Recensione adventureland regia di Greg Mottola USA 2009
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Recensione adventureland (2009)

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locandina del film ADVENTURELAND

Immagine tratta dal film ADVENTURELAND

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Jesse Eisenberg è uno a cui piace guardare al passato, benchè solo venticinquenne. Come già accadutogli in occasione de "Il calamaro e la balena" (che si svolgeva nel 1986 nel quartiere di Park Slope, a Brooklyn) anche con "Adventureland" l'orologio del tempo torna indietro al 1987. Qui James (ruolo affidato proprio al sempre più interessante e incisivo Eisenberg), durante la festa scolastica di fine semestre, viene abbandonato da una "squinzia" con la quale stava insieme da ben undici giorni, scopre che il padre ha avuto un ridimensionamento economico e non può più permettersi di sborsare ulteriori soldini che sarebbero serviti a pagare un viaggio come premio del diploma ottenuto.
Serve denaro per le prospettive universitarie del ragazzo, così romantico e pure bravo sui banchi di scuola: si trova più a suo agio con l'arte rinascimentale che non con i lavori manuali. Suo malgrado diventerà, per una stagione, l'addetto ai giochi nel parco dei divertimenti estivi di Adventureland, a Pittsburgh. Un lavoro regalato al primo pigro e patetico baccalà che si offre volontario. Anche se, come scoprirà James, sarà decisivo per forgiare il suo carattere.

Finalmente un film che parla di crisi economica (anche se non è quella attuale) e lo fa all'interno di una commedia avvalendosi di uno spirito divertito e leggero. Sottotraccia arrivano delle battute al vetriolo sullo sfruttamento del lavoro minorile e le precarie condizioni impiegatizie anche in luoghi che dovrebbero essere all'apparenza "fighi" o quantomeno divertenti. Ironia della sorte vuole che il film non si svolga ai nostri giorni perché sarebbe stato uno spunto al quale aggrapparsi per poter allargare l'indagine narrativa.

Kristen Stewart, nei panni di Em, in libertà dalle pose compassate e dagli aneliti messi in mostra insieme al vampiro Edward in "Twilight", ritrae una ragazza con una vita complicata da una difficile situazione familiare e, di conseguenza, affettiva. Vuoi vedere che la Kristen risulterà più "lunatica" qui che nel prossimo "New Moon"? Sicuramente, rispetto ai suoi precedenti vampireschi, ha un'espressione più posata, gradevole e articolata. James, il quale s'innamora della malinconica Em, sogna di emanciparsi (non è mica come i giovani di oggi), aspira a studiare giornalismo e a diventare un Saggista di Viaggi, legge Shakespeare, preferisce le celebrazioni della Presa della Bastiglia a quelle del 4 luglio.
Un anticonformismo che si riflette anche sui luoghi e gli oggetti di questo passato neanche tanto lontano: si prova una certa nostalgia verso quei giochi passati di moda i quali nascondevano anche qualcosa di istruttivo e riuscivano a toccare l'anima. Ecco, dunque, le corse dei cavalli del "Derby Race", i tornei di ping-pong e le feste private organizzate quando i genitori non ci sono, le audiocassette con una compilation di canzoni tristi, l'amore in macchina, le notti vissute fino all'alba, gli autoscontro. Tutto viene descritto e rappresentato con sentimento nobile e amabile, senza alcuna volgarità.

La colonna sonora è gentilmente offerta da personaggi del calibro di David Bowie, Lou Reed, Falco (la sua "Rock me Amadeus" è così insistente che fa venire la voglia di cacciarsi un cacciavite nelle orecchie), Cure e Big Star. Erano decisamente altri tempi e Greg Mottola, espressivo regista indipendente, sembra conoscerli molto bene mettendo al servizio della storia la sua partecipazione emotiva e facendoci cogliere minuscole grandi realtà.

A parte la soluzione riguardante il lato sentimentale, dove non si osa più di tanto e non si esce dal classico schema da teen movie, "Adventureland" è un film che fa centro come coloro i quali, al parco, gettano via i rifiuti nella bocca del clown. Se non vale un Orso d'Oro, si merita almeno un bel Panda Gigante.

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Recensione a cura di pompiere - aggiornata al 15/07/2009

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