tylerdurden73 7 / 10 02/02/2012 12:56:26 » Rispondi Una regia nervosa per un thriller spinto oltre l'essenziale sfoggio di situazioni spettacolari tipiche del genere action.Dante Lam lavora sui personaggi costruendo una feroce contrapposizione tra bene e male,senza che questo comporti una visione manichea in cui le parti in causa siano oggetto di demarcazioni nette e incontrovertibili. Il poliziotto mosso dal senso di colpa è forse figura più canonica rispetto al criminale che si trova a dover fronteggiare,entrambi però mostrano un lato umano che nei film occidentali non è quasi mai preso in considerazione.Vedere l'eroe di turno che versa (ben due volte!) lacrime di disperazione è un caso più unico e raro,almeno alle nostre latitudini,mentre le motivazioni del criminale,in questo caso un sequestratore con pochi scrupoli,vengono approfondite a tal punto che non si può negargli un pizzico di compassione. Entrambi hanno urgenza di agire e paradossalmente sembrano essere le ragioni malvagie a godere di una maggiore nobiltà.Un ottimo Nick Cheung, in versione sfigurata, si strugge tra dramma interiore e quello di un atto che lo porterà ad un punto di non ritorno,mentre il suo caparbio avversario,l'altrettanto bravo Nicholas Tse,lascia che l'etica professionale venga divorata da un senso di colpa insostenibile ben focalizzato nella domanda che gli pone l'immancabile simpatica spalla :"lo fai per lei o per te stesso?" Spettacolare la scena dell'incidente che dà il via a questa storia di vile ricatto,altrettanto indovinata l'idea di far intrecciare i destini dei protagonisti in un solo istante beffardo,fondamentale per cambiare le vite di tutti quanti. Molto teso il finale,po' tirato per le lunghe e troppo buio in alcune inquadrature ma accettabilissimo.Dante Lam riesce ad esprimere tutto il pathos che la vicenda richiede indugiando su qualche momento stucchevole di troppo, restando comunque in invidiabile equilibrio tra esigenze puramente ludiche e introspezione intima.