al tropico del cancro (1972)

Si tratta di un thrillerazzo alla Argento trapiantato nel folklore e calore haitiano, quindi cercando di innestarlo nel filone "esotico-erotico". Operazione non riuscita. Fiacco nell'intreccio giallo e imberbe nel miscugliare riti vodoo e rapporti interrazziali (in realtà pochini) senza riuscire a sfruttare la bellona Strindberg.

Ad Haiti un misterioso assassino, a caccia del segreto di un allucinogeno dall'innovativo potere erotico, miete vittime in serie pur d'impossessarsi della preziosa risorsa: una coppia in crisi, in cerca di una vacanza riparatrice, rischia di farne le spese. Questo orrido film senza capo nè coda è un miscuglio di generi diversi: se per i tempi la cosa era tutto sommato abbastanza frequente, rivederlo oggi trasmette una sensazione vicina alla nausea. Sexploitation, giallo, squarci documentaristici, c'è dentro un pò di tutto, e tutto è fatto coi piedi. La professionalità poi è un optional, come dimostra la scena dell'assassinio nel fango

SPOILER
Anita Strindberg è una bellona fotonica e viene sfruttata come meglio non si potrebbe: spogliandola. Pessimo.