afterschool regia di Antonio Campos USA 2008
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afterschool (2008)

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locandina del film AFTERSCHOOL

Titolo Originale: AFTERSCHOOL

RegiaAntonio Campos

InterpretiEzra Miller, Jeremy Allen White, Michael Stuhlbarg, Addison Timlin, Rosemarie DeWitt

Durata: h 2.00
NazionalitàUSA 2008
Generedrammatico
Al cinema nel Febbraio 2010

•  Altri film di Antonio Campos

Trama del film Afterschool

Robert è un giovane studente americano in una scuola elitaria di preparazione dell'East Coast che accidentalmente registra con la telecamera la morte di due compagne di classe. Si decide di registrare le loro vite come parte di un compito audiovideo per accelerare il processo di guarigione in tutto il campus. Ma il compito crea un atmosfera di paranoia e disagio tra gli studenti e gli insegnanti.

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Voto Visitatori:   6,03 / 10 (20 voti)6,03Grafico
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Voti e commenti su Afterschool, 20 opinioni inserite

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Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  @  16/11/2015 20:25:42
   7½ / 10
Per quanto ostenti uno stile fieramente indipendente e in certi tratti questo suo avanti-indietro del piano sequenza provochi irritamento Campos l'esordio lo azzecca nei toni, freddi e ovattati, ritmo lento più lento di quanto muove la mdp verso il campo sonoro che è il parlato stesso perchè come il filmino del protagonista Robert, anche il regista non fa affidamento di accompagnamento sonoro, l'adolescenza che fotografa Campos è scarna di didascalie quelle ce le mettono gli adulti compresa la musichetta da ninna nanna.
C'è un muro o due che separano gli adulti dagli studenti e anche la ricettività di uno psicologo viaggia su binari opposti, Campos svezza l'adolescenza di Robert di eros e thanatos, ma nulla sembra shockarlo al contrario del suo compagno di stanza che non è altrettanto immune (la crisi notturna tra le sequenze più forti del film), Robert è già forgiato da tutto il materiale che si ciba su internet, sadomasochismo, violenza, morte, e le ipocrisie degli adulti gli sono indifferenti, la morale sui porno o sulle memorie delle 2 ragazze dipinte sulla falsariga di ogni morte, con le solite frasi fatte, insomma Campos si vuol far notare, narcisisticamente, ma qualcosa da dire effettivamente ce l'ha anche se con 'Simon Killer', di 4 anni più tardi, ritengo che un passo indietro l'abbia fatto.

Leonardo76  @  10/05/2015 23:40:52
   5 / 10
Tipico film che fa la gioia dello spettatore che ama interpretare e leggere tra le righe ma che rende furioso chi come il sottoscritto pretende una sceneggiatura senza buchi e stramberie varie:

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER
Non stronco completamente il film perché la descrizione della scuola americana fa venire i brividi (meglio mandare i figli alla scuola di Suspiria) e ringraziare Dio di essere nati in Italia.

bluechip  @  03/05/2014 18:51:22
   7½ / 10
Ezra Miller, prima che diventasse il sosia di Johnny Depp, era davvero un bravissimo ragazzo-attore. In questo film, al suo esordio cinematografico, interpreta un ragazzo che documenta quello che avviene a scuola per poi ricavarne un video-memorial dopo la morte (ripresa in video) di due compagne di scuola. Una storia a tratti lenta e a tratti confusa, ma che si lascia seguire grazie proprio ai suoi protagonisti. Finale non scontato.

maitton  @  22/01/2014 17:50:22
   5 / 10
film interessante ma dal ritmo insostenibile.
in molti punti annoia e una volta giunti al termine della visione la sensazione e'quella di aver scalato l'everest.
pesante.

gianni1969  @  25/11/2012 00:37:13
   4 / 10
a me non e' proprio piaciuto,buono l'incipit,ma poi solo noia

marfsime  @  09/07/2012 16:43:25
   6 / 10
In sintesi direi: trama potenzialmente esplosiva ma mal sfruttata..una mezza occasione persa.

bood  @  19/01/2012 20:44:18
   7½ / 10
film bello , intelligente e non per tutti . rimando al bel commento di oh dae so .

Macs  @  27/03/2011 10:34:31
   2½ / 10
Raro che io dia un voto così basso, ma questo film ha saputo procurarmi una profonda irritazione (per fortuna solo psicologica). Noia mortale, infiniti piani sequenza, inquadrature "sadiche per lo spettatore" (come si dice in un commento sotto), dialoghi quasi inesistenti (perché, c'è forse azione?). Questo non è cinema "sperimentale" alla Van Sant (che peraltro odio), è una presa in giro di cosa significa narrare una storia e lanciare dei messaggi. Esplorare l'inconscio, le pulsioni inconfessate, i desideri nascosti, magari le perversioni o le tendenze autodistruttive della psiche umana non significa dover lobotomizzare o sodomizzare metaforicamente lo spettatore - vedasi film come "Requiem for a dream", "Se mi lasci ti cancello" (titolo da dementi per un film bellissimo), "Revolutionary road".
Se non hai una storia da raccontare o vuoi raccontarla solo per fare finto e arrogante sfoggio di quanto sei sperimentale e alternativo, meglio che ti dai ad altri mestieri.
Il mezzo punto, ovviamente, è a spregio.

gandyovo  @  24/10/2010 12:34:00
   6 / 10
la sufficienza per l'epilogo. per il resto ho trovato il film piuttosto noioso e che non aggiunge niente di nuovo.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  03/10/2010 22:35:58
   6 / 10
La carne al fuoco non manca, anzi molti spunti sono interessanti innanzitutto inserire il discorso dell'invasività delle nuove tecnologie, di Internet, youtube e sessualità adolescenziale nel contesto di una scuola privata, di per sè abbastanza chiuso e protetto per definizione. Campos mostra bene lo scollamento in atto tra le istituzioni della scuola da una parte ed il disagio giovanile dall'altra.
Una delle cose migliori è questa sorta di processo di santificazione delle due ragazze uccise da overdose di coca tagliata male, in cui una semplice manipolazione del montaggio Robert celebra l'ipocrisia del nascondere tutto nell'armadio.
Sullo stile adottato ho qualche perplessità personale. Troppi i debiti nei confronti di Van Sant, nei pregi ed anche nei difetti, ma tutto sommato l'osservazione distaccata adottata dal regista può piacere.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR oh dae-soo  @  19/09/2010 11:38:53
   7½ / 10
ATTENZIONE. Il commento potrebbe contenere anticipazioni.

Valutare e al contempo commentare un film come Afterschool è impresa veramente ardua. Senz'altro è una di quelle pellicole che a seconda di serata, predisposizione, attenzione e, soprattutto, "angolazione" di analisi ( insomma, da dove il film lo si vuole prendere) può risultare o un'opera straordinaria o un esercizio di stile e psicologia fine a se stesso. Comunque, già il fatto che un film ti ponga in queste condizioni è a mio parere un merito.
Il semiesordiente Campos dimostra di saperci fare alla regia e la sua mano, le sue scelte, sono già ben visibili alla sua opera prima. Un giovane regista che riesce già a crearsi una cifra, un marchio è senza dubbio da plaudire ma allo stesso tempo sarebbe forse preferibile all'inizio fare più cose, sperimentare più stili, tentare di non fossilizzarsi in un unico metodo. E invece Campos ci regala una lunga sequenza di quadri fissi, alcuni bellissimi (come quella del pranzo a mensa giocata tutta sui piani di ascolto), ma non dinamicizza mai la regia tanto da provocare un minimo di noia anche a uno, come me, che considera il vero cinema action quello in cui a muoversi e sparar colpi non sono i protagonisti sullo schermo, ma i neuroni in testa (badate bene, non è un autocomplimento, amo i film che fanno attivare i neuroni anche se ne avessi soltanto uno o due...). Non definirei piani sequenza (a differenza dell'ottimo Tylerdurden) quelli che ci propina Campos. E' vero, sono inquadrature uniche, ma non possiedono la dinamicità che ci si aspetta da un piano sequenza. In questo senso la regia ricorda moltissimo (per restare a quest'anno) quel gioiello che è Lourdes.
Passiamo però alle tematiche, al messaggio, a , come mi piace definirla, l'anima del film.
Robert è un ragazzo nella fase più difficile dell'adoloescenza, quella del tentativo di accettazione, del cercare di uniformarsi agli altri, delle prime esperienze sessuali, del distacco dagli affetti (sta in un college lontano da casa). Ha una passione irrefrenabile per i video amatoriali, spesso di argomento sessuale o violento. Un giorno per sbaglio si trova a filmare a scuola la morte "in diretta" di due ragazze per overdose da medicinali da lui (non) soccorse. Il ragazzo, come del resto tutta la scuola, inizia ad attraversare un periodo difficile, in un'atmosfera quasi surreale, nel quale manifesta più volte episodi di violenza repressa e non. Il filmato della morte lo ossessiona ma non c'è mai pena per quello che ha vissuto nè compassione per le vittime. Robert è un ragazzo apparentemente privo di emozioni se non rabbia. Mentre la scuola pensa soltanto a ricordare le due ragazze a mò di Studio Aperto (in questo senso eccezionale la scelta di mostrare i 2 montaggi) senza preoccuparsi più di tanto di capire cosa sia in realtà successo (se non con indagini di facciata) Robert al contrario è turbato dalla verità e forse nasconde qualcosa. Ad inquietarlo ancora di più c'è un filmato nel filmato di qualcuno che stava riprendendo lui quando, a sua volta, si era ritrovato a riprendere la morte delle ragazze. Questo passaggio a mio avviso unito all' ottimo finale ci dà la chiave di lettura migliore. Robert non è completamente innocente, tutt'altro. E la sua paranoia di video amatoriali lo porta a reificare il suo senso di colpa in filmati che in realtà (a mio parere) non esistono e lo perseguitano come appunto quello appena citato o quello di chiusura al film. Robert è filmato, si gira, non c'è nessuno.Addirittura credo che sia messo in discussione anche il motivo stesso della morte delle ragazze (overdose? con tutto quel sangue in testa?). C'è reticenza in Campos e tante le domande non risposte (mi ricorda Cachè).Forse perchè Afterschool non è altro che la trasposizione in audiovisivo della difficilissima adolescenza di un ragazzo che, come tanti altri, rischia che la sua vita venga compromessa da una solitudine esistenziale profonda e assassina.

4 risposte al commento
Ultima risposta 20/01/2014 13.08.24
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Dosto  @  18/08/2010 11:34:46
   6½ / 10
Mi ha deluso, mi aspettavo veramente tanto e ho fatto di tutto per trovarlo ma alla fine, almeno per le aspettative, mi ha deluso. In ogni caso resta un buon film, molto, troppo lento ma con una buona regia e idee discrete. Mezzo voto in meno per le aspettative disilluse.

uzzyubis  @  07/08/2010 10:41:48
   6 / 10
Condivido in buona parte le disamine qui sotto sulla costruzione formale della pellicola: l'uso delle inquadrature, l'ottimo utilizzo degli scarni dialoghi, la descrizione dell'apatia del protagonista rispetto non solo alla società che lo circoda ma anche ripsetto alla violenza (ma forse le 2 cose si sovrappongono...).
Il 6 è giustificato anche e soprattutto da questo: interessante costruzione formale/estetica, trama non banale ma mancha quel tocco quel qualcosa che a questo film non fa fare il salto di qualità definitivo.
Il mio voto è quindi più di delusione per qualcosa di non totalmente compiuto che un voto alla qualità del film.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  15/07/2010 14:16:29
   4 / 10
Per certi versi potrebbe ricordare "Elephant" o "Paranoid Park",oppure qualche film di Harmony Korine o Larry Clark,considerato che si parla di giovani disadattati e di problematiche tipiche dell'età adolescenziale.Il lavoro di Campos però manca di qualcosa,innanzitutto è di un torpore sfibrante,si rasenta il vero e proprio sadismo nei confronti dello spettatore sottoposto ad infiniti piani sequenza,inquadrature inconsuete e un'azione a dir poco sporadica corredata da dialoghi interessanti ma troppo episodici.
La storia si svolge per intero all'interno di un college americano.Robert,introverso ragazzino ossessionato da video simil YouTube, si trova casualmente a registrare la morte per overdose di due studentesse.La realtà filtrata di questi ragazzi,fino ad allora incapaci di scindere il vero da ciò che scovano in rete,è sconquassata dalla portata della tragedia,non più lontana ed estranea,ma tangibile,non più un fatto da visionare con morbosa curiosità, registrato e diffuso da sconosciuti, ma facente parte di una sfera intima e collettiva.La realtà assume quindi connotati corporei e non più astratti,anche il sesso conosciuto attraverso distorte visioni pornografiche diventa un reale che stride con un immaginario costruito.Gli adulti appaiono solo a fattaccio compiuto,fino ad allora i loro visi sono sfocati o ripresi da distanze considerevoli,come a voler dimostrare l'incapacità di entrare in contatto con un modo di cui non conoscono nulla e che forse non ambiscono neppure a voler comprendere.Coloro che dovrebbero formare,educare e proteggere sono i primi a non assumere comportamenti idonei,ipocriti commedianti determinati a mettere a tacere i particolari più oscuri della tragedia nella speranza di mantenere immacolato il buon nome del college.
Il giovane regista però non mostra la giusta la maturità per affrontare certi argomenti,svilisce il tutto finendo con il proporre una versione artificiosa di ciò che racconta,piegata alle sue ambizioni di cineasta indipendente finito a sua volta schiavo di un meccanismo visivo che non rende una realtà dei fatti attendibile,non per i contenuti,questi importanti e degni di approfondimento,quanto per la messa in scena,volutamente e forzatamente ricercata e quindi irreale,incompatibile con un mondo presentato in maniera eccessivamente asettica e statica."Afterschool" pecca anche nell'indagine dei comportamenti,molto improbabili,sia che possano riguardare l'elaborazione del lutto,la comprensione della morte o la prima esperienza sessuale.Tutto è manierato e ossessivamente racchiuso in una reticenza espositiva che irrita e,cosa ben più grave,non spiega nulla,limitandosi ad una compiaciuta ostentazione.

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Ultima risposta 15/07/2010 16.25.48
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jodieposter  @  13/07/2010 10:39:53
   8 / 10
Sono rimasto molto colpito. Al di là della trama, semplice ma originale, ho trovato notevole il lavoro dell'esordiente Campos.
Il gusto nella costruzione delle inquadrature mi ha ricordato il Mendez di American beauty. L'uso sapiente della profondità di campo (o dovrei dire il "non uso") rendeva alla perfezione il distacco del protagonista dalla società.
La lentezza del movimento della camera nello spostarsi da un soggetto all'altro durante la conversazione conferiva alle parole un peso, un'essenza quasi fisica.
Speriamo nella conferma di questo talento.

Ottimo anche il giovane protagonista: la sua mancanza di espressività, che dura per quasi tutto il film, rende molto bene la barriera creata dal suo personaggio per contenere la parte cattiva del suo animo.

Doinel  @  08/07/2010 16:48:02
   8½ / 10
Senza parole. Un pò come "Elephant" di Gus Van Sant, anche questo spaccato di vita scolastica è come un urlo viscerale di disperazione su problematiche enormi come la metafora di un elefante in una stanza che tutti ignorano continuamente, ma soprattutto nascondono precipitosamente quando comincia a sanguinare.
Qui non c'è una strage come nel capolavoro di Van Sant, ma muoiono due ragazze. Non si saprà perchè sono morte, perchè si drogavano, e soprattutto chi le passava la droga. Il film ha l'obbiettivo di porre delle domande, ma soprattutto suscitare sensazioni ed emozioni fortissime attraverso una regia asettica ma espressiva, annichilente, tremendamente efficace. A un certo punto il comunitarismo scolastico nella sua negazione continua nell'affrontare la verità, rivela di essere un'opprimente regime patriarcale. Il film entra continuamente in un tunnel senza uscita, anche chi la verità vuole rappresentarla (es. il corto del protagonista) viene fermato e diffamato. Il finale è agghiacciante, in un mondo così ingiusto, anche il sussulto di un brivido di coscienza alle nostre spalle sembra così lontano, così inconcreto, così illusorio, da non poterne assorbire il significato. Afterschool è un mondo estirpato dall'occhio della giustizia e del bene.

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Ultima risposta 16/10/2010 03.34.43
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Alex89  @  05/07/2010 00:57:07
   9 / 10
Questo film suscita un qualcosa di viscerale, il disgusto per la società moderna, un contrasto adolescenziale che dimostra come è pericoloso convivere oggi realtà crude, mi ha lasciato un vuoto dentro incolmabile, turba molto questo film, non potrà mai lasciare indifferenti, una tecnica del regista spietata, ancora ho i brividi, peccato non sia alla portata di tutti, le scene lentissime sembrano prender vita ma sicuramente provocano noia nel pubblico in sala, questo è un film che va capito, visto da soli..
Più che un film è trascinarsi verso la cruda verità odierna..

AMERICANFREE  @  04/07/2010 10:47:47
   4½ / 10
occasione sprecata! la trama era molto interessante ma sviluppata in mal modo! troppo lento talmente lento da diventare quasi irritante! il tema e' stato poco approfondito e i dialoghi scialbi! bocciato!

Invia una mail all'autore del commento adrijoker  @  31/03/2010 15:53:17
   1 / 10
che film insulso

tnx_hitman  @  20/02/2010 16:10:06
   8½ / 10
Impressionante..una vera scoperta cinematografica indipendente dopo Ben X.
Thriller scolastico ricco di emozioni con regia impeccabile(i video a bassa risoluzione sgranati che rispecchiano lo stato d'animo del protagonista affamato di fama,che non riesce piu' a distinguere realta' da filmato e perde la propria identita')e interpretazione intensa da parte di tutti.Quello che colpisce di piu' cmq e' la trama semplice ma d'impatto proprio come quando abbiamo avuto a che fare con Ben X.Scoperta di un omicidio dopo vari video scolastici da mettere su You-Tube,ricerca di ricchezza e gloria,tensione ben presente.Miscelate il tutto e vi godrete un bellissimo film.Consigliatissimo.

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Ultima risposta 05/05/2010 22.20.34
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