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MIRAGE regia di Edward Dmytryk

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stratoZ     6½ / 10  29/05/2025 13:57:02 » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Interessante thriller di Dmytryk, che come detto da molti ha qualche debituccio nei confronti di Hitchcock, tra la spy story e il giallo, con un protagonista affetto da amnesia che vaga tra gli avvenimenti misteriosi in cui è coinvolto, a partire dal blackout che ha afflitto la città per diversi minuti, fino alla morte di Calvin, ricercatore caduto dalla finestra del suo ufficio in un grattacielo, considerato suicidio, ben presto per il protagonista gli eventi si complicano, con anche delle minacce subite da uno scagnozzo che lo porteranno a cercare la verità tra personaggi omertosi che un po' per proteggerlo, un po' per proteggere loro stessi, tenderanno a nascondere i fatti, è un film in cui lo spettatore è informato quanto il protagonista, provando la stessa sensazione di smarrimento, generando anche una discreta tensione data dal fatto di non sapere mai di chi potersi fidare, ma lo ritengo un film che punta più ad alimentare la curiosità dello spettatore riguardo la ricostruzione degli eventi, piuttosto che valorizzare particolarmente la suspense, tanti i personaggi in gioco, da Sheila, donna affascinante più intrisa nella vicenda di quanto possa sembrare che dona alla pellicola anche un tocco rosa, a vari scagnozzi mandati alla ricerca del protagonista, o ancora, lo stesso portiere, il signor Turtle, pedina velocemente fatta fuori dal maggiore senza una spiegazione comprensibile al protagonista, questa scia di sangue tende a mischiare continuamente le carte, allo stesso tempo il film riesce a smorzare bene questa tensione tramite buone trovate, come può essere la presenza del detective Caselle, interpretato da un simpaticissimo e sempre autoironico Walter Mattau, o lo psicologo a cui si rivolge il protagonista per cercare di capire se effettivamente è pazzo, visti i continui depistaggi che subisce dall'alto che gli fanno dubitare di quanto visto, o ancora gli episodi al commissariato in cui il protagonista si spazientisce velocemente nei confronti delle forze dell'ordine e decide di risolvere il mistero di testa sua - questo potrebbe essere un altro elemento in comune col cinema di Hitchcock, che ha sempre avuto un certo risentimento nei confronti delle forze dell'ordine, lasciando all'uomo comune il compito di risolvere il mistero -

Il film si snoda efficacemente nella seconda parte dove emergono importanti dettagli che portano anche a svariati significati, facendogli prendere anche una lieve svolta sociopolitica, tirando in mezzo dilemmi morali riguardante la scienza, le armi e il loro utilizzo, gettando l'ombra dell'organizzazione spietata che agisce per i propri interessi a costo di far tutti fuori, creando quella sensazione di costante pericolo che accresce discretamente la tensione, il tutto diretto efficacemente da Dmytryk, che non è al suo lavoro migliore ma comunque se la cava, descrivendo una New York particolarmente straniante, una metropoli in cui il protagonista si perde in un mare di informazioni e contraddizioni, regalando anche belle sequenze a livello scenico, come quelle del blackout in una penombra molto suggestiva.

Discreto, un po' derivativo ma è un'opera valida e che mantiene un buon fascino.