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HOSTEL regia di Eli Roth

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     4 / 10  21/06/2006 11:14:32 » Rispondi
Mi vien da dire "tanto rumore per nulla",Hostel ha goduto di una forte pubblicita' e di appoggi importanti (Tarantino) ma si presenta come un film assolutamente innocuo e mediocre,una pellicola che magari potra' piacere alle nuove generazioni ma che ad un purista dell'horror piu' estremo puo' solo far storcere la bocca.
C'è qulacuno che sostiene che Roth sia il nuovo guru del cinema horror,mi chiedo come sia possibile...dopo il guardabile (ma nulla piu') Cabin fever,ha realizzato questo prodottino commerciale senza capo nè coda,mi pare che finora il buon Eli possa solo ringraziare i grandi appoggi di cui misteriosamente gode,ma come capacita' deve dimostrare tutto.
Inguardabili i primi 45 minuti,sembra di essere in una commedia sexy italiana degli anni 80 ,privata pero' dell'ironia e della scurrilita' caciarona ,con il risultato di dover assistere alle gesta irritanti di tre giovani erotomani che anche in American Pie avrebbero sfigurato.
In seguito il film si fa piu' interessante,la violenza esplode,ma di sequenze particolarmente memorabili non vi è traccia,anche i momenti piu' truculenti non disturbano,non schockano,non disgustano,fanno solo ridere o annoiano (la scena dell'occhio è ridicola a dir poco),le location fanno pena,escludendo l'industria abbandonata veramente sinistra...si salvano parzialmente il finale e la fotografia,un po' pochino per quello che doveva essere il film piu' sconvolgente del secolo.
Peccato perchè l'idea di partenza era buona,ispirata a siti (pare Thailandesi)realmente esistenti dove si possono trovare persone da torturare e uccidere a costi relativamente bassi,di conseguenza ci poteva stare anche un discorso di denuncia sociale,come spesso avviene negli horror.Invece a Roth interessa solo mettere in scena quanto piu' sangue possibile con il risultato di realizzare un prodotto velocemente dimenticabile e noioso.
Il fatto poi che il regista affermi di ispirarsi al maestro giapponese Takashi Miike (al quale affida un cameo)lascia a dir poco esterefatti,probabilmente dovrebbe rivedersi le pellicole del regista nipponico,che rappresenta una violenza pura e dura ma mai fine a se stessa ,cosa che capita regolarmente in questo filmetto.
Pare che Roth abbia in cantiere il secondo capitolo,verra' girato in Italia,auguriamoci che non la dipinga come la Slovacchia,rappresentata come un paese dove esistono solo poverta',pu.ttane ,criminalita' e degrado...ma si puo'?