Gualty 8 / 10 13/10/2010 02:04:24 » Rispondi Film fondamentalmente pretestuoso e piacione, che attinge a piene mani dai suoi predecessori rielaborandoli però con grande tecnica ed esperienza. Nolan in questo caso interpreta alla perfezione la dimensione di mestierante, contrapposta a quella dell'artista: "Mi chiamo John Ford, faccio western". Detto questo non si può non ammirare la perfezione formale e non godere del risultato di questo colossal intrigante e visivo, sebbene non visionario. Come distinguere la realtà dal sogno è una delle questioni filosofiche e psicologiche più in voga negli ultimi... 300 anni. Questo film ne cavalca il fascino su di uno stallone arabo multimilionario, facendoci fare un grazioso percorso ad ostacoli e riportandoci, con grande stile - ma dopo averci fatto pagare il biglietto - al punto di partenza.
Ma nel mondo di Nolan non si è mai sentito parlare dei messaggi subliminali? I più grandi esperti del mondo dei sogni che non hanno mai sentito di lavaggio del cervello? " Il cervello non può fare a meno di risalire alla genesi di un idea..." . Quindi immagino che Nolan non abbia potuto fare a meno di notare la genesi del suo film da Matrix&Co. Eppure mi è capitato spesso di suonare a braccio un pezzo bellissimo al pianoforte o alla chitarra, e rendermi poi conto che l'avevo sentito qualche mese prima alla radio.