Ma insomma, non mi è piaciuto per nulla questo film di De Blasi, più che altro l'ho trovato molto poco originale e mi ha trasmesso pochissimo anche a livello di emozione, partiamo dal fatto che si tratta di un soggetto fin troppo inflazionato, con la classica storia familiare di due membri, in questo caso nonno e nipote, che non si calcolano da anni, essendo anche distantissimi caratterialmente, aggiungendo il fatto che il nonno ha dei tratti prevalentemente misantropi e odia quasi tutti, vorrebbe stare da solo e si vuole ammazzare, con il classico schema visto e rivisto, che in seguito ad un evento particolarmente significativo - in questo caso la morte dei genitori del ragazzino - saranno portati ad una convivenza forzata, con il film che nella seconda parte diventa il tipico road movie in cui le due parti si conoscono ed imparano ad apprezzarsi.
Ma funziona tutto poco dallo stesso Abatantuono, che ho trovato un po' imbalsamato in un personaggio bidimensionale e stereotipato, costantemente attaccato al passato e col pensiero fisso alla morte per raggiungere l'amata moglie venuta a mancare anni fa, al nipote con una certa rabbia repressa nei confronti del nonno che non l'ha mai calcolato, ma che riesce ad essere superata dall'odio nei confronti dello zio a cui il nonno vuole scaricarlo dato che pensa manchi poco alla sua morte.
Nel complesso rimane poco o nulla, oltre ad una storia troppo stereotipata, le solite scenette di confronto in cui i due urlano e mostrano un distacco emotivo - ma anche basta - le altre scenette che fanno da contraltare per la rinascita di entrambi dopo i disastrosi eventi della prima parte e una recitazione svogliata che porta a provare zero empatia, aggiungiamoci il cagnolino carino che strizza sempre l'occhio alla pancia dello spettatore - ed è ampiamente il personaggio più interessante del film - regia, fotografia e vari aspetti tecnici ovviamente non pervenuti.