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NON DESIDERARE LA DONNA D'ALTRI regia di Susanne Bier

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stratoZ     7 / 10  29/05/2025 13:59:04 » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Buon drammone di Susanne Bier, un film particolarmente colmo di tematiche e significati, che svaria su diverse sfere, da quelle sociali a quelle affettive e psicologiche, giocando tanto anche con le dicotomie, quella principale ovviamente è data dalle enormi differenze tra i due fratelli, uno con una vita considerata perfetta, con moglie e figli e un posto di rilievo nell'esercito danese, il secondo considerato uno sbandato, senza una compagna fissa, appena uscito dal carcere, fin dai primi dialoghi il film ci pone dilemmi sul giusto e sbagliato, mettendoci anche una certa critica antimilitarista nel mezzo, che tuttavia non viene approfondita più di tanto, dando più spazio invece agli aspetti personali e privati, dalla stessa elaborazione del lutto da parte dei personaggi, in seguito alla terribile notizia della morte di Michael in missione, con un percorso di caduta e rinascita ma pur sempre mutilata dal passato, con Yannik e la moglie del fratello che vedranno nascere questa passione, spesso smorzata dal senso di colpa, spesso impossibile da tenere a bada, una nuova vita che fa instaurare anche al fratello sbandato uno splendido rapporto con i bambini, andando verso una nuova prospettiva, cosa che però verrà interrotta dal ritorno di Michael, in realtà non morto ma semplicemente tenuto in ostaggio e successivamente liberato, quest'ultima corposa parte invece si concentra più sulle conseguenze psicologiche degli orrori vissuti durante la guerra, una sorta di sindrome post traumatica che lo porterà al tracollo emotivo, catalizzata anche dal rapporto conflittuale con i figli e dalla gelosia imperante una volta scoperta la relazione tra i due - fantastica la scena dove la figlia gli spiattella in faccia tutta la verità durante il compleanno -

Susanne Bier è abilissima nel valorizzare le emozioni, è un film dallo stile variegato, che in alcuni frangenti può ricordare quello stile grezzo del dogma, specialmente a livello registico, con un corposo uso della camera a mano, primissimi piani in movimento in cui l'immagine viene spesso sporcata pur di stare il più vicino possibile ai soggetti e catturarne ogni minima emozione, allo stesso tempo però vi è un distacco dalla corrente, con un uso molto frequente della colonna sonora e diverse scene particolarmente cariche di lirismo, che donano al film una forte componente empatica, grazie anche ad una lentezza funzionale, che permette allo spettatore di metabolizzare gli avvenimenti.

Prodotto interessante nell'ambito del dramma.