a ciascuno il suo cinema regia di Nanni Moretti, Amos Gitai, Tsai Ming-Liang, Takeshi Kitano, Hou Hsiao-Hsien, David Cronenberg, David Lynch, Chen Kaige, Lars Von Trier, Wim Wenders, Zhang Yimou, Gus Van Sant, Roman Polanski, Wong Kar-Wai Italia, Cina, Israele, Giappone, USA, Taiwan, Danimarca, Finlandia, Spagna, Iran, Francia 2007
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a ciascuno il suo cinema (2007)

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locandina del film A CIASCUNO IL SUO CINEMA

Titolo Originale: CHACUN SON CINEMA

RegiaNanni Moretti, Amos Gitai, Tsai Ming-Liang, Takeshi Kitano, Hou Hsiao-Hsien, David Cronenberg, David Lynch, Chen Kaige, Lars Von Trier, Wim Wenders, Zhang Yimou, Gus Van Sant, Roman Polanski, Wong Kar-Wai

InterpretiJosh Brolin, Émilie Dequenne, Sara Forestier, Sylvia Kristel, Jeanne Moreau, Michel Piccoli, Anna Karina

Durata: h 1.51
NazionalitàItalia, Cina, Israele, Giappone, USA, Taiwan, Danimarca, Finlandia, Spagna, Iran, Francia 2007
Generedocumentario
Al cinema nel Febbraio 2007

•  Altri film di Nanni Moretti
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•  Altri film di Takeshi Kitano
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•  Altri film di David Cronenberg
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Trama del film A ciascuno il suo cinema

Ogni tanto gli anniversari non vengono per nuocere. È il caso del sessantesimo del Festival di Cannes che ha spinto il suo Presidente e mentore Gil Jacob a celebrare offrendo ai registi di cui sopra la possibilità di realizzare un film di 3 minuti avente al centro la sala cinematografica o comunque l'idea di film già realizzato. Quindi niente lavoro del set, registi e attori ecc.. ma l'opera finita e il suo rapporto con il luogo che resta ancora (almeno idealmente) al centro della sua fruizione. Ne è uscito un mosaico davvero interessante di letture e di spunti.

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Voto Visitatori:   7,43 / 10 (7 voti)7,43Grafico
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Voti e commenti su A ciascuno il suo cinema, 7 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  09/06/2018 12:12:47
   7 / 10
Un'opera collettiva che scegliendo la sala cinematografica come elemento comune ha fatto in modo di rendere questo film piuttosto coerente nella sua struttura di fondo. Personalmente ho apprezzato quei corti con dei risvolti comici come quello di Polanski e Von Trier. Da menzionare almeno quello di Cronenberg e Kaige. Meno interessanti sono stati quelli dove l'autorefenzialità dell'autore si è fatta sentire maggiormente (Chaine, Lelouch o Moretti).

DarkRareMirko  @  28/03/2018 23:23:06
   9 / 10
Mi è piaciuto anche se ognuno dei vari registi, in modo forse sin troppo personale, traspone nei corti il proprio meglio ed il proprio peggio.

Quindi Von Trier è spiazzante e sopra le righe, Moretti egocentrico e quasi fastidioso, Gitai (giustamente) denuncia, Kar-Wai cerca l'autorialità (e personalmente mi ha deluso), Kitano cura moltissimo cromostismi e fotografia, ecc..

Alla fin fine ho apprezzato quasi tutto e mi è piaciuto molto il lavoro di Inarritu; c'è da dire però che almeno la metà dei corti paion dei miniremake di Nuovo cinema paradiso comunque...

Bello.

Filman  @  01/02/2015 20:01:42
   7½ / 10
Omaggio ed individualità sono i binari che trasportano ciascun regista nella creazione finale di CHACUN SON CINEMA, assegnato quasi come un compito e reso un esperimento collettivo di 34 episodi, ciascuno dei quali aventi il cinema e la visione in sala come elemento in comune, filo conduttore e tema portante che, se da una parte rende monotona la visione, dall'altra offre l'interessante modo di vedere il cinema di ciascun regista attraverso il suo stesso modo di farlo.
E' così che ci si trova catapultati in un mosaico di scenari, situazioni, generi e stili differenti, sequenziati con un ritmo, eccessivamente, e anche troppo velocemente, altalenante, ma che in più frangenti regala il lato affascinante della varietà, tra cui la rappresentazione onirica di Lynch, l'egocentrismo (e l'eccentricità) di Von trier, il piano-sequenza di Inarritu, per dirne qualcuno, senza escludere un'enorme catasta di materiale indie, il tutto convergente nel sentimento rivolto e proveniente dalla settima arte.

speXia  @  20/05/2012 10:34:41
   8 / 10
ARENA ESTIVA (Depardon): il peggiore in assoluto. Non ha proprio niente da dire o da mostrare, ed è un peccato che sia proprio questo pessimo episodio ad aprire le danze. Voto: 3.
UNA BELLA GIORNATA (Kitano): divertente. Il protagonista, poi, suscita tanta pena. Voto: 7,5.
TRE MINUTI (Angelopoulos): niente male, bravissima l'attrice principale. Voto: 7.
AL BUIO (Koncalovskij): inizia in modo malinconico, ma finisce con l'essere piuttosto bizzarro. Descrive abbastanza bene cosa significhi non riuscire a godersi un film per colpa di elementi disturbatori. Nel trattare questo tema, però, è decisamente meglio l'epicissimo Occupants. Voto: 7.
DIARIO DI UNO SPETTATORE (Moretti): molto simpatico, specialmente quando parla del bambino. Voto: 7.
THE ELECTRIC PRINCESS PICTURE HOUSE (Hou): non mi ha detto più di tanto. Comunque, i bambini sono tenerissimi, la fotografia tendente al giallastro molto adatta, e l'ambientazione (cinema nella Cina di qualche decennio fa) è nostalgica e affascinante. Voto: 6,5.
NELL'OSCURITA' (Dardenne): romanticissimo e poetico. Voto: 8.
ABSURDA (Lynch): terribilmente inquietante, molto weird, sembra quasi un horror a tinte sovrannaturali. Voto: 8.
ANNA (Inarritu): "Era un film in bianco e nero?"
"No. Era a colori."
Poetico, triste, struggente. Voto: 9.
GUARDANDO IL FILM (Zhang): nel suo essere fanciullesco, divertente e quasi magico. Yimou, come quasi sempre fa nei suoi film, adora mostrarci la Cina in tutta la sua bellezza, con gli alberi, il cielo e la natura. Voto: 8.
IL DIBBUK DI HAIFA (Gitai): crudo e spiazzante. Voto: 8.
LADY INSETTO (Campion): totalmente nonsense, e per questo molto divertente. Ottimi il montaggio e gli "effetti speciali". Voto: 7,5.
ARTAUD DOPPIO SPETTACOLO (Egoyan): all'inizio è un po' confuso e poco interessante, ma il finale è decisamente macabro. Voto: 7.
LA FONDERIA (Kaurismaki): forse sono io a non averlo compreso, ma questo episodio non mi ha convinto tanto. Voto: 5.
RECRUDESCENZA (Assayas): boh? E' un episodio curioso... Voto: 6.
47 ANNI DOPO (Chahine): simpatico, pieno di ottimismo e con una bellissima morale. Peccato solo che sia un po' troppo autocelebrativo. Voto: 7,5.
È UN SOGNO (Tsai): sognante e dall'atmosfera fiabesca. Una bellissima dimostrazione di amore verso il cinema. Voto: 8,5.
OCCUPATIONS (Von Trier): fot.tutamente geniale. Quello che ogni amante del cinema vorrebbe fare in sala! Voto: 10.
IL DONO (Ruiz): interessante e affascinante. Voto: 7.
IL CINEMA SUL BOULEVARD (Lelouch): un amore per il cinema che dura per tutta la vita, per poi essere, infine, "donato" ai figli. Magnifico. Voto: 9.
PRIMO BACIO (Van Sant): un po' troppo paradossale, però non nascondo che mi piacerebbe moltissimo poter fare come il protagonista. Voto: 6.
CINEMA EROTICO (Polanski): spassosissimo, con una rivelazione finale assolutamente geniale e divertente. Sembra una barzelletta tramutata in film. Voto: 9,5.
TRADUZIONE NON RICHIESTA (Cimino): delirante, forse troppo. Ogni tanto fa sorridere, ma non basta. Mezzo punto in più per i glutei della tipa. Voto: 5,5.
IL SUICIDIO DELL'ULTIMO EBREO DEL MONDO NELL'ULTIMO CINEMA DEL MONDO (Cronenberg): una possibile morte del cinema mostrata in modo freddo e spietato. Da notare come la ragazza (rappresentante le nuove generazioni) confonda la nascita del cinema con la nascita di Hollywood. Voto: 8,5.
I TRAVELLED 9000 KM TO GIVE IT TO YOU (Wong): classico, nello stile del regista. Voto: 6.
DOV'È IL MIO ROMEO? (Kiarostami): non mi ha detto assolutamente niente. Voto: 5.
APPUNTAMENTO ALL'ULTIMO SPETTACOLO (August): ottimo. E io che ogni tanto porto la mia ragazza cinese (che capisce l'italiano, ma non benissimo) a guardare un film al cinema, capisco appieno cosa prova il protagonista. Voto: 8.
MALDESTRO (Suleiman): buffo, fa sorridere ma niente di più. Passabile. Voto: 6.
L'UNICO INCONTRO (De Oliveira): un simpatico, bell'omaggio al cinema del passato. Voto: 7,5.
A 8944 CHILOMETRI DA CANNES (Salles): divertentissimo, con due protagonisti mitici ed una musica che gasa un botto. Uno dei migliori insieme ad Occupants e Cinema Erotico. Voto: 10.
GUERRA IN TEMPO DI PACE (Wenders): vorrebbe criticare la guerra, ma purtroppo fallisce clamorosamente. Tra tutti gli episodi, questo è forse quello con la fotografia che mi è piaciuta di meno. Uno dei peggiori. Voto: 4,5.
NEL VILLAGGIO DI ZHANXIOU (Chen): si apre in modo buffo, simpatico e leggero, ma alla fine si rivela molto malinconico, quasi struggente. Un altra splendida dimostrazione di amore verso il cinema proveniente dalla Cina. Voto: 8,5.
WORLD CINEMA (fratelli Coen): nulla di chè. Il loro stile si nota parecchio. Tutto sommato passabile. Voto: 6.
LIETO FINE (Loach): l'indecisione e l'imbranataggine dei personaggi fanno sorridere, ma per il resto non è un granchè. Per concludere, ci voleva un episodio migliore. Voto: 6.
EPILOGO (Clair): magnifico, peccato però che non sia un episodio vero e proprio.

Quoto in tutto e per tutto quello che ha detto il buon Terry prima di me. Chacun Son Cinéma è un delizioso (e piacevolissimo, aggiungerei io) omaggio al cinema, ed essendo un film ad episodi, la media andrebbe calcolata matematicamente. Come in ogni film omnibus, la qualità degli episodi può essere altalenante, ma qui si mantiene sempre su ottimi livelli. Ci sono quelli che fanno ridere (A 8944 Chilometri, Cinema Erotico), quelli che commuovono (Anna, Zhanxiou), quelli che inquietano (Absurda, Doppio Spettacolo), quelli che trasudano puro amore per il cinema (Cinema Sul Boulevard, È Un Sogno).
Fatto sta che questa pellicola è davvero un grandissimo omaggio al mondo cinematografico, una sorta di ringraziamento internazionale verso tutte le emozioni che uno schermo e una pellicola possono incuterci. E persino i ciechi riescono a percepire questo grande amore, viste le varie volte in cui il protagonista è un non vedente.

Voto: 7/8, ma direi che l'otto si può tranquillamente dare.
Assolutamente da recuperare per ogni vero amante del cinema.

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  23/12/2011 01:40:58
   7½ / 10
DEPARDON: didascalico. (6)
KITANO: Non troppo divertente, e neanche montato bene. Passabile (6)
ANGHELOPULOS: di classe. Mas*****nni e J. Moreau splendidi. (7)
KONCALOVSKIJ: Divertentissimo e commuovente. (8)
MORETTI: Come al solito l'unico italiano. Divertente. (7,5)
HSIAO-HSIEN: Boh? (4)
DARDENNE: Magico (bellissima la colonna sonora dal film di Bresson). (8)
LYNCH: Domina. (8)
INARRITU: Alta qualità. (8)
ZIMOU: Classico e dolce. (8)
GITAI: Crudo e visivamente pazzesco. (8)
CAMPION: Bellini i dialoghi. Per il resto inutile. (6,5)
EGOYAN: Affascinante e inquietante. (7,5)
KAURISMAKI: Critico (non troppo riuscito). (6,5)
ASSAYAS: Tensionante, bello. (7,5)
CHAHINE: Autoreferenziale, ma divertente nella prima parte. Bel messaggio ai giovani (6)
MING-LIANG: Sogno bellissimo. (7,5)
VON TRIER: Il migliore. Geniale. Quello che vorrei fare sempre al cinema. (10)
RUIZ: Affascinante, ma incomprensibile. (7)
LELOUCH: Incantevole. (9)
VAN SANT: Weird, ma passabile. (6,5)
POLANSKI: Surreale, ma divertente. (7,5)
CIMINO: Pazzo. (5)
CRONENBERG: Profetico. (8)
KIAROSTAMI: Grazie maestro. (8,5)
KAR-WAI: Tipico del suo stile. (7)
AUGUST: Ottimo (ironia, serietà, protagonisti, tutto..). (7,5)
SULEIMAN: Carino. (6,5)
DE OLIVEIRA: Chicca cinematografica. Piccoli genio. (8,5)
SALLES: Il migliore insieme a Occupations. (10)
WENDERS: Pessimo. (3)
KAIGE: dolce e bellissimo, molto amaro. (8)
LOACH: Mah, difficile da classificare. (6)

E con L'Epilogo di Clair termina questo delizioso omaggio al Cinema (e a Fellini). Il voto è una media matematica (per eccesso). Non sono un fanatico dei film a episodi, ma si trova sempre qualcosa di interessante. I due commenti precedenti non rendono giustizia al film a mio parere. Con questo commento ho cercato di essere obiettivo per una pellicola da recuperare almeno per una visione, la definirei "deliziosa". Siamo o no appassionati di Cinema?

tonnorefanio  @  26/02/2011 16:43:25
   10 / 10
WildHorse  @  14/10/2010 00:46:27
   3 / 10
Ecco, non avete ancora visto questo collage di autocompiacimento degli addetti ai lavori? Benissimo, è una fortuna! Perché questo mosaico è fatto apposta ed esclusivamente per loro. Noi di qua a guardare, loro di là a compiacersi e a brindare alla faccia nostra. Un muro alto quanto la bravura di ogni singolo regista che ha collaborato spacciato per opera d'arte. Se lo potevano risparmiare.

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Ultima risposta 07/11/2010 04.19.57
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