Thriller di stampo onirico che si accoda alla tendenza di questi ultimi anni di riportare in voga il formato analogico, guardando con una certa nostalgia ai vecchi nastri sgranati, pieni di aberrazioni, bruciature, graffi e via dicendo, il film presenta delle buone potenzialità sulla carta, incorporando anche una certa componente metacinematografica che mi hanno ricordato un po' l'incipit di "Tesis" di Amenabar, con la storia di questa donna che lavora per la censura che dopo una serie di strani avvenimenti tornerà sulle tracce della sorella scomparsa anni prima mentre era a fare una passeggiata nella foresta insieme ai genitori, creando un certo collegamento tra gli avvenimenti stampati nei nastri che la protagonista riguarda per lavoro, spesso con contenuti particolarmente scabrosi e la realtà, come la scena di cannibalismo che viene ripetuta anche nella realtà in un cruento delitto, allo stesso episodio della sorella che viene riproposto in un nastro visionato dalla protagonista, un po' il tipico gioco della realtà e della finzione che si influenzano a vicenda, con effetti devastanti sulla psiche del personaggio che entra in un loop, assieme allo spettatore nel quale le due entità diventano inscindibili.
Il problema di fondo è una seconda parte particolarmente confusionaria, in cui gli eventi sembrano mischiarsi fin troppo, diventando il riflesso della psiche della protagonista e nel suo delirio causato da una certa alienazione per il lavoro che fa e l'esposizione a certi contenuti che fanno riemergere i sensi di colpa e le preoccupazioni per il destino della sorella, presentando una forma interessante con diverse sequenze ben fotografate, con i tipici neon notturni tra il violetto, il blu e il rosso ma fondamentalmente vuoto e che diventa tutto un pretesto per qualche scenetta di gore, neanche particolarmente interessante, mi viene in mente la scena a casa del regista e il suo omicidio abbastanza involontario, che diventa un po' una sorta di contrappasso, una tensione non sfruttata a dovere - vi è anche qualche jumpscare che personalmente non mi ha fatto impazzire - e dei continui ribaltamenti, specie sul finale, che spezzano quel poco pathos creato.