francescofelli 7 / 10 19/10/2005 10:40:42 » Rispondi Molte cose da dire...quasi tutte già ripetute. Come per la vita è bella, mutatis mutandis, il film è divisibile in due parti, contraddistinte dalle diverse location, ma anche da umori e percorsi narrativi ben distinti. Così come per "la vità è bella" persiste nel suo ascetico scopo di tralasciare (per lo più) il dramma collettivo e descrivere l'individualismo, l'antieroe come qualcuno l'ha definito. Un personaggio paradossale, folle, assurdo, irreale. Allora forse è un film da prendere come una fiaba, dolce e romantica, raccontata dall'originale genialità di Benigni e dal suo inconfondibile ritmo. Non amo molto la Braschi, per collegarmi alle discussioni precedenti, ma forse è la spalla perfetta per Benigni. Lei flemmatica ed imperturbabile, lui dall'espressività straripante e sempre così disincantato. Forse, insomma, anche Benigni deve le sue fortune alla sua spalla. La Braschi appunto.
Norberto 19/10/2005 23:06:28 » Rispondi Per fortuna che la Braschi in questo film è stata per la maggior parte del tempo in coma, è stata l'unica nota positiva!