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LO SQUALO regia di Steven Spielberg

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stratoZ     9 / 10  22/09/2025 12:23:59 » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Uno dei blockbuster più belli di sempre, ed a mio modesto parere il miglior film di Spielberg, ma qui c'entrano anche i gusti personali - mi piace lo Spielberg più cinico, quello che si diverte a creare suspense, qui come in "Duel" era clamorosamente in forma, un altro pianeta rispetto alla seconda parte di carriera colma di retorica e melensità un tanto al kg -, in ogni caso "Jaws" è un film meraviglioso, un macigno non solo del cinema, ma della cultura popolare, al punto da arrivare a creare qualche bias anche nella realtà - no, gli squali non sono così temibili come rappresentato qua, e soprattutto per beccarne uno devi andare molto più a largo di quanto visto nella prima parte di film, ma dopotutto, non è mica un documentario di National Geographic -

Premesse inutili a parte "Jaws" è un film che si divide in due grosse parti, la prima è un excursus sulla suspense, in cui il regista con un'abilità tecnica incredibile si diverte a tenere col fiato sospeso lo spettatore, fino a terrorizzarlo, fin dalla primissima sequenza, con la scomparsa della ragazza, arrivando a quella splendida scena in spiaggia durante la festa del 4 luglio, che non viene annullata perché il sindaco ed altre persone con interessi commerciali non vogliono rinunciare agli introiti - qualche frecciatina qua e là al capitalismo c'è sempre, ma roba molto lieve -, ecco tutta quella parte è grandiosa, Spielberg riesce a creare una tensione costante e palpabile che tiene sulle spine anche quando non accade nulla di così rilevante, dilata i tempi, anche semplici inquadrature del quiete oceano fanno perdere il fiato per la tensione, che tuttavia presenta delle grandissime impennate quando si palesa il pericolo in maniera più concreta, trascinando lo spettatore nella spirale di panico che vivono pure i bagnanti di fronte una situazione simile, ovviamente va dato grandissimo merito a quel genio di John William ed alla sua iconica colonna sonora, il tema dello squalo e quella semplicissima nota che rende il tutto ancora più pulsante, viscerale, una paura atavica che risale nello spettatore.

La seconda parte invece, seppur comunque colma di tensione, si dedica più a mostrare quella che è l'infinita sfida tra uomo e natura, un conflitto primordiale che qui trascina i tre membri, decisi a farla finita con questa storia e ammazzare finalmente lo squalo, nel più puro istinto di sopravvivenza, non importa la differenza di attitudini, come si vede nei comportamenti iniziali di questi personaggi sfaccettati in maniera totalmente diversa, l'estenuante confronto con lo squalo bianco, un bestione gigante che non perisce nonostante le numerose ferite inflitte, porterà i tre a scavare nei loro istinti più reconditi, la stessa ambientazione, di questa barchetta nel bel mezzo dell'oceano, isola benissimo l'uomo dal contesto antropizzato della città, la deriva definitiva, con la rottura dei motori della barca, è l'elemento che fa diventare il confronto col mostro, e quindi con la natura, inevitabile, completando così la discesa nel puro istinto, oltre ogni paura, oltre ogni razionale convenzione, non si tratta più di una decisione presa per proteggere la comunità, come poteva essere all'inizio della spedizione, si tratta dell'istinto di sopravvivenza che prende il sopravvento, ed allo stesso tempo, presenta un altro conflitto, quello della mostruosa forza bruta dello squalo che si scontra con l'intelletto umano, emblematica è al riguardo la strategia finale che Brody deve improvvisare per porre fine a questa estenuante impresa.

Tecnicamente superbo, uno splendido montaggio che catalizza sia la tensione che il respiro filo esistenziale della pellicola, un pathos che rimane costante, una gestione dei templi climatici semplicemente perfetta, un trio di attori in stato di grazia, un capolavoro e basta.