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CENTRAL DO BRASIL regia di Walter Salles

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stratoZ     6½ / 10  15/12/2025 12:34:44 » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Uno degli esponenti di spicco del cinema brasiliano, premiato con l'Orso d'oro a Berlino, "Central du Brazil" è un discreto dramma sociale, intimista e almeno in diversi punti, parecchio toccante, che narra la storia di queste due anime sole, Dora, una donna, insegnante in pensione, apatica e distaccata, come disillusa dalla vita, che per arrotondare una modesta pensione lavora alla stazione trascrivendo lettere per le persone analfabete, con la promessa di inviarle, cosa che tuttavia spesso non accade, e questo bambino, rimasto orfano della madre investita da un camion appena fuori dalla stazione dopo aver dettato una lettera a Dora e con un padre ubriacone che ha abbandonato la famiglia e si è trasferito lontano dalla città, da ciò, vista la situazione delicata, Dora inizierà a provare una forte empatia nei confronti di Josue che porterà i due ad intraprendere un viaggio alla ricerca del padre, da qui la narrazione si sposta dalla caotica città al Brasile rurale, quello spesso trascurato, di periferia, col film che prende le fattezze di un road movie, con diversi episodi emblematici che approfondiscono il rapporto tra i due, lo schema in realtà è abbastanza inflazionato, quello dei due caratteri soli che iniziano a confortarsi a vicenda, compensando le loro mancanze a livello latente, Dora che non ha mai avuto figli, inizia a provare un forte attaccamento nei confronti di Josue, così come quest'ultimo, si abbandona ad una protezione materna nei confronti della donna per attenuare il dramma della perdita della madre.

Il film procede in maniera episodica tramite le varie tappe dei due, con diversi personaggi che si alternano sulla scena, come il camionista, uomo generoso ed empatico di cui Dora si invaghisce, ma che scappa appena sente un sentore di attaccamento della donna, con diversi momenti forti emotivamente, come possono essere le sequenze in cui Dora è costretta a rubare per avere qualcosa da mangiare, rischiando di essere scoperta, o la lunga sequenza della festa religiosa, molto appagante visivamente, con annessa processione e tanto folklore popolare, uno dei momenti migliori a mio parere che fa penetrare nelle viscere della nazione, con annessa trovata geniale di Josue per intascare un po' di soldi, facendo inviare le lettere al santo patrono da Dora, fino alle sequenze finali una volta arrivati nella città del padre, tra continui rimbalzi dovuto ai trasferimenti di quest'ultimo che saranno dei traumi emotivi per il bambino, il finalissimo forse è la parte più toccante, quella che sospende il rapporto e lo scolpisce nella memoria, un atto di sacrificio di Dora che dona una nuova vita a Josue e torna nella sua consapevole solitudine della metropoli dopo un viaggio che sembra averla cambiata per sempre.

Tematicamente interessante, non è la mia cup of tea come stile, lasciando tanto spazio al dialogo e a situazioni in cui c'è la ricerca della lacrimuccia, spesso anche gratuita, invece è di buona fattura la componente visiva, con queste tonalità calde della periferia brasiliana ed una scenografia fatta di ambienti polverosi e spesso in stato fatiscente, come un piccolo angolo dimenticato del mondo, che in fondo rappresenta l'essenza di molti personaggi sullo schermo, e poi ci sono le due interpretazioni, sia quella di Josue, che quella di Dora, di gran livello, toccanti e capaci di trasmettere una buona empatia.