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A DIFFERENT MAN regia di Aaron Schimberg

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stratoZ     7 / 10  07/07/2025 16:24:06 » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Buon film della A24, partendo da un interessante concept che mostra questo uomo affetto da neurofibromatosi, una malattia che ha reso il suo volto completamente deforme e ne ha influenzato molto la vita sotto gli aspetti sociali, fin dalle prime battute si nota il disagio di Edward, il suo non stare bene con se stesso, una forte insicurezza che gli preclude una vita normale, la goccia che fa traboccare il vaso è il trasferimento di questa giovane e attraente drammaturga nell'appartamento accanto al suo, con i due che fanno amicizia ed Edward che vorrebbe qualcosa di più, ma la malattia sembra un impedimento troppo grande, è così che il suo medico gli propone un trattamento sperimentale che risolve miracolosamente del tutto il problema, dando il prospetto di una vita rosea e senza l'impedimento estetico ad influenzarla, col protagonista che addirittura finge la morte di Edward e assume una nuova identità, un agente immobiliare di nome Guy.

Le belle aspettative di Guy sembrano inizialmente ripagate, anche se viene presto a scoprire che Ingrid, la sua vicina, sta preparando uno spettacolo teatrale basato sulla sua precedente vita, di cui decide di interpretarne il personaggio, riuscendo ad ottenere la parte e finalmente conquistando Ingrid, tuttavia la sua vita viene nuovamente rovinata dall'entrata in scena di Oswald, altro uomo affetto dalla stessa malattia, evidentemente deforme che però mostra un enorme sicurezza in se stesso, al punto da riuscire a scalzare Guy dalla parte teatrale ed iniziare una relazione con Ingrid, una sorta di sostituzione di un suo precedente alter ego, più sicuro e in pace con se stesso, che porterà Guy sull'orlo della follia, con enormi scatti di rabbia e un'invidia feroce nei confronti di Oswald.

Il film spazia tra diversi argomenti, tutti strettamente correlati, notevole la capacità di non trattare la tematica in maniera schematica e divisiva, di fatti non è il classico film che si limita a criticare il comportamento della società nei confronti di questi uomini esteticamente non conformi, e non prova nemmeno ad essere compassionevole, quanto fa un discorso ben più ampio sulla percezione di se stessi e la stretta correlazione che ha sulle impressioni esterne, Edward/Guy non riesce a migliorare la sua vita guarendo dalla malattia ed avendo un aspetto un po' attraente, l'iniziale miglioramento è dato probabilmente da una botta di dopamina che lo porta a mostrarsi più sicuro di sé, o in ogni caso, porta miglioramenti solo temporanei, che non vengono mantenuti senza una solida base alle spalle, al contrario Oswald è in una fase in cui ha accettato e convive pacificamente con la sua condizione avendo dei vantaggi psicologici che annullano del tutto i problemi legati al suo aspetto, col procedere della narrazione si enuncia particolarmente il tema del doppio, con Oswald che progressivamente sembra prendere il posto del protagonista, la sua stessa parte, la sua partner ideale e addirittura anche la casa in cui viveva, il che da un certo punto di vista potrebbe sembrare la proiezione idealizzata di se stesso, un uomo affetto dalla malattia che però è riuscito a realizzarsi del tutto.

Tra il dramma psicologico e la commedia nera, è un film ben interpretato, con un Sebastian Stan molto in parte ed un'ottima analisi dei caratteri, molto gradito.