Kater 8 / 10 10/01/2011 23:37:30 » Rispondi E' certo che sto invecchiando e, come vedo molti pensano anche di Clint, mi sto un pò rin********ndo, quindi è probabilmente quest'ultimo il motivo che mi fa vedere Hereafter come un film pieno di poesia.
Sarà che non ho ceduto alla tentazione del crederlo un film sull'aldilà; in realtà l'aldilà mi è sembrato perlopiù un pretesto per parlare "dell'aldiqua", per parlare del vuoto che lascia la morte o la visione di essa, della dolorosa solitudine che proviamo quando ci lascia chi ci è caro, dell'idea che la visione di un aldilà, esista o meno, ci possa cambiare la vita.
Niente, nel film, parla in realtà della vita ultraterrena; è tutto invece molto terreno, come la disperazione della madre che vuole mettersi in contatto con la figlia morta, del marito che vuole risentire la moglie ancora schiacciato dal senso di colpa di aver amato un'altra durante la sua malattia, della figlia nella quale riaffiora un dolore rimosso, mai risolto, alle parole del padre pronunciate da Damond. Questo perchè la morte interrompe i legami lasciando senza risorse, senza risposte, soli di fronte a se stessi con tante domande inespresse a non sulla morte, bensì su di sè.
"vivere a contatto con la morte non è vivere" dice Damond, che in realtà si rifiuta di essere il tramite tra le persone e ciò che sentono in loro incompiuto, di essere visto solo come un mezzo e non come una persona. L'eccezione sarà per il caparbio ragazzino solo, che forse gli ricorda le dimensioni dickensiane che tanto ama, fatte di solitudine ma anche di speranza. Il contatto vero avverrà con chi sa che potrà capirlo, perchè come lui conosce l'esistenza della morte e la sua trasformazione, che a questo punto non è più barriera ma diviene condivisione ed elimina la necessità di dover spiegare ciò che in realtà è inspiegabile.
Non è la morte, ne la vita oltre la morte, ma il vuoto che la morte lascia l'argomento del film, anche per chi la morte non l'ha vissuta ma solo sfiorata, un vuoto che ognuno cerca di colmare come può.
jack_torrence 12/01/2011 00:55:28 » Rispondi Ciao Kater, leggo questo tuo commento di ritorno dal film. Che mi è piaciuto, e anche molto!, e ti scrivo per dirti che trovo il tuo commento veramente fantastico, fantastico, fantastico. Credo tu abbia colto proprio l'essenza di questo film, le sue sfumature più intime e ti ringrazio, per avermele fatte vedere più chiaramente: in particolare mi riferisco alle ragioni che fanno del contatto finale tra Matt Damon ;) e la scrittrice francese un finale aperto di speranza, tutt'altro che stucchevole (come asserito in altri commenti che avevo letto). E' un film, come dici tu, "pieno di poesia", molto delicato e assolutamente incentrato sull' "aldiqua" e sulle nostre solitudini quotidiane. E si vede che mi sto rin********ndo anch'io! :D Ciao, Stefano
Kater 12/01/2011 21:07:15 » Rispondi Grazie, grazie, grazie anche se, sinceramente, non credo di meritarmi tanto, lo trovavo più un commento da pacca sula spalla o, al massimo, tenero buffetto con annessa lacrimuccia al ricordo di DamonD che mangia la pasta al pomodoro... SOLO. Ti ringrazio Stefano per questi complimenti malriposti che accetto comunque volentieri. Ciao K.
jack_torrence 13/01/2011 01:02:46 » Rispondi Sul serio: bastano poche parole per esprimere grandi concetti, e tu dici con una pacca sulla spalla. Va bene: è una pacca che mi ha convinto, specie sul finale, mi ha fatto chiudere il cerchio delle suggestioni ancora vaghe che il film mi aveva lasciato, e... ...insomma, è stato semplicemente il commento che mi ha fatto capire il film. Ecco. ;)
E poi purtroppo ho scritto quel commento che quando ne ho realizzato la lunghezza sono rimasto inorridito! :D Sono logorroico! S.
patt 11/01/2011 12:04:11 » Rispondi Kat ma non fa parura vero? se a te ha fatto questo effetto io sopravvivo?
Kater 11/01/2011 12:41:28 » Rispondi Ma nu Pattola, niente paVura, magari versi solo qualche lacrima, come ho fatto io, una cosa tipica dell'anzianità.
VincentVega1 11/01/2011 09:43:54 » Rispondi se si fosse chiamato Matt Damond probabilmente ora lavorerebbe in un Mc Donal.
Kater 11/01/2011 09:51:00 » Rispondi ahahahah, già ieri sera ho chiesto a Jello di correggere, comunque all'inizio premetto che mi sto rincòglionendo e questo ne è senz'altro un segno.