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CASINO' regia di Martin Scorsese

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stratoZ     9 / 10  18/09/2025 12:19:46 » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Meravigliosa epopea di Scorsese nella Las Vegas degli anni settanta, un gangster movie che mostra accuratamente le dinamiche dietro quella gigantesca macchina di soldi che sono i casinò, tramite le storie di due personaggi principali, Sam, interpretato dal fedelissimo De Niro, che caratterizza un uomo razionale, molto bravo con le scommesse e dotato di particolare autocontrollo, il quale grazie anche ad un colpo di fortuna diventa uno dei favoriti di un boss mafioso che controlla i casinò e che decide di affidargliene uno in gestione, l'altro invece è Nicky, un personaggio totalmente all'opposto, che stringe anche un buon rapporto d'amicizia con Sam, Nicky è un uomo irruento, il classico sicario dalla poca pazienza e dalla follia che esplode da un momento all'altro, pieno di sé e convinto di poter fare quello che gli pare, d'altronde parliamo di un personaggio di Joe Pesci, anche abbastanza in linea al ruolo che ha avuto in Goodfellas, lui orbita attorno a Sam per controllarlo ed a suo modo dargli una mano con la gestione del casinò, nella prima parte Scorsese, tramite una sceneggiatura impeccabile, ci fa una lunghissima contestualizzazione dell'ambiente, ammetto che questa parte è la mia preferita perché il regista si scatena, soprattutto tecnicamente e regala una sequenza più bella dell'altra, Las Vegas è mostrata come un'esplosione di luci e colori, un sogno ad occhi aperti per i visitatori che rimangono incantati da tanto sfarzo, proponendo eccessi tali che in fondo mostrano anche il rovescio della medaglia, ovvero la vacuità dello sfarzo stesso, la camera di Scorsese ci regala pianisequenza all'interno dei casinò semplicemente meravigliosi, il montaggio di Thelma da un ritmo micidiale che fa scorrere velocemente la storia senza rinunciare al minimo dettaglio, la regia riserva ancora macro, utilizzo di luci spot, come la celebre inquadratura del tavolo dei gangster, e tantissimi altri virtuosismi che si sposano benissimo con lo stile sopra le righe del racconto ma soprattutto con la natura di un posto che fa dell'ostentazione il suo modo di essere, insomma la regia è perfettamente funzionale alla tematica e ci porta nei retroscena, tra le tecniche studiate a tavolino per spillare soldi a facoltosi ospiti a tutto il sistema che vige dietro per il controllo dei bari, proponendo anche qualche scena particolarmente violenta una volta che vengono scoperti, mostrando nel dettaglio questa catena in cui ogni elemento ha una funzione specifica e che alla fine sarà catalizzata tutta per un solo scopo, quello di guadagnare il più possibile, è così che il denaro diventa il motore principale di ogni cosa in un posto così vacuo, e da qui introduco il personaggio di Ginger, interpretato da una bellissima Sharon Stone, forse nel suo ruolo più iconico - sì, per me più di Basic Instinct - che caratterizza una donna estremamente legata al denaro, che sposa Sam pur non amandolo per via della sua ricchezza, ancorata ad un passato che non riesce e non vuole fare andare via, con il suo ex, un pappone sbandato, che le domanda continuamente soldi, che lei prova a dargli in tutti i modi, il personaggio di Ginger diventa emblematico per via della struttura del film, che narrativamente ricalca quella tipica narrazione del gangster movie fatta di ascesa e caduta, dopo che Sam ha raggiunto il massimo successo, sia economico che familiare, con un casinò che frutta un botto di soldi e la formazione della famiglia con addirittura la nascita di una figlia, la sua vita, parallelamente a quella di Nicky, andrà gradualmente a disfarsi, un po' per un certo fatalismo di fondo della vicenda, un po' per via delle azioni scellerate dei personaggi, lo stesso Nicky ben presto per i suoi modi irruenti e violenti verrà bannato da tutti i casinò della città, Sam complice anche una sua gelosia patologica per via dell'amore non ricambiato di Ginger, vedrà la sua relazione frantumarsi, con la donna ridotta in uno stato pietoso a fare overdose di farmaci, droghe ed alcool, una serie di elementi che si sommano a qualche disavventura lavorativa, come il licenziamento del cognato di un pezzo grosso della contea, che attirerà le qualche problemino di troppo ed i federali sulle tracce dei due per cercare di scoprire gli illeciti.

L'ultima parte, analogamente a quanto accade in Goodfellas, mostra il disgregarsi, oltre che dell'organizzazione vera e propria, dei valori e della presunta morale che stava dietro tutta la vicenda, mettendo i personaggi con le spalle al muro e mostrando la loro vera natura, dal tradimento di Nicky nei confronti di Sam, al comportamento esasperato di Ginger, che vuole a tutti i costi prendere i gioielli ed il denaro del marito per andare via e ricominciare una nuova vita, così come gli stessi gangster che pilotano tutto dall'alto che arrivano a prendere decisioni scomode.

"Casinò" lo ritengo forse l'ultimo capolavoro di Scorsese - ne ha fatti parecchi belli dopo, ma personalmente, mai a questo livello - un colosso di tre ore che volano via, tra la sottile ironia che dissacra ogni valore nel mondo malavitoso alla forte disillusione nei confronti del sogno del protagonista, un film straordinario che viene valorizzato da una messa in scena perfetta, non c'è un singolo elemento fuori posto, dalle interpretazioni meravigliose alla regia dinamica e sempre nel bel mezzo dell'azione, dalle luci abbaglianti della città delle illusioni per eccellenza ad una colonna sonora piena di classiconi del rock, tra Stones, Cream, Dean Martin, Otis Redding, B.B. King, Animals e chissà quanti altri ne sto scordando.

Straordinario.