tnx_hitman 7½ / 10 16/05/2013 23:44:29 » Rispondi Baz Lurhmann si conferma un grandissimo acrobata,che sa come valorizzare una sfavillante e lussuriosa ambientazione piena di figure apparentemente forti ma interiormente fragili. Lo spettatore è posto nel mezzo di un caleidoscopio visivo di rilevante fattura,con movimenti di camera eleganti,che mai si discostano violentemente da una struttura del racconto raffinata,solenne e limpida.
Ad accentuare tale eleganza grafica,una colonna sonora insidiosa ma che non attacca l'intero sistema narrativo.La voce calorosa di sottofondo di Lana Del Rey con le variazioni di tonalità e musicalità di Young And Beautiful riposano l'orecchio mentre la vista si gode un panorama(ammantato da effetti speciali impeccabili)fragoroso,caotico e fuori da ogni schema. I ricchi si riempiono le tasche,la New York del 1920 è in pieno boom economico con lo sviluppo roboante della borsa e dell'economia fulcro della città.
Ma Jay Gatsby(interpretato dal solito immenso DiCaprio),padrone di una imponente villa posta su una baia,organizzatore delle feste più scatenate dell'intera città,insegue la speranza che si colora di verde,una luce dall'altra parte della sua abitazione che diventa filo conduttore della sua esistenza. Una cosa così insignificante può diventare l'ossessione prima di un modesto personaggio dotato di carisma e integrità.
Attorniato da sagome di contorno che gli danno filo da torcere e che sono o gelose di lui o incapaci di comprenderlo fino in fondo,lui rimane l'uomo che ha sempre pensato a raggiungere un determinato obiettivo,e lo ha tenuto a mente sono in fondo,sino a voler vedere a tutti i costi il suo traguardo materializzato di fronte a lui.
Un ben selezionato cast di qualità(ma mettiamoci una pietra sopra ad alcune espressioni da Peter Parker quando fa la faccia da pesce lesso di Tobey Maguire)tiene il timone di una barca capitanata da Baz Lurhmann in rotta verso un promosso pirotecnico prodotto che indubbiamente ammalia il pubblico...e c'è una sceneggiatura sugli scudi da tener conto maneggiata con discrezione che non stona con l'esposizione dello chic di stampo Lurhmaniano.
Un 7 e mezzo è quello che si merita Baz riprendendosi dopo quel disastro di Australia.