Grande cast e buoni mezzi a disposizione per Ang Lee in questa riuscita trasposizione di un grande classico della Austen, prima di tutto è molto apprezzabile la curatissima messa in scena, con le splendide scenografie dell'Inghilterra di inizio ottocento, tra le belle ambientazioni bucoliche fatte di verdi prati, alberi rigogliosi, i tipici corsi d'acqua coi salici, ma risultano splendide anche le dimore, tra castelli, tenute e case più umili, in cui andranno ad abitare le protagoniste dopo la morte del padre che le getterà in una sorta di crisi economica, ed ovviamente gli splendidi costumi dell'epoca, il tutto fotografato splendidamente con toni caldi che si sposano bene alla sentita tematica del film, che trasporta subito lo spettatore, dopo una breve contestualizzazione, all'interno dei valzer sentimentali riguardanti le protagoniste, con una sceneggiatura che sfaccetta bene i due caratteri, quello di Elinor, che rispecchia molto l'archetipo della donna razionale, un po' rigida, che si trattiene molto nei rapporti anche a causa della rigida educazione dell'epoca e delle pressioni sociali subite quotidianamente, con un'attitudine tendenzialmente disillusa nei rapporti, come si vede nella gestione della relazione con Ferrars, gentiluomo con cui innesca un meccanismo amoroso che sembra eccessivamente travagliato per via di forze esterne, dalla stessa madre di lui che lo vorrebbe con una donna più facoltosa, a una personalità che anche per via della sua razionalità, la rende abbastanza distaccata ed arrendista, tutto il contrario è Marianne, che rispecchia la donna sognatrice, legata all'amore romanzato, l'eterna ragazzina con la testa fra le nuvole che rifiuta le convenzioni dell'epoca e vuole un amore autentico, estremamente emotiva, al punto da soffrire fisicamente per alcune grosse delusioni amorose.
Il film presenta una narrazione abbastanza dinamica che riserva diversi ribaltamenti di fronte, tra i vari scheletri nell'armadio di diversi personaggi, giocando anche con l'idealizzazione della persona appena conosciuta con cui vi è un'apparente affinità, che tuttavia sarà solo di facciata, il tutto mantenendo un buon livello di pathos emotivo, un forte coinvolgimento nelle sentite vicende sentimentali delle protagoniste, riuscendo anche ad emozionare grazie anche alle buone interpretazioni, dalle stesse sorelle interpretate da Emma Thompson e Kate Winslet, ai vari personaggi secondari, tra Alan Rickman e Hugh Grant col loro tipico carisma molto british.