Altra commedia di Edwards dallo stile malinconico e riflessivo, sulla falsariga di "Ten" realizzato dieci anni prima, qui il regista si concentra su questo protagonista che incarna lo stereotipo dello scrittore ubriacone e donnaiolo, con alle spalle numerosi successi lavorativi ma una vita privata e sentimentale costantemente travagliata, approfondendo l'aspetto psicologico in rapporto alle sue dipendenze, enfatizzando la costante insoddisfazione in una vita di coppia convenzionale che lo porta sempre a cercare altri svaghi, anche gli stessi colloqui col terapeuta servono a chiarire del tutto la tematica del film, il protagonista è affetto da una vera e propria dipendenza dalla quale non riesce a liberarsi, dopo il primo divorzio con la moglie, in un'atmosfera particolarmente tesa, si seguiranno le sue tragicomiche avventure, nelle quali, nonostante non le abbia trovate particolarmente originali, Edwards riesce comunque ad imprimere il suo estro comico, regalando sequenze degnissime di nota, mi viene in mente la bella scena dei preservativi fosforescenti, in una delle sue sue avventure adultere nella quale consola una donna che si è appena litigata col fidanzato e successivamente tramite una serie di strani equivoci vi sarà uno scontro di preservativi fosforescenti che ricorda lo scontro tra Darth Vader e Luke Skywalker, chi vuole intendere, intenda. Ma anche la scena della cena con l'ex moglie, l'ex suocera ed il figliastro riesce ad essere particolarmente divertente ed esplicativa, mostrando tutta l'insofferenza del protagonista nei confronti di questi eventi e delle formalità familiare, oltre al totale menefreghismo nei confronti del figliastro, del quale non sa neanche il percorso di studi.
Il film avanza con un discreto ritmo, tra le avventure balorde di questo scrittore barbuto in bilico tra il comico e drammatico, con una vasta gamma di donne incontrate, alcune dai gusti peculiari, ed una serie di situazioni imbarazzanti, se non drammatiche - la scena dell'apparente morte del cagnolino della suocera - si ride abbastanza, sempre con quell'amara consapevolezza del protagonista di non riuscire ad uscire da una condizione che una volta passata la frenesia del rapporto, diventa deleteria ed in fondo, triste.