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THE MIST regia di Frank Darabont

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phemt     7 / 10  05/06/2008 09:31:12 » Rispondi
E’ con un po’ di delusione che mi accingo a commentare The Mist film potenzialmente di livello mostruoso purtroppo in piccola parte rovinato da qualche difettuccio sparso qui e là…
Tratto da un racconto di King (che premetto di non aver letto quindi le critiche che faccio vanno al regista ma non so se alcune cose fossero così anche nello scritto originale) e adattato e diretto da Darabont (che con King aveva già avuto a che fare) The Mist è un originale ed innovativo monster movie che parte da un’idea di base a dir poco eccellente che se fosse stata sfruttata a dovere avrebbe dato vita ad un capolavoro (senza mezzi termini) del genere… L’assedio è una tematica vecchia come il mondo dall’indubbio fascino che ha portato alcuni registi di genere a dare il meglio di sé (Romero e Carpenter giusto per fare due nomi a caso dal mucchio) e Darabont può contare su un budget non certo povero, sulla computer grafica e sulle sue potenzialità… Da questo punto di vista stiamo lontani dalla perfezione perché ok insetti e ragni ma l’effetto sul movimento dei tentacoli è fatto abbastanza male, ma queste alla fine son quisquilie…
Si perché la tensione c’è, le idee pure e il film regge bene, intriga che è una bellezza, coinvolge a tutto tondo ed incolla lo spettatore al video… Purtroppo però non mancano alcuni difetti: prima di tutto una regia che a volte fa pensare più ad un prodotto destinato alla tv che al cinema, ma soprattutto il film pecca di alcune caratterizzazioni psicologiche troppo marcate e comportamenti insensati o al limite del ridicolo…
La scena del bacio nel ripostiglio non ha senso di esistere (ad un certo punto ho avuto paura nascesse anche una storia d’amore che nell’economia del film sarebbe stata totalmente inutile), il modo in cui si sprigiona l’incendio è degno di un film di Mr Bean e non mancano pause lunghissime davanti ai mostri o comportamenti poco logici…. E onestamente non capisco il perché di queste ingenuità…
Ma un problema ancor più grande sta in alcune caratterizzazioni e nello sviluppo di alcune tematiche… Perché far nascere subito apertamente un tale senso di ostilità e di malfiducia nelle persone intrappolate (mi riferisco al gruppo dell’avvocato di colore)? Non era meglio farlo nascere piano piano con il passare del tempo e avere così tre “fazioni” in lotta invece che due? La critica al genere umano avrebbe funzionato ugualmente se non di più…
Ma dove si vuole andare a parare con il personaggio della Garden? Di un fanatismo becero e fastidioso viene caratterizzata immediatamente per attirare le antipatie del pubblico (e la cosa è abbastanza lampante)… Ok la riflessione sull’integralismo e il fanatismo religioso e sul come una pazza che dice banalità e stupidaggini riesca a prendere mano all’interno di un gruppo in preda alla disperazione ma allora perché la si fa morire per mano dell’uomo e si indugia sul suo primo piano in mezzo al sangue in posizione da croce (con tanto di morte immediata e terribile di chi ci ha liberato dal fardello di sentire ancora i suoi deliri)? Ma Darabont ce la vuole far passare per un nuovo Messia o cos’altro? No perché su questo punto non ho le idee chiare non avendo letto il racconto di King… Nel film però non vedo una grande coerenza intorno a questo personaggio indubbiamente scomodo e sicuramente riuscito nella sua antipatia… Peccato che in un’ipotetica situazione reale sarebbe sparita dopo 15 minuti se tra la folla ci fossero state almeno il 10% di persone intelligenti…

Ci sarebbe poi un finale mostruosamente e clamorosamente beffardo che potrebbe esaltare come potrebbe far irritare ma purtroppo Darabont butta via quasi tutto con una colonna sonora che francamente non c’entra davvero una mazza (ma come gli è venuto in mente? Mah!)… Peccato perché (per quanto io preferisca sempre e comunque i finali aperti) l’idea era notevole e quanto di più anti-mainstream abbia mai visto in un film mainstream (certo che poteva aspettare un po’ di più per il “colpo” di scena invece del minuto scarso)…

Quindi film potenzialmente portentoso rovinato da qualche difettuccio poco grave (i comportamenti illogici), mediamente grave (la gestione del personaggio della Garden) o molto grave (la colonna sonora new age sul finale)… Davvero un grande peccato perché poteva essere il film horror del 2007, ma anche così si stramerita la sua visione da parte, anche, dei non appassionati al genere…