tylerdurden73 7½ / 10 17/05/2010 16:38:10 » Rispondi Uno stile minimalista,inquadrature fisse e uno sguardo rispettoso ma impregnato da un’ironia sottile che non lascia indifferenti al fine di immergerci in un’atmosfera irreale,fuori dal mondo,in cui non è ravvisabile alcuna emozione spirituale,sostituita da una spiacevole sensazione di abbandono. Jessica Hausner non si prende gioco delle istituzioni ecclesiastiche,non propone un film profondamente anticlericale e per questo motivo passa indenne le forche caudine della censura. La fiera del sacro e profano di Lourdes,città del business religioso per eccellenza ove la chiesa munge a dovere pellegrini spesso disperati e ancorati a speranze (quasi) utopiche,in cui i miracoli avvengono non si sa in base a quale graduatoria meritocratica è servita.Sembra di stare in un circo di esile solennità,dove la contraddizione sta alla base di ogni gesto e di ogni parola.Soluzioni semplicistiche giustificano l’operato dell’onnipotente e premi quale “miglior pellegrino” vengono assegnati non per la devozione mostrata ma per meriti casuali,mentre i miracolati,per essere considerati tali,vengono sottoposti ad accurate visite mediche.La Hausner mostra con distaccata ferocia l’illogicità(per chi non ha fede) di relazioni e rituali fondamentalmente basati sulla disperazione e sull’ipocrisia,su una meschinità non per forza associabile alla dottrina cristiana,rimarcando quanta povertà morale si celi sotto un aspetto di rassicurante comodo.L’invidia verso chi è più fortunato o nei confronti del “normale” generano sensi di colpa che rinnegano in partenza lo spirito solidale e di grande fratellanza che dovrebbero regnare in un luogo simile,la ricerca della grazia diventa un’ossessione da perseguire con reiterate preghiere,bagni in fonti miracolose e bicchieri di acqua santa, quasi a voler mondare prima di tutto la propria corruttibile umanità. La Hausner non giudica,lascia che la sua mdp immortali l’ artificioso moto verso l’illusione,dove la spensieratezza degli accompagnatori stride con l’austerità dei luoghi, come a sottolineare l’indeterminatezza di un mondo all’interno del quale i nostri vizi vengono messi a nudo senza pietà.
questo luogo sarà sicuramente la mia prossima meta.....
penso che quando ci si trova in condizioni disperate tutto viene tentato anche arrivare a pellegrinare tra i vari santuari nella speranza di un "miracolo" che sai già che non arriverà...