Matteo Bordiga 10 / 10 16/11/2005 00:37:08 » Rispondi Il potere della metafora, il grido della denuncia (nei confronti dello Stato, non certo dell'individuo), il fascino della perversione malvagia. Alex ci attrae perché risveglia le corde del nostro subconscio, esprime tentazioni di crudeltà che, pur dormienti, solleticano il nostro spirito. La forza dell'Arte, la perfezione della forma (cinematografica) che si allea con la violenza: Kubrick non "giustifica" il Male, ma semplicemente ne riconosce l'esistenza (e la "dolcezza"...). Kubrick non disegna parabole moralistiche, ma osserva la natura umana, tramutando mirabilmente in immagini, parole e musica le sue più spaventose brutture. Il ghigno del Male rapisce e ipnotizza: lo sguardo di Alex, e il suo occhio truccato, ci inquieta ma soprattutto ci eccita. E' lo sguardo di un povero malato o, più realisticamente,è la ferocia nascosta, la tentazione di onnipotenza che serbiamo noi tutti?