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MISSION: IMPOSSIBLE - THE FINAL RECKONING regia di Christopher McQuarrie

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stratoZ     5 / 10  18/06/2025 14:51:54 » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Ecco, un altro di quei casi in cui il troppo stroppia, e anche parecchio, di base la saga di MI è una di quelle che ritengo si sia mantenuta decentemente anche con l'avanzare dei capitoli, arrivata comunque a questo ottavo con qualcosina da dire, diciamo che guardando i precedenti, sempre ad opera di McQuarrie, non si ha la sensazione di accanimento terapeutico, questo ultimo - si spera - episodio, alla fine non è neanche malissimo, guardabile per carità, un po' troppo ambizioso e dilatato per il genere di film a cui si assiste, devo dare merito ad una trama comunque ben articolata, per quanto presenti delle forzature in alcuni frangenti, che riesce a creare un bel po' di coinvolgimento e non lasciare il tutto film in mano alle classiche menate e inseguimenti senza fine, almeno non sempre, tuttavia presenta una prolissità che è impossibile ignorare, un film del genere per quello che propone sarebbe dovuto durare la metà, diciamocelo, quasi tre ore di botte e inseguimenti, esplosioni e rimandi ai precedenti capitoli della saga, alcuni messi palesemente lì per fare un po' di fanservice, risultano abbastanza insostenibili nel complesso, poi per carità, nulla da dire a buonissime scene d'azione, colme di una componente adrenalinica che riesce ad essere presente e pressante, passando da due scene madri, quella del sottomarino, quando Ethan a circa metà film va a recuperare il codice sorgente dell'entità, claustrofobica e da cardiopalma per come è strutturata, incrementando gradualmente la tensione, poi per carità, il finale da questa scena è da Dragon Ball, con Ethan che risale senza tuta nel mare di Bering da qualche migliaio di metri di profondità, a chiunque altro sarebbe esploso il cervello e il sistema cardiocircolatorio in pochi secondi, tranne ad Ethan e Goku probabilmente.

Poi c'è anche la scena pre finale, quella dell'inseguimento di Ethan e Gabriel sugli aeroplani, con un buon montaggio che alterna le vicende del resto della squadra rimasta nel rifugio a disinnescare questa bomba e provare a catturare l'entità, ovviamente è tutto esasperato, ogni situazione viene salvata al millimetro, o al millesimo se vogliamo, ogni pericolo sempre più grande, aumentando ancora di più la posta in gioco con le scene che si svolgono in parallelo con la presidente degli USA che sta per lanciare le testate nucleari prima che l'entità possa appropriarsene.

Un gigantesco calderone di situazioni d'azione estrema, sempre spinte al massimo, sempre più lunghe, sempre più clamorose, al punto da far vacillare non solo la credibilità - quella vacillava da sempre - ma anche la pazienza dello spettatore, tanto, fin troppo materiale, al punto che alla fine si tira un sospiro di sollievo sul fatto che sia finita.

La componente drammatica invece fa un po' cag4re, come è tipico di queste pellicole, che la mettono lì tanto per intenerire lo spettatore, e parlo della lettera di Luther sul finale, dell'abbraccio della presidente al figlio, di tutta questa roba un po' fine a se stessa che risulta patetica e forzata, ma vabbè.

In calo rispetto al capitolo precedente, tra il passabile e la rottura di scatole, in ogni caso, per me MI rimane quello splendido primo capitolo di De Palma, il resto è tutto un riempimento, che comunque si è mantenuto a livelli decenti a lungo.