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THE ONLY LIVING BOY IN NEW YORK regia di Marc Webb

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stratoZ     5 / 10  07/11/2025 12:22:27 » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Ma insomma, l'ho trovato un dramma mediocre, molto derivativo e che non riesce a proporre spunti originali, praticamente la cosa migliore del film è la colonna sonora con i pezzi di Dylan e Simon & Garfunkel, da cui hanno tratto il titolo, il resto è un'opera di formazione abbastanza piatta, senza reali sussulti con alcuni archetipi visti e stravisti a partire dal rapporto genitore figlio, nel quale il padre vorrebbe indirizzare il figlio a tutti i costi verso una carriera simile alla sua, lontana dall'ispirazione artistica e più vicina all'imprenditoria, mentre il figlio ha il sogno di scrivere per professione, poi c'è tutta la questione dell'adulterio che diventa il focus principale del film, col padre benestante che ovviamente ha una relazione con una donna molto più giovane, una bellissima Kate Beckinsale, che presto si trasformerà in uno strano triangolo per dare un po' di pepe alla storia e dare spunti per la crescita del protagonista, un ragazzo formato ma ancora giovane che non sa quale direzione prendere nella vita, tra i primi amori ed incertezze professionali, e poi l'elemento esterno, altro grosso stereotipo, quello del vicino di casa scrittore, buzzurro, alcolista, di aspetto rude, ma che praticamente è un maestro di vita, pieno di esperienza, che diventerà mentore e praticamente psicoterapeuta del ragazzo.

Il film si sviluppa con una narrazione prevedibile ed una regia molto standardizzata, con qualche colpo di scena alla fine, più forzato che altro ed in generale poco pathos, non bastano le belle ambientazioni di una New York in continuo cambiamento nel quale gli artisti trovano sempre meno spazio per esprimersi, il cuore del film è debole e poco originale.