Jumpy 6½ / 10 25/06/2025 19:11:51 » Rispondi Come in Vivarium, un contesto apparentemente accogliente (lì un quartiere residenziale, qui una spiaggia di surfisti australiana) si rivela ostile (lì in modo inizialmente sottile ed ambiguo, qui dai primi minuti, apertamente, in modo violento e diretto, senza mezzi termini). E, analogamente, il regista riesce a trasmettere un senso di angoscia riducendosi ad uno spazio d'azione minimo: lì una casa monofamiliare, qui una lingua di spiaggia, un parcheggio con un chioschetto e un bagno pubblico. Stop, non c'è quasi altro. In questo lavoro c'è in più un viaggio personale, una progressiva discesa in un inferno
e una risalita, risalita? Rinascita... rinascita? E' rinascita rinnegare se stessi perché accecati ed ossessionati da un obiettivo? Il regista lascia delle questioni aperte. Ed il film si sblocca solo quando il protagonista incendia l'auto del vecchietto (che finirà per avere un ruolo più importante di quanto si pensi) Nella parte centrale del film non è più chiaro cosa accada davvero e cosa sia follia/allucinazione del protagonista impazzito dal sole dell'Australia in dicembre (che mi immagino un po' come la Sicilia in luglio, ecco). Ero arrivato a pensare che l'anziano con la barba bianca che ha perso il figlio ed il cane fosse lo stesso protagonista da vecchio e che passato, presente e futuro si mescolavano sempre più man mano che scivolava nella follia. Ci si aspetta poi, il concretizzarsi della vendetta, cosa che non succede o meglio, alla fine succede, ma per un'altra strada. Nel finale si risolve la situazione in un modo un po' bizzarro e che contribuisce a lasciare un senso di incompiuto.
Bravo Nicholas Cage (ora che è "vecchio" si mostra un buon interprete: è perfettamente calato nel ruolo), non mancano panorami, tramonti e albe mozzafiato, i colori saturi esaltano i rossi/arancioni del Sole ed il verde/azzurro del mare ed insieme al contesto ed ai temi affrontati donano a tutto il lavoro un senso di retrò: è la seconda volta in pochi mesi (lo notai anche in Sweet East) che mi capita di vedere un film in cui basta togliere i cellulari e sembra ambientato negli anni '70-'80.