Devo dire, ho apprezzato parecchio questo film di Woody, una bella commistione tra la commedia e degli ottimi elementi noir, seppur abbastanza lontano visivamente da quei toni cupi, è un film colmo di dilemmi, introspezione, scelte, riflessioni sulla natura umana, tramite la storia di questi due fratelli con un'attitudine abbastanza diversa, c'è lo sbandato Terry, meccanico pieno di vizi, tra l'alcool, qualche droga, il gioco d'azzardo, spesso pieno di debiti, dai modi un po' balordi, in contrapposizione al ben più equilibrato e appariscente Ian, uomo ambizioso che vuole aprire una catena di hotel e sta risparmiando un po' di denaro nel frattempo lavora nel ristorante del padre, vestito sempre elegante e che prende ogni tanto in prestito qualche auto di qualche cliente del fratello per fare colpo sulle donne.
La narrazione procede spedita aumentano fin da subito la posta in gioco, entrambi i fratelli ben presto avranno bisogno di grandi somme di denaro, Ian perché si innamora di questa attraente e disinibita attrice di teatro, essendosi spacciato per un ricco imprenditore per fare colpo e vuole garantirle una vita agiata, Terry per un grosso debito per colpa del poker che gli ha messo gli strozzini alle calcagne, l'occasione si farà ghiotta quando per il compleanno della madre tornerà il ricco zio che non ha problemi a fargli il prestito, ma solo in cambio di un piccolo favore, far fuori un uomo che testimonierà ad un processo contro di lui e lo potrebbe mandare in galera, da questo pretesto il film ne approfitta per approfondire la natura dei personaggi, mostrando come Ian dietro la bella apparenza sia una persona meschina, che non si fa scrupoli a far fuori un uomo pur di ottenere quei soldi, senza provare un minimo di risentimento, solo pensando ad un radioso futuro con la donna di cui si è innamorato, Terry invece è quello estremamente titubante, ansioso, pieno di senso di colpa prima e dopo, al punto da portarlo al tracollo, mostrando una natura fragile e umana allo stesso tempo, innescando una serie di dialoghi molto interessanti, come spesso accade con Woody, sull'etica e la religione, l'ordine delle cose e il pragmatismo, il confronto che spesso avviene tra i due fratelli mette in contrapposizione questa visione del mondo diametralmente opposta, Ian sembra non avere un minimo di dialogo interiore, non sembra essere minimamente intaccato dalla brutta vicenda, Terry cade in una spirale che lo porta alla depressione e al limite del suicidio, con la concezione di dover espiare la colpa tramite una grossa punizione, una situazione tesa che si prolunga al punto di far mettere d'accordo Ian e lo zio per far fuori anche Terry, prima che rovini le vite di entrambi con una confessione, sotto questo punto di vista, l'ottima sceneggiatura e la buona regia di Woody sono particolarmente abili nell'enunciare quella tensione mista al dilemma morale e filosofico, non rinunciando comunque ad una caratterizzazione dei personaggi che ogni tanto vira vagamente sul comico, d'altronde non mancano le scenette un po' più sopra le righe tra i due, la componente rosa di cui è protagonista un'attraente Hayley Atwell, sfuggevole e sensuale al punto giusto, ma probabilmente Colin Farrell e Ewan McGregor catalizzano buona parte dell'attenzione grazie all'ottima caratterizzazione.
Belle ambientazioni, perlopiù della periferia di Londra, un'atmosfera che si fa sempre più pesante col passare del minutaggio, una buona suspense e degli ottimi dilemmi portati su schermo, tra un vago sentore di commedia nera ed elementi noir, tra i migliori film di Woody del nuovo millennio.