Il film racconta l'ascesa criminale del boss italo-americano John Gotti, il mafioso, scomparso 16 anni fa per un cancro alla gola, che fu a capo della famiglia Gambino di New York City. Il film racconta l'uomo che fu a capo della criminalità durante gli anni ’80, divenendo praticamente una celebrità, sfoggiando vestiti eleganti e dando l'impressione di essere intoccabile di fronte alla legge.
Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
Gotti , gangster di origini italiane, fu un nome altisonante di Cosa Nostra, parliamo di un personaggio impelagato nei giri illeciti degli anni 80/90, prima la gloria poi l'inesorabile declino in un mondo fatto di circuiti chiusi e spietati.
"Gotti - A Real American Godfather" è il titolo originale di questa produzione americana di Kevin Connolly. Il film incuriosisce gli amanti del genere, la storia su un italo americano, può sempre risultare "seducente" per chi è conoscitore di film come "Il padrino" e "C'era una volta in America". I temi e le dinamiche della mafia siciliana sono da tempo immemore un tassello della cinematografia. La produzione di Connolly risulta essere di ottima fattura , al di la di un buonissimo e carismatico John Travolta, il film poggia su un architettura registica di non poco conto. Alcune sequenze sono create su giochi tecnici non indifferenti, le musiche poi sono un altro grande pilastro del gioco. Non da trascurare poi le ambientazioni di una vecchia e fumosa America e i costumi degli affiliati gangster. Cappotti , giacche , cappelli.
"Gotti, Un vero padrino americano", visto in una ottica squisitamente tecnica, gareggerebbe con le migliori produzioni del genere, senza alcun dubbio. Il problema, o limite, è rappresentato da una storia non perfetta. Insomma manca una totale scannerizzazione "professionale" di Gotti, la regia si focalizza più sul rapporto con la famiglia che sulle vicende malavitose. La cosa potrebbe essere anche un ottimo diversivo , però, si rischia di mandare lo spettatore su Wikipedia a fine visione. Praticamente col film di Connolly possiamo carpire il carattere e la filosofia del personaggio, possiamo conoscere figli e amici, ma il contesto malavitoso non è elaborato fino in fondo. Manca qualcosa. La sceneggiatura dunque entra, consequenzialmente, nel discorso. Le nostre restano comunque riflessioni soggettive.
La visione è consigliata, nonostante i temi "duri" e malavitosi, il film può esser visto anche da un pubblico più vario, non si eccede quasi mai nella superflua violenza, la pellicola ha un suo specifico senso dell'equilibrio.