Discreto horror di Bob Clark, l'ho trovato interessante a livello di concept, un po' meno efficace a livello di realizzazione, innanzitutto bisogna contestualizzare l'epoca, quella post sessantottina, dove la coscienza di migliaia di persone aveva ampiamente condannato la guerra del Vietnam, il film di Clark in questo senso arriva leggermente in ritardo ma in ogni caso espone un'interessante critica sotto il punto di vista prettamente orrorifico, la metafora è abbastanza chiara, un uomo deceduto in battaglia che torna a casa come una sorta di non morto e si vendicherà di tutti coloro che lo hanno convinto ad arruolarsi, l'atteggiamento violento e la forte alienazione mostrata dal personaggio una volta tornato a casa può rimandare alle conseguenze psicologiche dei traumi della guerra, una sorta di disturbo post traumatico iperbolizzato, la vendetta è pura e sanguinolenta legge del contrappasso, una morte che arriva fino ai piani alti, fino a quelli che sono rimasti a casa mandando il ragazzo, come tanti altri, a morire in Vietnam.
Concettualmente molto interessante, il film pecca in una messa in scena a mio parere poco coraggiosa, con una prima parte abbastanza statica, che si dedica perlopiù agli isterismi di una famiglia distrutta, le stesse sequenze degli omicidi alla fine non sono nulla di così scabroso, forse quella del dottore pugnalato con la siringa regala un po' di gore, con anche una discreta tensione in seguito a tutto il pedinamento del personaggio, il finale invece mi è piaciuto parecchio, tornando sulle sponde drammatiche dell'incipit, è l'ideale chiusura concettuale del film, col dramma dei genitori che si fa ancora più intenso.
Tra lo slasher e lo zombie movie, discreto lavoro di Clark che con un pizzico di coraggio in più sarebbe potuto essere un ottimo horror.