DONNIE DARKO regia di Richard Kelly

Solo così si può arrivare alla "soluzione", che sarà pure unica, ma che non dà spiegazione a tutti i misteri del film (come, ad esempio, il perchè alla fine Donnie muore).
Inoltre il libro di "nonna morte", per quanto si ispiri alle teorie di Hawking sui wormhole e sulle dimensioni parallele, risulta comunque essere un'opera di pura fantasia e quindi, come sospettavo, l'interpretazione del film ha poco di "logico" in senso stretto.
Ritengo, tuttavia, che la qualità del film sia assolutamente indipendente dalla spiegazione (logica o illogica) che se ne può trarre. Il bello di "Donnie Darko" sta nella sua capacità di incuriosire, stupire e affascinare lo spettatore. Tre elementi che raramente ho riscontrato nel cinema degli anni 2000.
Il regista è riuscito a dare al film un'atmosfera misteriosa e allo stesso tempo "angosciante", senza cadute di tono, nonchè a creare dei personaggi interessanti. Non solo il protagonista, ma anche il coniglio, la ragazza di Donnie e la bella professoressa avevano il loro fascino, e il ruolo di quest'ultima NON era certo quello di "essere messa lì per esibizione", come spesso capita alle attrici + belle o quotate del momento.
Così come il regista evita di cadere nella retorica o nel moralismo facile, come va di moda oggi, nel rappresentare personaggi negativi quali la professoressa bigotta o "l'inventore della linea della vita".
C'è da aggiungere che quest'opera riesce ad essere decisamente originale, nonostante argomenti quali "viaggi nel tempo", "dimensioni parallele" e "wormhole" siano già stati ampiamente sfruttati, in passato. Non mancano momenti che sanno di "già visto", ma risultano essere più che altro delle vaghe sensazioni che riportano alla mente l'atmosfera di altri film e non delle esplicite (e a volte irritanti) citazioni cinefile o letterarie, nè tantomeno delle scopiazzature vere e proprie.
Insomma, tanto di cappello all'esordiente Richard Kelly per questo originale, affascinante e ben interpretato film.