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LEONI PER AGNELLI regia di Robert Redford

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stratoZ     5 / 10  29/07/2025 13:15:31 » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Sulla carta il film di Redford è un soggetto interessante, nel pratico la riuscita lascia a desiderare, venendo fuori un film didascalico che fondamentalmente dopo fiumi di dialoghi si limita a ribadire l'ovvio, tirando in ballo alcune tematiche scottanti senza mai andare minimamente nel dettaglio, tramite un montaggio alternato la narrazione mostra tre situazioni strettamente correlate, una riguarda l'incontro tra un importante politico che si è fatto baluardo dell'intervento americano in Afghanistan ed una giornalista particolarmente caustica sull'argomento, creando una sorta di botta e risposta tra i due tra le continue accuse, anche tra le righe, della giornalista e le numerose giustificazioni del politico che prendono presto una dimensione demagogica e vengono sostenute anche da nuove promesse su una svolta nella vittoria della guerra in corso, nel dialogo viene evidenziato bene il distacco del politico dalla realtà, parlando tanto in maniera teorica e venendo accusato, abbastanza scontatamente, dalla giornalista di esser bravo a pianificare questi grandi piani di guerra dalla sua comoda poltrona con l'aria condizionata, concetto giustissimo, trasposto in maniera da soap opera se vogliamo, fatta eccezione per Meryl Streep che è straordinaria anche nel leggere la lista della spesa, ma questo è un altro discorso.

Poi c'è la parte riguardante il professore, interpretato dallo stesso Redford, ed il suo alunno, un tempo appassionato della materia che insegna, scienze politiche, ora distaccato ed assenteista nei confronti della stessa, nel lungo dialogo che si viene a creare emerge una certe disillusione da parte dello studente, considerate le numerose vicende recenti, che lo hanno portato a non credere più nelle istituzioni, nella politica stessa e sembra voglia defilarsi da quell'impegno sociale e politico che prima stava intraprendendo, avendo la sensazione di sprecare le sue parole al vento, il confronto tra i due è un batti e ribatti sulle motivazioni dello studente che porta il professore a provare a ridargli una speranza sul futuro, ma anche questa parte nel complesso sembra più uno spot di sensibilizzazione che un film per quanto è trattato il tutto in maniera didascalica.

E poi c'è la parte dei soldati in missione in Afghanistan, che sarebbe il rovescio della medaglia, la parte della realtà sul campo di questi due che in passato hanno subito la retorica e la propaganda bellica impartita a loro anche dal professore, è la parte più cruda che chiude coerentemente il cerchio col messaggio che il film vuole passare, magari un po' più apprezzabile delle altre due narrazioni nel suo andamento agonizzante e di sofferenza per questi giovani costretti a vivere questo orrore.

Apprezzabile come intento, fin troppo banale come messa in scena, "Lions for lambs" nella sua oretta e mezza riesce a stufare ampiamente, ribadendo concetti basici con fiumi di dialoghi.