismo sano e pragmatico della realtà, fatta di pura lotta per la sopravvivenza, in cui i valori fondamentali della vita stessa sono messi in discussione dall'orrore quotidiano.
Le donne che attendono i treni che potrebbero riportare indietro i loro uomini, menomati o sani, distrutti psicologicamente dagli orrori della guerra sono un simulacro di Maria stessa; fiera, volitiva, la donna non esita ad utilizzare l'unica arma rimastale, lo straordinario fascino e la bellezza, per farsi strada, per sopravvivere e coronare quello che è il suo sogno, interrotto ventiquatt'ore dopo la prima notte di nozze.
Un film che si snoda con un percorso stabile emotivamente, nel quale lo spettatore alla fine giustifica il comportamento della donna, quel suo saper adattarsi alle situazioni, in nome dell'amore, della vita stessa.
Un film che commuove, fa riflettere, indigna.
Il regista ha poi il grande merito di valorizzare la straordinaria interprete del film, Hanna Schygulla, capace di mettere in luce le mille sfaccettature della personalità di Maria Braun, un'attrice che mostra un talento davvero eccezionale.

La fotografia e le musiche sono all'altezza e concorrono in maniera determinante all'esito finale di uno dei più bei film del decennio settanta.

paride_86  @  22/09/2008 02:42:03
   8 / 10
Maria Braun è convinta che l'amore sia un sentimento forte e reale, lo dice chiaramente all'inizio del film. La sua personalissima visione della vita le consente di fare un bel salto sociale, conciliando cinismo e genuinità, amore e passione, lealtà e tradimento, ma rimanendo sempre fedele a se stessa. Lei è la metafora esplicita che Fassbinder usa per raccontare una Germania prostrata, bramosa di rialzarsi anche a scapito della dignità. E' per questo che Maria non è affatto un'eroina.
Questo film mi ha fatto molto riflettere e mi ha lasciato emozioni contrastanti, è davvero molto difficile da giudicare!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  20/12/2007 14:15:35
   9 / 10
Fassbinder porta sullo schermo la storia di Maria Braun che vive in una difficile Germania dell'immediato dopoguerra. Fa un ritratto amaro di un personaggio femminile forte della propria idea che il fine giustifichi i mezzi, che le sue scelte di sopravvivenza non influiscano il suo ideale di fedeltà coniugale ed è proprio in questo che lo spettatore riesce a mettere una distanza tra la vita reale vissuta da Maria e la sua idea di vita. Bravissima Hanna Schygulla.
Un film amaro, sarcastico e incisivo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  05/10/2007 11:39:56
   9 / 10
Fassbinder ne ha fatti decisamente di migliori (vedi "il diritto del più forte" o le lacrime amare di Petra Von Kant), ma "il matrimonio di Maria Braun" è certamente uno dei suoi titoli + famosi, nonchè uno dei + riusciti.

E' un ricco melodramma di impressionante solidità, che narrà le vicende di questa donna che si destreggia nella società, amarissimo ritratto della Germania del dopoguerra.
Molto intenso, pessimista, e con molti richiami al melò di Douglas Sirk, fu un successo internazionale per Fassbinder.

Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  04/10/2007 08:53:18
   7 / 10
MIA SPETTAVO MOLTO DI PIU' DA QUELLO CHE, A DETTA DI MOLTI, E' CONSIDERATO IL CAPOLAVORO DI FASSBINDER.

LA TRAMA (SULLO SFONDO DI UNA GERMANIA PROVATA DALLA SCONFITTA DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE, RUOTA ATTORNO AL DRAMMA DI UNA DONNA CHE, DOPO ESSERSI SACRIFICATA CON TUTTA SE STESSA PER IL MARITO, SI TROVA, CON LA COMPLICITA' DI QUEST'ULTIMO, ED ESSERE OGGETTO DI UNA BIECA NEGOZIAZIONE) E' INDUBBIAMENTE MOLTO BEN FATTA, MA IL FILM ALLA LUNGA RISULTA ESSERE PROLISSO E RISCHIA DI STANCARE.

QUANTO ALLA RECITAZIONE, Hanna Schygulla NON MI E' SEMBRATA ALL'ALTEZZA DEL RUOLO CHE HA RICOPERTO, NON TROVANDO IN LEI LA GIUSTA MISURA DI ESPRESSIVITA'.

PERSONALMENTE, CONSIDERO SUPERIORI VERONIKA VOSS E MARTHA.

Crimson  @  17/09/2007 01:24:19
   7½ / 10
E' un film che riguarderei. Forse un pò troppo prolisso in certi frangenti, ma è una prova solida e matura del regista. Non ho visto molto del regista circa il filone ambientato nella Germania nazista ma questo film ha notevoli pregi.
Il disordine sociale amplifica la riflessione sul valore morale delle scelte di vita di Maria, che rimane sempre lucida e determinata al suo scopo. Si ha quasi l'impressione di una nazione dominata da uomini potenti sulla carta ma che di virile hanno ben poco, al cospetto di una donna capace di dominare con la propria volontà qualunque situazione nella quale s'imbatta, nel rovesciamento totale delle apparenze e dei costumi di cui s'era vestita la Germania dell'epoca, chiusa nel culto dell'immagine esteriore e di una forza ostentata all'eccesso.
Mediocri se non succubi spesso tutte le figure maschili della vicenda.
E' una fotografia di un periodo che và dalla seconda guerra mondiale fino alla finale dei mondiali di calcio del 1954, come evinciamo dalla straordinaria sequenza finale. Rocambolesca la vittoria di quella germania 'dopata' sull'Ungheria, grazie a Rahn e Morlock, una vittoria sporca forse simbolica ai fini della lettura del film, o forse l'apoteosi di una certa Germania fraudolenta che chiudeva quanto ostentato fin dalle olimpiadi di Berlino.
Per la cronaca ricordiamo che nei gironi eliminatori di quei mondiali la Germania ad armi pari aveva incassato 8 reti dall'Ungheria più forte di tutti i tempi.

ds1hm  @  29/01/2007 14:59:55
   7½ / 10
da molti considerato il miglior di Fassbinder, lo ricordo come un film che non seppe coinvolgermi in maniera completa, la stessa interpretazione della Schygulla appare un pò forzata.
molto probabile che ad incidere sulla mia valutazione fu lo svolgersi dell'intera storia, con un pizzico forse eccessivo di drammaticità sentimentale (cosa che raramente gradisco).
comunque un bel film

pabren  @  01/10/2006 01:24:41
   9 / 10
ma che bel film,come era bravo,stasera ho voglia di commentare i suoi film visto che in pochi lo hanno fatto.
ma come si fa a dimenticarsi di questi capolavori,sono ancora cosi freschi e li ho visti venti anni fa,
ho dato voti alti ma come si fa a non dare 9 o dieci a dei capolavori cosi coraggiosi pioneristici,complessi.penso ai film di muccino o moretti meriterebbero un tre un quattro...ma
parliamo di maria anzi compratevi il dvd e scoprite la delicatezza di questa incompiuta,,,storia d amore

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