Jumpy 5½ / 10 10/06/2025 22:07:36 » Rispondi Lo spunto è preso pari pari da Inside Out ma viene riproposto in un modo che ho trovato accattivante e più adatto ad un pubblico adulto. Ossia, rappresentare la nostra mente come scenario da teatro in cui i vari personaggi (sentimenti/emozioni) interagiscono tra loro, d in effetti in alcuni dei momenti più riusciti si ha l'impressione di pièce teatrale. I problemi sono nel resto: contesti e situazioni banali, stereotipati, come se si fossero voluti assemblare tutta una serie di luoghi comuni per accontentare fasce di pubblico (e generazionali) più ampie possibili, tra l'altro incompatibili con l'età dei protagonisti, ad esempio
la faccenda dei preservativi è imbarazzante... stavo per mollare dopo 5 minuti di film, così come le continue esitazioni ed incertezze di lui, incompatibili con un 50enne che già ha avuto una famiglia. Lei invece sembra una ventenne dei primi anni '80 (Che Guevara, Sputiamo su Hegel di Carla Lonzi... siamo a livello di Antonia di "Porci con le ali") proiettata dritto dritto nel 2025. Non che ci sia qualcosa di sbagliato, quelli furono anni ricchi di fermentio, ma stona riferendosi ad una trentenne vive nel 2025.
Infine il cast... semplicemente non regge Leo, con la stessa faccia da cane bastonato dall'inizio alla fine, lei un po' meno peggio. I personaggi della mente di lei... un disastro... sembra la recita delle medie, nella mente di lui va un po' meglio, si salvano Gallini (visibilmente invecchiato, ma so che ha auto problemi di salute), Papaleo e Santamaria In sintesi, si alterna qualche momento gradevole (qualche intermezzo nelle mente di Leo ed il finale) a moomenti di noia e banalità.