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DANCER IN THE DARK regia di Lars Von Trier

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stratoZ     8 / 10  16/07/2025 12:49:44 » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Bellissimo dramma di Von Trier, che continua coerentemente il suo discorso completando una sorta di trilogia tematica "del cuore d'oro", continuando a sperimentare a livello stilistico, con una tecnica incredibile ed una serie di idee di grande fattura, "Dancer in the dark" può essere visto sia sotto la lente della sua atipicità come musical, con una componente musicale particolarissima che parte dai suoni dell'ambiente circostante, dal martellare degli strumenti della fabbrica dove lavora Selma al rumore del treno sui binari, con questi suoni cacofonici che diventano parte della sezione ritmica, venendo definito a posteriori come l'antimusical per eccellenza, ma ovviamente, come spesso accade nella filmografia di Von Trier è una scelta non fine a se stessa, quanto di grande spessore semantico, le canzoni che vengono introdotte da questi suoni sono un modo della protagonista per fuggire alla terribile realtà che sta vivendo, dramma dopo dramma, Selma trova la forza per andare avanti e compiere il suo scopo grazie anche alla sua grande passione per il musical, definito da lei stessa come quel genere in cui non possono accadere cose brutte, e per lei queste parti cantante diventano la piccola bolla, di qualche minuto, in cui tutto sembra andare bene, in cui i personaggi cantano spensierati ed i problemi non esistono, il male è estinto, vi è solo complicità e spensieratezza, argutissima l'idea di Von Trier di cambiare totalmente lo stile registico tra i momenti prettamente narrativi e quelli musicali, se nei primi vi è un uso della camera a mano costantemente attaccata ai personaggi, con pochissima stabilizzazione, soffermandosi su primi piani molto stretti, che può ricordare le sue opere del dogma, con un particolare uso del montaggio ellittico, quasi a comprimere il tempo di riposo tra un avvenimento ed un altro, enunciando efficacemente l'esasperazione e la sopportazione della protagonista, nei momenti musicali vi è un forte uso dei campi larghi, efficaci nel mostrare le coreografie per intero, ed in generale una regia di stampo più classico.

A livello narrativo è uno di quei drammi senza speranza, con la protagonista afflitta da una terribile malattia che a poco a poco le porta via la vista, malattia tra l'altro ereditaria che ha trasmesso pure al figlio, lavorando costantemente in fabbrica tra macchinari che non vede benissimo e col rischio sia di farsi male che di romperli, per mettere da parte i soldi per l'operazione che salverà la vista del figlio, un personaggio di estremo altruismo inserito all'interno di un contesto di umanità degradata, con i vicini di casa, specialmente Bill, poliziotto con una moglie viziata che sperpera continuamente denaro, che sfrutterà la condizione della protagonista per portarle via tutti i risparmi per l'operazione, costringendola ad ucciderlo e mettendola in una situazione che è come un vicolo cieco, alla fine la scelta finale è quella se spendere quei risparmi per un avvocato che possa salvare lei stessa dall'impiccagione o darli al medico per curare il figlio, ma Selma sembra non avere mezzo dubbio a riguardo, generando un'empatia incredibile, un personaggio ormai distrutto dalla vita che è disposto a sacrificarsi per assicurare al figlio un'esistenza normale, a tal proposito Bjork sfodera un'interpretazione di altissimo valore, sofferta e vissuta, con diversi cambi di registro, tra la continua sopportazione e qualche saltuaria esplosione quando non ne può più e a tal proposito le sequenze finali sono emblematiche, tutta la paura di Selma, le urla dilanianti, non fanno altro che dare ancora più umanità ad un personaggio meravigliosamente imperfetto.

Efficaci le scelte narrative di inserire due personaggi dall'animo buono come Kathy, collega di lavoro che aiuta costantemente Selma ed il suo pretendente, disposto costantemente ad aiutarla in modo da non creare una posizione troppo divisiva nei confronti del resto del mondo.

Nel complesso, un altro riuscitissimo film di un regista che personalmente adoro, sentito, straziante, che riesce a trasmettere un enorme empatia nei confronti della sua tormentata protagonista, film magnifico.