Il soggetto era pure simpatico, una interessante variante dell'horror natalizio con questo calendario dell'avvento controllato da una creatura strana, ineluttabile e inquietante che può realizzare i sogni di chi lo possiede ma allo stesso tempo se non rispettate le regole può diventare il peggiore incubo, e diciamo che sotto questo punto di vista prettamente narrativo il film funziona, con la storia di questa ragazza paraplegica in seguito ad un incidente in cui anche la madre ha perso la vita, col padre malato di Alzheimer, una lavoro dove viene trattata malissimo e una matrigna cattivissima, insomma una vita dolorosa che verrà cambiata da questo calendario dell'avvento, che da un lato realizza i sogni della ragazza, dall'altro pretende dei sacrifici, anche belli grossi, per arrivare al suo compimento, mettendo in gioco delle controparti interessanti, ponendo l'interrogativo se vale la pena salvare la vita di queste persone o ritornare a poter camminare, mettendo in mezzo anche una sorta di giustizia karmica, in cui molti personaggi negativi hanno quello che si meritano, dall'uomo che ha provato a violentare la protagonista al cattivissimo datore di lavoro, arrivando ad un finale aperto che se pur abbastanza prevedibile non è malissimo.
Il problema del film però è sulla messa in scena, in cui a livello prettamente di orrore o suspense deficita fortemente, non regalando mai grandi sequenze, c'è qualche sorta di jumpscare col mostro del calendario, tra l'altro con un design discutibile, ma non c'è mai davvero un'impennata di gore, un momento in cui terrorizza davvero, anche la tensione sembra non salire mai, alcune morti sono mostrate in maniera parecchio scialba, come la distruzione della macchina del primo tizio, o addirittura il datore di lavoro che non si vede nemmeno ma si intuisce per il ciondolo che ha il cane in bocca, insomma se narrativamente fa un lavoro discreto e con un lieve sentore di originalità, stilisticamente pecca sia sul coinvolgimento che nella tensione vera e propria, nel complesso non è malissimo, ma sa un pochino di occasione sprecata.