Satyr 6½ / 10 03/02/2011 13:08:35 » Rispondi L'idea di base è parecchio intrigante, peccato che il film rimanga in superficie mantenendo un registro abbastanza scontato: la sceneggiatura insiste troppo sulle diferrenze sociali tra i due protagonisti evitando di approfondire bene la storia. Hooper punta tutto sulle scene a effetto, ma parliamo di un prodotto che scorre a corrente alternata. La confezione è ottima e tutto è ben recitato, diretto e fotografato. Mancano purtroppo le emozioni vere, quelle capaci di attaccarti allo schermo senza un attimo di tregua. Ci sono personaggi dal potenziale incredibile, tuttavia non ci si appassiona come credevo, non si entra in totale sintonia, nonostante la bravura e l'ottima caratterizzazione di Colin Firth. Attore che, tra venti giorni sicuramente vincerà l'oscar, nonostante la vera star sia Geoffrey Rush - capace di rubargli la scena sempre e comunque.
Altra cosa che viene lasciata in sospeso è il rapporto fondamentale padre-figlio: c'è uno scambio di consegne che dura più o meno 5 minuti, ovvero il tempo di una sequenza che alla fine risulterà essere addirittura l'unica tra i due. Anche il personaggio di Guy Pearce non ha consistenza: cioè, questo è il re che abdica per amore di una donna vista di cattivo occhio a corte. E a fine pellicola tutti lo ricorderemo come un nobile viziatello caraterizzato come un pupazzo di plastica. Senza dubbio il dramma di questo personaggio, schivato e banalizzato, rientra in un quadro dove tutto sembra poco coraggioso e poco ricercato.
Non mancano le note positive - vedi le suddette performance di Firth e Rush, o l'ottima regia di Hooper - ma le 12 nomination mi sembrano davvero eccessive. Più che un capolavoro mi è sembrato un semplice passatempo di lusso.