Innocua commedia horror di Corman, un filmetto da sufficienza in cui il regista si diverte a trasporre la storia di questo negozietto di fiori costantemente con pochi incassi nel quale il proprietario, per nulla appassionato del suo mestiere, è stufo delle castronerie dell'impiegato e vuole licenziarlo, ma il caso vuole che quest'ultimo riesca a salvarsi in extremis facendogli vedere il suo nuovo esperimento botanico, questa piantina rara che ha chiamato Audrey, in onore della ragazza che gli piace, che susciterà l'ammirazione della clientela e riempirà il locale, l'unico problema è che nasconde un segreto non indifferente, si nutre di sangue umano.
Il film presenta una struttura molto semplice, con il progressivo spiegamento del fenomeno, e la pianta che continua a crescere in base a come viene nutrita, arrivando ad ingurgitare uomini interi, inizialmente uccisi accidentalmente, poi di proposito, dal protagonista, con qualche sequenza carina come quella dell'uomo sui binari e la sua uccisione rocambolesca, certo c'è da dire che tutto il film è permeato da una frivolezza che tende ad annullare qualsiasi tipo di tensione, andando molto più vicino alla commedia nera che all'horror, di cui si vede solo qualche sfumatura, risultando una visione leggera e con qualche momento divertente, vista anche la varietà di personaggi sopra le righe, come lo stesso proprietario del negozio e le sue battute a sfondo economico, che enunciano la sua fissazione con i soldi, o la madre del protagonista, estremamente ipocondriaca e fissata con vari prodotti farmaceutici, che regala una simpaticissima scena, quella della cena con la ragazza di cui il protagonista è innamorato, in cui ha fatto un particolarissimo menù.
E poi c'è la scena del dentista, altra vittima uccisa accidentalmente dal protagonista che poi sarà data in pasto alla pianta, ma che si segnala anche per la comparsa di un giovanissimo Jack Nicholson, ai tempi ancora un semisconosciuto, nel ruolo di questo cliente che va per la prima volta dal dentista, ma viene operato dal protagonista, visto che ha già ammazzato il dentista, con risultati abbastanza rivedibili.
Simpatico e leggero, si merita una sufficienza ma nel complesso è tra i film meno memorabili del regista.