"Pleins freux sur l'assassin" mi ha dato delle sensazioni simili al precedente e più famoso lavoro di Franju, fondamentalmente parliamo di un giallo dalla bellissima ambientazione tipicamente gotica che tuttavia si dedica più ad una narrazione che esalta la corruzione dell'animo dei personaggi, la loro brama di denaro, per via dell'eredità che diventa la principale posta in gioco, piuttosto che a costruire un giallo teso, d'altronde raramente presenta sequenze impattanti sotto il punto di vista del gore, ed allo stesso tempo sembra tralasciare la suspense, tuttavia funziona decisamente meglio sotto il punto di vista del dramma vero e proprio, prendendo la prospettiva di questa coppia, arrivata al castello del ricchissimo zio dopo la sua presunta morte, che per via della sua sparizione non può essere formalizzata a livello legale e costringe gli eredi ad aspettare cinque anni prima di incassare l'eredità, da questo soggetto semplice quanto efficace si dipana una storia di meschina avarizia, che mostra un'umanità parenticida ossessionata dal denaro che assume presto toni lievemente paranoici e vagamente ironici - basti guardare il secondo omicidio, basato sull'adulterio appena scoperto da parte della moglie di uno dei parenti che compirà una sorta di delitto d'onore guidato -, apprezzabilissimo il mood gotico che Franju riesce a sfruttare, l'enorme castello vetusto dello zio si fa dimora di una serie di misteri inquietanti, in cui il macabro viene anche celebrato, come si vede nella rappresentazione di quella storia di fantasmi del 1300 riproposta con costanza, creando un bel gioco di doppifondi, d'altronde la critica antiborghese qui è più evidente che mai, il castello si fa metafora delle stesse vite dei personaggi, dei segreti che provano a seppellire, ma diventa anche oggetto di brama, decadente e vetusto esattamente come loro.
Probabilmente si trascina dietro qualche problema di ritmo, specialmente nella parte centrale, e la mancanza di grosse impennate di tensione, in ogni caso rimane un buon prodotto, visivamente figlio dell'horror gotico, particolarmente valorizzato, oltre che dalle ambientazioni, anche da una bella fotografia di stampo espressionista, narrativamente intriso di critica sociale, un buon giallo.