Lo ritengo un Allen minore, un'operazione che funziona più come omaggio a Bergman, suo grande ispiratore ed al suo "Sorrisi in una notte d'estate" e ovviamente a Shakespeare, ma nel complesso è una commediola degli equivoci appena simpatica, che mette in gioco sei coppie particolarmente estrose con dei personaggi parecchio sopra le righe e ben delineati, Woody, come al solito gioca con gli archetipi, è così che inserisce questo attempato studioso snob, egocentrico e pieno di sé che sta per sposare Ariel, donna che in passato ebbe una relazione con lo stesso personaggio interpretato da Woody, che ora li ospita nella sua casa bucolica il giorno prima delle nozze, assieme ad un'altra coppia che comprende il migliore amico di Woody, un medico single incallito che ci prova con qualsiasi donna respiri e la sua ultima - per pochi minuti - fiamma.
La sceneggiatura si snoda efficacemente in una narrazione che crea un continuo scambio di ruoli, col medico che si innamora ben presto della promessa sposa Ariel, donna che ha deciso di trovare una sistemazione definitiva sposando il facoltoso professore, ma che verrà tentata dalle sue avances, ed allo stesso tempo Woody che ripensa all'occasione avuta con Ariel anni prima di cui gli è rimasto sempre il rimorso per non aver tentato di baciarla, dall'altro lato vi è la moglie di Woody col quale vive una situazione di crisi matrimoniale nella quale i due non riescono più a fare l'amore e lei cerca in tutti i modi situazioni particolarmente estreme per prova eccitazione, come farlo sul tavolo della cucina mentre ci sono ancora gli ospiti in soggiorno, allo stesso tempo il vecchio professore, colpito dai pensieri del matrimonio, visto come la fine del divertimento con le altre donne, corteggerà la compagna del medico, creando un particolare scambio di coppie.
Stilisticamente carino, ma nulla di eccezionale, con i soliti dialoghi sofisticati tipici della filmografia del regista, una comicità spiccata che alleggerisce il tutto e le belle scenografia di questa casa di campagna ad inizio novecento, tra ruscelli, boschetti, praterie, come dice il titolo, nel bel mezzo di una notte d'estate, anche illuminata al chiaro di luna, creando una bella suggestione ed un po' di poeticità, con tra l'altro l'utilizzo di diversi pezzi classici - Mendelssohn -