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OCCHI SENZA VOLTO regia di Georges Franju

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stratoZ     7½ / 10  21/07/2025 13:22:04 » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Gran bel film di Franju che può lasciare un po' deluso chi si aspetta un horror convenzionale, in realtà è un ottimo dramma psicologico con diverse venature horrorifiche ed uno splendido mood gotico, a mio parere il film in questione tratta, ed anche molto bene, il senso di colpa, quello di un padre che ha causato l'incidente che ha quasi ucciso la figlia e le ha deformato il volto per sempre, quello di un padre che ricorre a metodi estremi, come quello di arrivare a sequestrare altre donne per utilizzare i loro volti in un trattamento sperimentale che può portare la figlia al ritorno ad una vita normale, ogni personaggio nella breve durata ha un buonissimo approfondimento psicologico, la stessa assistente interpretata da Aida Valli, eterna riconoscente al chirurgo per averle fatto recuperare la sua bellezza, aspetto che diventa uno degli elementi più bramati del film, al punto da essere complice nella macabra pratica, ma anche la stessa figlia, stanca della vita vissuta da reclusa, combattuta tra l'egoismo di volere un viso nuovo, pur troncando tragicamente la vita di altre donne ed il senso di colpa che fa capolino, che porta ad uno splendido finale in cui la libertà emerge prepotentemente, come contraltare positivo di una speranza che va progressivamente ad affievolirsi con i numerosi tentativi che sembrano non andare a buon fine.

Le sequenze effettivamente horror si possono contare sulle dita d'una mano, ma quelle presenti sono di ottima fattura, come quella dell'intervento alla donna che viene rapita che assume tratti esageratamente splatter, con questa chirurgia che rimuove il viso in diretta, fatta anche benissimo per i tempi e totalmente credibile anche oggi, o anche la comparsa della figlia del chirurgo senza maschera, inquietantissima.

Franju gioca tanto col mito dello scienziato pazzo, venendo ispirato - curiosamente, lo stesso anno è uscita quella perla gotica de "Il mulino delle donne di pietra" di Ferroni che assomiglia in molti aspetti a questo film - ed ispirando anche in futuro - mi viene in mente "La pelle che abito" di Almodovar -, validissimo tecnicamente con una regia che riesce a creare una buona tensione costante per tutta la pellicola, specie nei confronti delle povere donne adescate, ma anche nelle battute finali con la visita della polizia, una fotografia dai tratti espressionisti con luci definite che illuminano l'imponente struttura in cui si svolge buona parte del film e uno splendido motivetto tra l'ironico e l'inquietante che catalizza il mood ambiguo del film.