caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

L'ARTE DI VINCERE regia di Bennett Miller

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
stratoZ     7 / 10  01/08/2025 17:34:08 » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Ecco, "Moneyball" è uno dei pochi film sportivi che mi piacciono, molto strano a dirsi dato che il baseball è uno sport di cui so a malapena le regole, e nemmeno tutte, però questo è un bel film, solido, realistico, appassionante, che traspone uno splendido messaggio in cui credo fermamente, quello della pragmaticità, della razionalità, la storia di Billy Beane alla fine è questa, il suo distaccarsi dagli aspetti effimeri legati ai giocatori ed il guardare al cuore della vicenda, alle statistiche oggettive ed incontrovertibili, l'accoppiata con Jonah Hill, qui nella parte di un giovane economista laureato a Yale che fondamentalmente ne sa poco di baseball sul campo ma tantissimo di statistica, funziona divinamente, andando a creare uno splendido contrasto col resto dell'ambiente, ancora legato ad una visione tradizionale dello sport ed ancorato alle sensazioni, alla fama di un giocatore in rapporto alla sua apparenza, a quello che dicono i media, alla sua nomina fuori dal campo, tutti elementi superflui all'interno del gioco che si tramutano in una sommaria valutazione da parte del resto dell'ambiente, ed è questa dicotomia che crea la grande metafora, non applicabile soltanto al baseball quanto a qualsiasi ambiente, Miller in questo film mette in evidenza la percezione umana come un filtro che distorce la realtà, rendendo l'opera un inno alla razionalità, ma parla anche della difficoltà nell'accettazione del cambiamento, lo si vede bene nei momenti in cui Billy è nella sala riunione con quelli che dovrebbero essere i suoi consiglieri, tutti belli attempati, nello sport da decenni che guardano Bill e Peter come due pazzi per il loro nuovo modo di intendere il baseball.

E ho apprezzato anche il finale, che aggiunge quel tocco che rende la vicenda ancora più significativa, il fatto che comunque la squadra non vinca la finale fa intuire quanto anche nella statistica più ricercata, anche nei parametri più precisi, vi sia un margine di errore poi da applicare alla vita reale, non tutto va come calcolato, vi sono numerosi fattori impossibili da prevedere, ma il duo protagonista vi è andato molto vicino, la mancata vittoria è la goccia che mancava per dare una valenza celebrativa all'impresa, soltanto la percezione umana la sminuisce, la stessa che non guarda le statistiche ma da più valore all'apparenza, i dati dicono che è stata un'impresa, i tabloid ed il pubblico no.

Molto ben interpretato con Brad Pitt e Jonah Hill sugli scudi, un ritmo scorrevole nonostante le oltre due ore di durata ed un fiume di dialoghi nel complesso molto interessante, consigliato.