quadruplo 7 / 10 04/09/2007 11:30:53 » Rispondi Non è facile valutare un film come Death Proof, pensato e girato con uno scopo ben preciso all'interno del progetto 'grindhouse' e poi riadattato secondo le stupide leggi che governano il mercato cinematografico.
Si è già detto cosa voleva essere 'grindhouse', cosa è stato aggiunto, tolto e modificato per avere due film invece di uno. Non ho ancora visto Planet terror ma la sensazione (delusione, e soprattutto frustrazione) di aver assistito ad un opera incompleta è forte. Metto la mano sul fuoco che un ottimo film è stato diviso in due discreti capitoli (almeno per quanto riguarda questa prima parte).
Cercando di valutare Death Proof come film a sè stante, premetto che Tarantino è un regista che mi piace: non lo considero un genio come molti giovani cinefili ma aspetto sempre l'uscita di un suo film con molta curiosità.
E dal punto di vista stilistico, il film è Tarantino al 100 %: alcune scene (su tutte quella fantastica del primo incidente) hanno proprio il marchio di fabbrica, cosi come la colonna sonora (tra il ricercato e il country-rock americano) e i dialoghi (spesso slegati dal contesto narrativo).
Il problema è: dove finisce lo stile di Tarantino e dove inizia il riciclo di ottime idee già usate in passato da lui stesso e, prima ancora, dai suoi guru cinematografici? Iniziamo dai dialoghi, il suo cavallo di battaglia. E' vero, sono stati allungati, quindi eccessivamente lunghi rispetto all'idea originale del regista. Però non mi sembrano più taglienti e interessanti (a parte rare eccezioni) come nel suo capolavoro Pulp Fiction e nelle Iene. Anche la colonna sonora: godibile, ma non c'è paragone con quelle precedenti (anche se ammetto di essermi esaltato sulle note di "Italia a mano armata"). Le soluzioni registiche rimangono sempre interessanti, come quella sopraccitata, o il cambio di colore nella stazione di servizio, il finale e molte altre. Dal punto di vista narrativo però, forse si poteva chiedere qualcosina di più:tutto estremamente lineare.
Per quanto riguarda il cast, ottimo Kurt Russell; le ragazze fanno la loro figura, su tutte la stupenda Rosario (?) Dawson.
Concludendo, non so se abbia senso valutare questo film fuori dal suo contesto originale. Dovendolo fare, dico che merita sicuramente di essere visto, anche se spero che il buon Quentin ci stupisca con qualcosa di nuovo nel suo prossimo film.