automata regia di Gabe Ibanez Spagna 2014
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automata (2014)

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locandina del film AUTOMATA

Titolo Originale: AUTOMATA

RegiaGabe Ibanez

InterpretiAntonio Banderas, Birgitte Hjort Sørensen, Melanie Griffith, Dylan McDermott, Robert Forster

Durata: h 1.49
NazionalitàSpagna 2014
Generefantascienza
Al cinema nel Febbraio 2015

•  Altri film di Gabe Ibanez

Trama del film Automata

2044 la Terra sta andando verso la desertificazione e l'umanità lotta per la sopravvivenza in un ambiente divenuto ostile. La razza umana coesiste con i robot, creati per supportare la condizione di una società in declino. L'agente assicurativo Jacq Vaucan (Antonio Banderas), che lavora per una società di robotica, la Roc Robotics Corporation, indaga su androidi difettosi. Durante una delle sue indagini scopre che alcuni robot si sono evoluti, diventando una possibile minaccia per l'umanità.

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Voto Visitatori:   5,32 / 10 (34 voti)5,32Grafico
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Voti e commenti su Automata, 34 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR bellin1  @  20/03/2022 21:57:11
   4½ / 10
Mi dispiace per Banderas che è incolpevole ma il film è fiacco e blando. Molto soporifero, trasmette poco se non una bella atmosfera post apocalittica.
Insufficiente.

Javier81  @  22/08/2020 19:09:59
   6 / 10
Film che lascia un senso di amarezza, per quello che era il potenziale e quello che è stato fatto. Scialbo, zero pathos, nonostante la trama non fosse male e le ambientazioni. Definirlo B-Movie forse è troppo, ma tant'è che è quello che penserete... Se siete fan della fantascienza ok, altrimenti girate al largo e leggete un libro piuttosto.

Light-Alex  @  16/09/2017 22:35:00
   4 / 10
L'ambientazione richiama Blade Runner (la pioggia, la popolazione orientalizzata, gli ologrammi…), la storia richiama le buone vecchie leggi della robotica… La trama è veramente poca cosa. Non c'è azione, non c'è approfondimento della psiche robotica. L'indagine poliziesca con è qualcosa che viene studiata, programmata… semplicemente capita. Come capita l'incontro con i robot giusti. Come capita l'avventura nel deserto. Tutto scivola via senza coinvolgimento.
Il genere e il titolo attirano. Tutto il resto annoia. Non do meno perché è stato fatto un discreto lavoro su ambientazione e recitazione.

topsecret  @  14/05/2017 20:07:47
   5½ / 10
Alla scarsa originalità del plot si unisce la poca fluidità della narrazione che rende AUTOMATA un prodotto scialbo che ha poco da dire. Banderas sforna una prova abbastanza convincente ma è la storia in se che non appassiona a dovere, anche se congegnata bene visivamente.
Di sicuro è un film che non si rivede molto volentieri.

Jumpy  @  15/01/2017 23:48:34
   6½ / 10
Un po' Blade Runner, un po' romanzo di Asimov... certo paragonarlo a due colossi del genere è improponibile, ma non mi è sembrato tanto male.
Si nota molto che è un film low budget... in certi passaggi sembra un telefilm annacquato, c'è poi qualche faciloneria e forzatura di trama.
C'è da dire anche che la prima parte per atmosfera e sviluppo della trama, intriga ed affascina molto, ma nel secondo tempo , eccessivamente lento, perde quota.

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ferzbox  @  09/08/2016 19:30:34
   6½ / 10
La tematica nel genere della fantascienza si sarà vista decine e decine di volte; ipotizzare la nascita di una coscienza ed una personalità in un robot o Cyborg è ormai cosa nota; così come la paura di quelo che potrebbe succedere se la loro intelligenza superasse quella umana.....è da quando esiste il genere Sci-fi che si vedono romanzi, fumetti o sceneggiature concepite sfruttando questo concetto.
"Automata" è solo una tacca in più alle già tante segnate che non aggiunge niente di particolarmente nuovo, quindi abbastanza scontato....anche nel finale seppur le premesse sembrava volessero affrontare un discorso più complesso.
La mancanza di azione e il fatto di aver concepito il film come una sorta di thriller futuristico e psicologico lasciavano ben sperare; così come lo stile narrativo e l'atmosfera trasmessa da quell'ipotetico futuro(2044), molto asettico e reduce di una devastazione nucleare.
Il problema viene fuori dopo secondo me, quando la storia comincia a virare verso un sentimentalismo reciproco tra l'uomo(rappresentato questa volta dal personaggio interpretato da Antonio Banderas) e gli androidi coscienti, potenziali vittime di un umanità corrotta e meno collettiva di quanto non la dimostrassero già gli automi in brevissimo tempo, ma fin troppo scontata e addolcita dai soliti schemini hollywoodiani che vanno sempre a parare in questi finali moralistici e stereotipati.
Ammetto che mi ero lasciato catturare in un primo momento(anche un pò dal clima che trasmetteva il film), poi però il tutto si è rivelato molto più classico di quanto non sembrasse inizialmente.
Comunque intrattiene ed è un fantascientifico meno peggio di altri; qualcosa di riflessivo c'è.....ma poco purtroppo; la maggior parte delle cose si sono già viste in una marea di storie....
..... discreto il lato tecnico......

Zarco  @  02/06/2016 22:12:19
   9 / 10
Nessun difetto. Grande prova d'attore di Banderas, forse la migliore. Storia originale, ben resa e ambientata, non stupida, non volgare. Il film procede avanti tranquillo, senza bisogno di strafare, come accade invece nella maggior parte dei film americani (infatti questo è spagnolo, e la differenza si vede sempre tra la non cultura dell'america e la qualità europea), ma con la sicurezza di un impianto solido e interessante. Non annoia mai. SMETTIAMNO di guardare film americani. Fanno male alla salute. Questo è un ottimo film di fantascienza spagnolo. L'Europa è sempre più avanti, in tutto, rispetto alla rozzezza americana. In tutto.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  07/04/2016 17:24:41
   5½ / 10
Inizialmente sembra una versione economica di "Io,robot" con Banderas alle prese con dei robot decisi a non sottostare piu' alle leggi dell'uomo.
Successivamente, pur cambiando scenario, non assistiamo a nulla di innovativo.
Un po' fiacco...

DeusExMachina  @  08/03/2016 11:39:43
   7 / 10
Tematica interessante anche se il film presenta diversi difetti... capitato nel canale che lo trasmetteva per caso, devo dire che mi ha preso e l ho visto tutto... daje non è malaccio! ;)

Mi ricordava un po' Blade Runner (anche se imparagonabili ovviamente)

fabio57  @  02/03/2016 10:04:13
   7 / 10
Leggo commenti molto critici, che sinceramente non condivido. Pur non avendo a che fare con un capolavoro, però possiamo ritenere questo film di fantascienza più che dignitoso e ricco di spunti interessanti. L'esplorazione dei rapporti tra macchina e uomo è tema molto intrigante, ci spinge anche ad indagare sulla nascita dell'umanità e su come si può evolvere un' intelligenza artificiale, insomma gli argomenti sono molti. Anche l'ambientazione in un deserto arido e degradato, riflette la miseria morale in cui è sprofondata la vita dell'uomo. Da segnalare un buon Banderas, finalmente lontano da ridicoli spot pubblicitari.

LucaT  @  02/03/2016 01:03:40
   2½ / 10
è un film low buget e si vede ma sembrava comunque promettere bene
fino a meta almeno
da meta in poi poi fa veramente schifo

Invia una mail all'autore del commento pikke71  @  30/01/2016 16:27:59
   5½ / 10
film a basso budget....e non ci sono dubbi. Fa il verso a Blade Runner e copia un po qua e un po là per trascinarsi davvero lentamente (come i movimenti dei robot) fino alla fine. La recitazione di Banderas la trovo a tratti davvero ridicola

Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  21/01/2016 21:02:02
   6 / 10
E'un film con tante buone intenzioni e che riesce, con un budget misero, a creare un'ambientazione a tratti splendida, che per la fantascienza non è poco. Dove non riesce è nel dire qualcosa di nuovo o di convincente: sono troppe le citazioni o, per meglio dire, i clichè che ripropone durante la sua durata. Banderas non se la cava male, ma tutto resta molto su un piano elementare. 20 anni dopo Ghost in the Shell mi aspetterei qualcosa di più.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  14/10/2015 11:17:50
   6 / 10
Il punto di partenza sono le tre leggi della robotica ideate da Isaac Asimov, in "Automata" vengono ridotte a due, con la seconda modificata e concernente il divieto ai robot danneggiati di autoripararsi o riparare i propri simili.
Un detective assicurativo (buona prova di Banderas in versione calva e afflitta) si aggira in una megalopoli oscura e piovosa con il sospetto che alcuni automi abbiano sviluppato la capacità di infrangere il protocollo della seconda legge, mettendo così a repentaglio la sopravvivenza dell''umanità già in ginocchio a causa della desertificazione causata da violente tempeste solari. Il riferimento a "Blade Runner" è palese, ma Gabe Ibanez -al suo debutto come regista- non fa mistero delle sue ponderanti influenze passando per "Ghost in the shell", toccando "Codice Genesi" sino a raggiungere addirittura, per il design dei robot, il video "All is full of love" di Bjork. L'indagine porterà il protagonista nel bel mezzo di una zona desertica e altamente radioattiva, in cui di fatto il cambiamento radicale della razza dominante sul pianeta Terra ha probabilmente preso il via in modo inarrestabile.
Tra villain e sottotrame banali, il percorso di Jacq Vaucan verso una nuova consapevolezza soffre qualche lungaggine, spesso intriso da un filosofeggiare piuttosto elementare con annessi spiegoni non necessari. La messa in scena però è da elogiare, come la ricerca del contenuto rispetto alla sequenza spettacolare. Ibanez inquadra un'evoluzione teoricamente non impossibile, in cui l'uomo, giunto all'atto finale, elegge ancora una volta la violenza come unico mezzo per restare aggrappato alla vita. Un po' tamarro ma apprezzabile l'epilogo dal sapore western. Cast discreto, c'è anche Melanie Griffith, per l'ex moglie di Banderas un piccolo ma significativo ruolo.

kastalya  @  11/09/2015 11:16:54
   7 / 10
sicuramente il film non è particolarmente "veloce" e anzi in alcuni casi risulta un pò lento... ma se piace il genere è un aspetto che non rende negativa la visione del film.

l'ambientazione secondo me è riuscita, l'idea di base del film è interessante e Banderas l'ho trovato molto bravo nell'interpretazione.
peccato che nella trama ci siano secondo me dei buchi...o delle situazioni sviluppate troppo velocemente....

Diciamo che è un film che anche se non rimarrà negli annali.... si lascia guardare...

Gualty  @  26/08/2015 23:54:47
   8 / 10
Ottima variazione sul tema, Banderas in stato dii grazia

sim2704  @  24/07/2015 12:10:39
   4 / 10
lento, pesante e poco originale. Spento dopo un'ora

Atrey  @  17/06/2015 18:18:10
   7 / 10
Film con una buona trama e buoni contenuti... Consigliato sicuramente!

gherardo81  @  04/05/2015 18:57:22
   5 / 10
Mah...non mi ha preso troppo ne i dialoghi ne la trama.

Trixter  @  29/04/2015 09:28:09
   5½ / 10
Automata ha forse il difetto di voler essere un film un pò pretenzioso. E il problema non è che l'argomento fanta-robotico sia già stato trattato cinematograficamente, quanto che la vicenda narrata, di per sè interessante, è realizzata in maniera, a mio parere, troppo fredda.
Le ambientazioni sono senz'altro convincenti (le scene desertiche addirittura spettacolari), la colonna sonora azzeccata e mai invasiva, e pure Banderas mette da parte biscotti e galline ed offre una prestazione attoriale di discreto livello. Ma, in fin dei conti, questo vorticare intorno al biokernel non mi ha preso. Insomma, il film alla lunga annoia e diviene sonnacchioso.
Non mi sento di bocciarlo così sonoramente come hanno fatto altri commentatori, tuttavia credo che il filone fantascientifico sia rappresentato da pellicole di maggior impatto e miglior produzione.

stallo  @  07/04/2015 13:56:30
   1 / 10
raramente mi addormento... questa volta è successo---EVIOTATELO ASSOLUTAMENTE

TheLory  @  04/04/2015 13:37:08
   8 / 10
Ma quanti votacci ingiustificabili. A causa vostra a momenti evitavo di vedere questo buon film di fantascienza. Scorre senza annoiare e Banderas porta a casa un meritato assegno a quanti zeri non so, ma spero quanti ne aveva bisogno e schiaffeggia in faccia con un pesce puzzolente gli arroganti che lo deridono solo perchè parla con le galline... fatevi gli affari vostri, che ognuno parli con chi vuole, anche con la corteccia dei pioppi se ne ha voglia.

Invia una mail all'autore del commento Sil.blue  @  28/03/2015 16:17:46
   3 / 10
Uno dei film più brutti mai visti al cinema. MA tutti quest'anno i film orrendi?? Prima transformers 4, poi automata poi blackhat.. il cinema che va allo sfascio..
Non lo consiglio perchè anche questo film ha troppi fattori ridicoli!

albert74  @  25/03/2015 02:29:46
   4 / 10
film astuto, molto astuto.
La trama è molto interessante e invita lo spettatore ad andare a vedere il film aspettandosi magari un gran film.
Come ripeto però l'astuzia sta tutta qui. Nel far riempire i cinema e nello sfornare un prodotto che poi alla fine si rivelerà molto al di sotto delle aspettative.
Il tema del robot che finisce per essere migliore degli uomini, addirittura dotato di coscienza, di pensieri, di emozioni è un classico della fantascienza di 50 anni fa (azimov docet!).
In quel contesto di guerra fredda e di consumismo crescente andava vista come una critica all'uomo sempre più macchina, sempre più schiavo delle macchine che egli creava e del contesto economico che gli si parava d'avanti.
in un simile scenario la logica conseguenza era la macchina che diventava umana laddove l'uomo diventava macchina!
mi pare ovvio.
Da questo punto in poi la fantasia umana si è sbizzarrita in mille scenari distopici, utopici, drammatici, fanta-drammatici, tragici e moraleggianti.
questo film parte da una morale distopica in cui l'uomo, imbarbarito e costretto a vivere in città avvelenate nell'aria e nella terra, si serve di macchine le quali acquistano coscienze.
Il protagonista, un agente assicurativo che si occupa di controlare i "prodotti" cibernetici si accorge, infine, che le macchine hanno una coscienza. Credendo che siano state sabotate arriva alla conclusione che queste sono più umane degli umani stessi.
La trama convincerebbe se non fosse per il fatto che il film scorre in maniera prevedibile, lenta e alla fine annoia.
In questo contesto, per nulla originale, è tutto sottotono: i personaggi sono delineati male, il protagonista non riesce a improntare il film, i robot tutto sommato non appassionano per niente.
Il tutto risulta un po' piatto e terribilmente noioso.
un'occasione buttata.

stiffa  @  23/03/2015 16:40:20
   5½ / 10
Invia una mail all'autore del commento marlamarlad  @  20/03/2015 12:54:03
   4 / 10
Film scadente. Ovviamente il tema fa gola a tutti, e tutti cadiamo nella stessa trappola e lo andiamo a guardare :D .

sev7en  @  20/03/2015 07:20:29
   3 / 10
In un futuro apocalittico, in cui sono i robot a svolgere gran parte delle mansioni prima delegate all'uomo, l'agente assicurativo Jacq Vaucan si trova ad indagare su alcuni robot "difettosi" scoprendo che l'anomalia e' ben piu' di un bug di programmazione...

Ci sono nella storia del cinema film definiti "mostri sacri", opere che nell'immaginifico colletivo rappresentano lo stato dell'arte, la filosofia, la summa di ogni singola componente caratterizzante un lungometraggio: musica, scenografia, copione, regia, attori… con il risultato di creare nello spettatore un rapporto che infrange lo schermo di proiezione e crea quell'empatia tipica di un'opera teatrale, una vera e propria esperienza.
Nell'Olimpo delle produzioni cinematografiche c'e' indubbiamente Blade Runner, un titolo che solo ad evocarlo e' in grado di scaldare anche le piu' gelide delle critiche, un'opera a cui ha voluto ispirarsi il regista Gabe Ibáñez, come risposta del Vecchio Continente alle opere prime "made in USA".
Ibáñez e' difatti di origine spagnola ed il film e' stato girato oltre l'Oceano di Scott benche' il cast, variegato, attinga a piene mani dalle star hollywoodiane. Automata vuole raccontarci un futuro distopico nel quale le macchine potrebbero avere pari diritti degli essere esseri umani, perche' se i robot sono "semplicemente delle macchine", noi essere umani saremmo, e siamo, "semplicemente delle scimmie" il che dovrebbe alimentare nello spettatore quei dubbi "esistenziali" sul perche' delle cose, sull'origine del mondo, sulla figura dell'uomo stesso. Di per se' la specie umana e' deprecabile per le scelte che compie in quanto la grande bellezza del libero arbitrio concessaci, per vocazione o meno religiosa a seconda della professione di fede seguita, e' proprio quella di farci seguire l'istito sovra ogni legge o superiore ragione… mentre nelle macchine quelle che sono le "leggi di Asic Asimov" rappresentano un limite invalicabile, delle tavole scritte nel loro DNA/microkernel, incancellabili e non, o almeno in teoria…, modificabili.
Volendo guardare altrove su questo aspetto ci sono molte analogia anche con il Robocop di Paul Verhoeven, ma cio' che manca in Automata e' proprio la profondita' necessaria a porre in discussione tali argomentazioni perche' la regia e probabilmente la sceneggiatura, temporeggiano troppo sui periodi morti, su quelle pause nelle quali il dubbio del tarlo dovrebbe insinuarsi, ma anche invece, lascio lo spettatore soffermarsi sulla fotografia e gli insulsi effetti speciali, davvero di qualita' neanche minimamente paragabile alle altre produzioni moderne. Se prendessimo invece ad esempio Blade Runner a confronto, dove gli effetti speciali hanno ben 33 anni in meno…, il confronto tra digitale e reale e' ancora piu' impietoso, perche' e' avvertibile e fastidioso quel senso di finto che si percepisce con 15 milioni di budget a disposizione.
I protagonisti del film sono Banderas, l'agente assicurativo stile monaco tibetano, che raggiunge dei picchi di ilarita' non aggetivabili in alcune scene (ai limiti dell'assurdo il walzer con Cleo…) che scopre di essere immune anche alle radiazioni oltre che al junk food desertico, Cleo, il robot femmine platinato, in grado di simulare atti sessuali (stomachevole…) semplicemente "on demand", Melanie Griffith, la moglie del nostro, irriconoscibile (fisicamente e attorialmente) e i cattivi di turno tanto stucchevoli quanto patetici.
Purtroppo non si salva nulla e lo spettatore che dovrebbe uscire dalla sala con piu' dubbi di quanto trailer e indiscrezioni avessero potuto suscitare, si trova con il sorriso sulle labbra per i siparietti "comici" nelle lande desertiche, la plasticita' e costruzione delle scene topiche (l'imprevedibilita' non e' di casa Ibáñez), la prova attoriale di Banderas che ha mostrato come sia meglio tornare a Zorro o nei panni di attori mascherati anziche' della sua, di faccia, con espressioni forzate e lacrime di coccodrillo finte eoni.

Specola  @  14/03/2015 04:12:53
   4 / 10
Visto ieri, sono 24 ore che ci ripenso, irritato come ad un gatto a cui hanno pestato la coda.
I film del genere li guardo tutti a prescindere e non mi trovo d'accordo con quelli che continuano a sottolineare che sono già temi proposti in film precedenti...
Quindi non dovremo + vedere storie d'amore, polizieschi, western ecc??
No il vero problema di questo film è che lo ha fatto la Eagle Pictures che notoriamente essendo una casa di produzione marginale non ha budget all'altezza per gestire film in cui serve investire per portare a casa il risultato (case di produzione come la Universal, Columbia ecc non si sarebbero permesse di produrre una pellicola simile (vedi anche il mio spoiler).
Per cui tutto ne soffre di conseguenza, ambientazioni, trama e credibilità del film in toto.
Peccato

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atreides  @  08/03/2015 11:30:18
   2 / 10
prodotto davvero scarso e inconsistente, banderas irriconoscibile, sia di aspetto che in fase di recitazione, la storiella dei robot messi a servizio degli uomini è vecchia e datata, evitabilissimo

Jolly Roger  @  07/03/2015 22:07:44
   7 / 10
--------------Spoileroso-------------
Automata non è quel gran film che uno si aspetterebbe; la tematica è molto interessante e crea aspettative abbastanza grosse, nei confronti di un film che, però, intrattiene bene senza aggiungere troppa carne al fuoco.
Ma il suo compito lo fa bene però!
L'ambientazione in un mondo post apocalittico è sempre affascinante: a causa di tempeste meteorologiche, la popolazione mondiale è stata decimata, costretta a vivere in grosse pseudo-città circondate da alte mura, erette per difendersi da queste tempeste meteorologiche..anche se forse non è l'unico motivo per cui sono state erette: lo scopo era anche (o soprattutto?) confinare fuori dalle città le persone più povere e immeritevoli di vivere, che infatti vengono fucilate dai cecchini ogni volta che lasciano le loro baraccopoli per avvicinarsi a queste mura…
Uno scenario apocalittico che ricorda molto 1984 di Orwell (sia il libro che l'omonimo film). Le persone lavorano (come automi) in città e sono abbastanza ignare di quello che è successo, svolgono il loro compitino in una società assurda e malata, senza aver alcun contatto e nemmeno consapevolezza di coloro che stanno nella stanza dei bottoni. Un'atmosfera molto cupa e molte pesante, quindi.
In questa umanità sull'orlo del collasso si inseriscono i robot, ed è qui che il discorso di fa più credibile ed affronta tematiche interessanti: gli automi, inizialmente, sono stati creati con lo scopo di costruire proprio queste mura. I robot hanno due precisi protocolli, nei confronti dei quali non possono ribellarsi, perché sono stati programmati in modo tale da non poterli infrangere: 1) non possono fare del male agli umani; 2) non possono auto-ripararsi o auto-migliorarsi.
Finché, un giorno, chissà perché, chissà come, il secondo protocollo viene infranto…i robot cominciano ad auto ripararsi; ma non solo. Essi cominciano a migliorarsi. Ma anche a creare. Del resto, come è comparsa la vita sulla terra? Si è creata da un giorno all'altro. E chissà come e perché!
Essi creano altri robot. I quali, quindi, saranno programmati senza i due suddetti protocolli….
Il film sviluppa una tematica che potrebbe essere discussa e sulla quale molti di noi si sono magari interrogati: cosa siamo noi umani?
Siamo davvero il prodotto più complesso dell'universo ed i suoi legittimi proprietari e destinatari?
Oppure siamo solo un passo intermedio, nel cammino dell'evoluzione?
E cosa accadrebbe se il prossimo passo dell'evoluzione non fosse un'umanità migliore di questa, né una nuova razza organica che ci succeda, bensì la creazione di una vita inorganica (gli automi appunto), capace di sviluppare autocoscienza e autoconsapevolezza, nonché di apprendere?
Saremmo in tal caso noi umani destinati all'estinzione?
Forse sì.
Avremmo capito, in tal caso, quello che era il nostro compito reale qui nell'universo, compito assegnatoci dalla natura, da Dio: quello di creare materia inorganica dotata di autocoscienza. Quello di trasmettere questa cosa meravigliosa, esclusivamente appartenente al mondo organico / animale - l'Autocoscienza - ad un elemento che nell'universo ne è assolutamente sprovvisto: la Materia.
Abbiamo conosciuto i sassi, il legno, l'acqua, la terra, i metalli, già milioni di anni fa. Li abbiamo studiati e combinati, il nostro ultimo atto d'amore (e insieme di autodistruzione) sarebbe quello di donare ad essi l'autocoscienza. E siccome l'autocoscienza è la vita stessa...
Questo significherebbe che saremmo stati capaci di donare, alla Materia, la Vita.
I Robot avranno molto più capacita di portare avanti il tutto. I robot non sono soggetti ai limiti che ci vengono posti dal nostro fisico umano: le malattie e la morte, anzi, col tempo possono addirittura migliorarsi. Inoltre, non sono soggetti ad alcuni limiti strutturali cui è soggetto il nostro cervello: la nostra limitata capacità di memoria ad esempio, o la nostra limitata capacità di elaborare dati.
Siamo quindi destinati a passare la staffetta ai robot?
Moriremo? Forse sì.
Ma anche se così fosse, potremmo comunque continuare a vivere, anche se solo in un certo senso…cioè attraverso la memoria e gli insegnamenti che avremmo trasmesso ai nostri legittimi successori, I Robot.
Ma soprattutto, la cosa più impostante che avremmo trasmesso loro, sarebbero le emozioni ed i sentimenti.
Ai robot, che ci ricorderanno come loro Padri.

Ciò non toglie che io non credo per niente a ciò che ho detto: robot costruiti dall'uomo non potranno mai sostituire la creazione più perfetta ed elaborata, creata dalla natura in milioni di anni, che sia a nostra conoscenza attualmente (cioè l'uomo stesso).
Però è interessante porre questo tema.
Film pretenzioso e un po' approssimativo, ma assolutamente promosso.
Bellissima fotografia e alcune immagini davvero straordinarie.

Beefheart  @  04/03/2015 15:21:57
   5 / 10
Ce n'era bisogno? Secondo me no.
Un assemblaggio di robe già viste (c'è del Blade Runner, dell'Asimov, del District 9, ecc...) al servizio di tematiche logore. Risultato? L'ennesimo film molle e superfluo. Non è difficile annoiarsi. E come se non bastasse la sceneggiatura non è delle più riuscite in termini di ritmo e fruibilità.

andrea9002  @  02/03/2015 17:10:58
   7½ / 10
Nulla è nuovo sotto il sole, un sole malefico che ha prosciugato gli oceani...

un po' Io robot, un po' Wall-e e un po' The day after... tutto sommato non malaccio! :)

Nel complesso più che guardabile.

Interessanti spunti sono offerti dalla rivisitazione delle leggi della robotica, in chiave commerciale!!!

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Darksyders77  @  28/02/2015 12:33:52
   3 / 10
Pellicola senza senso,irritante nello svolgimento,pessimo come la recitazione di Banderas.Prende spunti da altri predecessori del genere,ma solo la parte più noiosa e inutile,per il resto è ancora peggio...Assolutamente astenersi amanti del genere e affini.Non consigliato-

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  15/12/2014 14:21:44
   6 / 10

Automata offre un'ambientazione noir alla Blade runner, almeno nella prima parte, per spingersi successivamente verso Asimov e le leggi della robotica. Sulla carta quindi un film che non presenta nulla di particolarmente nuovo, cercando tuttavia di trattare l'argomento nella maniera meno banale possibile. Se alcune riflessioni possono essere indovinate, l'intepretazione di Banderas tutto sommato solida e di mestiere, ciò che ruota intorno al protagonista mostra limiti e schematismi che pregiudicano in parte una seconda parte più virata al thriller, con una trama che decolla solo in parte. Rimane quindi una pellicola dalle buone intenzioni, ma che lascia la classica sensazione di incompiutezza che forse in altre mani avrebbe ottenuto risultati migliori.

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